vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 28 febbraio 2012

Scake nella prima parte del nuovo episodio dal titolo :"Quella zingara di un'erba ... !"


"...apfelsaft, apfelmuss, buttervanille,  kartoffelnknoedel halb und halb, schattenmorellen, sauerkirschen, haferflocken..."
Non e' un brano di un poeta bavarese.
E' l'elenco di quello che ho dovuto acquistare a Monaco prima di ripartire. Non ho potuto farne a meno perche' in Italia queste preziose specialita' non le vendono e non le producono.
Cosa sono ?
Andiamo con ordine.

Dovevamo festeggiare il mio compleanno con qualcosa di speciale e nonostante le proposte goderecce di parenti e amici, N. ha una brillante idea: perche' non conciliare un compleanno con un funerale ?
Eh ... lo so ... Pero' l'idea ha fruttato un weekend gagliardo.
Il 28 febbraio ricorre il primo anniversario della morte di T. cugino del papà di mio marito.
Da diversi anni viveva stabilmente a Monaco di Baviera dove si era trasferito con tutta la sua numerosa famiglia per evangelizzare le zone scristianizzate della Germania vivendo in missione. N. è molto legato al ricordo di T. (uomo molto carismatico) e ai suoi figli più grandi, ma non aveva mai avuto occasione di andarli a trovare a Monaco.La missione di T. ha attirato molti giovani italiani amici dei suoi figli in Germania che poi si sono fatti lì una famiglia propria sposando ragazze/i tedesche/i .Proprio attraverso uno di loro abbiamo avuto in prestito una casa e N. ha deciso di partire con tutti i bambini.

qualche panino per il viaggio...
Insomma in quattro e quattr'otto sabato mattina partiamo.
Arriviamo per cena dal primogenito di T. e sua moglie ed in un attimo i nostri figli spariscono nelle camere dei bambini a giocare come se quella fosse casa loro !! Veniamo accolti come fratelli e parliamo come se ci fossimo visti due giorni prima.
Poi siamo accompagnati in un'altra zona della città, ci viene consegnata la chiave dell'appartamento di M.e E. che sono tornati a Perugia per qualche giorno di vacanza e la parola d'ordine è "fate come se foste a casa vostra".
Ora dico: manco ci conoscevano, ci hanno permesso di entrare in casa in loro assenza e usare le loro cose fidandosi ciecamente...Credo che sia questo che si intende quando si dice: l'ospite è sacro. Abbiamo cercato di contenere i bambini che si sono trovati catapultati in un "paradiso dei giocattoli" in quanto la coppia ha due piccoli e la loro cameretta trabboccava di ogni ben di Dio.
Eravamo amici di amici per cui una certa garanzia c'era, ma a pensarci bene non così tanta. Grazie E. grazie M. 
La sera siamo andati a Messa e abbiamo rivisto altri figli e soprattutto tanti nipoti di T. BIONDI TEDESCHI PROPRIO ! A. con il pancione ci traduceva in simultanea la celebrazione e ci hanno fatto anche qualche canto in italiano per farci sentire a casa. Il tutto in un'atmosfera di grande serenità e allegria nonostante si ricordasse nelle intenzioni speciali la morte di T..
Una volta tornati in appartamento E. G. e L. i più piccoli erano in corto circuito e non ne volevano più sapere di andare a letto inoltre avendo la possibilità di scegliere dove dormire si erano messi a discutere . Il tutto alle ore 23.45 ! Alla mattina sveglia all'alba per giocare (non hanno assolutamente il concetto di dolce dormire in vacanza), colazione ad altissimo indice glicemico (muesli al cioccolato, finta nutella, pane, latte e caffè) partiamo per il centro di Monaco dove ci diamo appuntamento con M. altro italiano sposato con E. tedesca, padre di quattro buonissimi bambini TUTTI con gli occhi azzurri !!!







moderna galleria del centro
torre del Duomo



Rathaus-Municipio


particolare del Municipio in Marienplatz


particolare di una palazzo nella piazza


la nuova sinagoga
all'interno del Municipio
M. è architetto per cui ci porta a passeggiare per il centro raccontandoci la storia degli edifici (gallerie moderne, Chiese, Municipio e palazzi residenziali). Andiamo a vedere la nuova Sinagoga e poi ci consiglia di mangiare in una birreria del centro e noi intirizziti dal grande freddo ci lanciamo all'assalto di wurstel, spaetzle e kartoffeln !



la birreria

















 Quello che mi colpisce tra le altre cose è l'enorme quantità di posti dove mangiare, anche solo un dolcetto con un caffé, le vetrine sono spettacolari e riesco ad assaggiare l'Apfelschnecken frittierte (le chiocciole fritte alle mele)...Spettacolari !!!









a destra le Apfelschnecken


{fine prima parte}

giovedì 23 febbraio 2012

E sono 40

Alla fine di questa giornata che cosa posso dire ?
Che ho rinunciato ad andare a camminare perche' mio fratello mi ha detto che e' roba da vecchi che vogliono far finta di essere giovani e sono andata di corsa a farmi uno shampoo e piega dal parrucchiere ?
Che mi sono lisciata i ricci con la piastra in un "mosso moderno" come dice la coiffeur che era un secolo che non lo facevo ?
Che l'effetto e' bellissimo dal punto di vista della capigliatura, ma la faccia che c'e' sotto me la ricordavo piu' magra e meno stanca ? (Ho notato anche una punta di rilassatezza del connettivo nella parte bassa della guancia...)
Che papa' si e' fatto un volo sul giro scale perdendo i sensi e ci ha fatto stare col fiato sospeso per 5 ore ?

No dai.

Diciamo invece che mi sono alzata, truccata per benino e prima di andare dal parrucchiere ho fatto una sedutina in biblioteca e ho consultato con calma Casaviva, Casamica, Sale e Pepe e La Cucina Italiana di febbraio 2012.
Diciamo che K. mi ha detto che in Marocco si dice che dai quarant'anni tutto sara' bellissimo !
Diciamo anche che poi mi sono concessa un cappuccino all'orzo con spolverata di cacao alla caffetteria preferita .
Che ho ricevuto due libri editi da Slow Food che andro' immediatamente a cominciare.
E che a pranzo mi sono vista con N., papa' e mamma in pizzeria per mangiare assieme chiacchierando .
Ma anche che tutta la famiglia di N. mi ha chiamato da Venezia per farmi gli auguri, nonna Cicci [nome in codice di nonna G.] compresa, mentre L. M. e N. da Londra mi hanno mandato una mail.
Poi che ho ricevuto sms e telefonate dai miei fratelli, amici, colleghe ... e che sono rimasta colpita da tanto affetto e amore.
E che al termine di queste strane 24 ore della mia vita, dopo cena per la precisione, una volta che papa' e' tornato a casa col bernoccolo, ma sano e salvo, ho spento le candeline della torta piu' carina e simpatica che mi sia mai stata fatta !


N. tornato a casa presto, si e' messo ai fornelli con tutti e mi hanno chiuso in camera .
Hanno cercato la ricetta della pasta Margherita, hanno fatto il budino al cioccolato, hanno salvato le M&M's dalla morte certa per bocca di L. e hanno realizzato il dolce: mi hanno fatto le foto, battuto le mani, fatto spegnere le candeline e cantato "Tanti auguri a Te" e "Perche' e' una Brava Ragazza".
E io sono felice e contenta perche' ho intorno tante tante persone che mi vogliono bene anche se sono quella che sono (e mi conoscono bene !)




PS Ciliegina sulla torta ( e' proprio il caso di dirlo) : L. si e' addormentata placidamente dopo essersi raccontata una storia da sola e M. e' tornata dal Lavaze' con tutti e due gli alluci sani !!!!
    

mercoledì 22 febbraio 2012

Fritole

ALEMANIA Plaza de Schiller, StuttgartN. e' tornato da Stoccarda con un carico di pane nero di madre acida (non e' un'offesa), bretzeln, nussrollen e mohnrollen (chiocciole alle noci e papavero).
Di tutto cio' ho salvato solo le ultime perche' erano specificatamente per me, domani infatti e' il mio compleanno e N. si sta portando avanti. In realtà secondo me ha i sensi di colpa per via del viaggio inoltre prima di partire mi ha fatto imbufalire in merito a come festeggiare i miei 40 anni.
Ma non addentriamoci in quest'ultimo intricato argomento ... piuttosto volgiamoci alle golosità tedesche che sono magnifiche da rimirare, all'assaggio però un po' troppo zuccherose.
Si è verificato perciò ciò che molto di rado mi succede (diciamo pure quasi mai) davanti ad un dolce troppo dolce: ne ho lasciato un pezzettino (piccolo eh?).
 
Noi a casa nel frattempo aspettavamo festeggiando il martedì grasso con coriandoli e frittelle (realizzate da nonna D.). Siamo andati in piazza davanti al municipio e visto che non c'era davvero nessuno perchè i negozi erano tutti chiusi, i bambini si sono lanciati in corse sfrenate, piogge di coriandoli e stelle filanti .
Sulla panchina mi godevo il sole mentre li controllavo e custodivo le loro giacche. In quel momento ho pensato che ero stata brava a portarli fuori e a farli contenti. Avrei potuto metterli davanti alla tele e badare alle innumerevoli faccende che dovevo sbrigare entro le 19.30 ora in cui sarei partita, mi aspettava una serata intensa e non volevo lasciarli nel caos col mitico D. che faceva loro da babysitter.
Quante occasioni perse di giocare con i miei figli per riordinare, cucinare, pulire, lavare...
A volte bisogna farsi violenza, ma è necessario per loro, per me, lasciare tutto come sta e uscire fuori o sedersi per terra in mezzo ai giocattoli.
Sono talmemte presa dall'idea di nutrirli bene e curare il loro corpo che il resto sembra superfluo.
A volte basta ridere alle loro cavolate,ai discorsi senza senso, alle barzellette improbabili e permettere che lascino il piatto mezzo pieno perchè comunque si sono nutriti : non di cibo ma di amore.
Questa potrebbe averla scritta Soulemama che vive dei respiri dei suoi 5 figli o almeno così dà ad intendere.
Possibile che non le venga mai voglia di sfogarsi a quella lì ??

Quest'anno mia madre si e' cimentata per ben tre volte nella realizzazione delle "fritole" di Carnevale come le chiama N.. Ormai ha scelto da anni un tipo di impasto che da' parecchia soddisfazione perche' fa delle palle gonfie, spugnose all'interno e croccanti fuori che non assorbono olio in cottura e quindi non sono "pesanti" pur essendo consistenti. Una volta fritte le rigira nello zucchero semolato o le cosparge di un misto di miele e alchermes (cosa che mi ricorda molto i dolci arabi mangiati in Israele fritti e ricoperti di un liquido sciropposo profumato). Una tira l'altra sul serio.

Struffoli di mamma D.
per 10 persone(circa 35 struffoli):

350g di miele
mezzo bicchiere di alchermes
2 uova
1 bicchiere di latte a temperatura ambiente
4 Cu di zucchero
100g di burro morbidissimo
1 bicchierino di Mistra' (anice)
una bustina di lievito in polvere
una bustina di vanillina
succo e buccia grattugiata di un'arancia
buccia di un limone grattugiato
farina 00 q.b. per un impasto sostenuto ma non troppo molle (circa 650g)

Mescolare tutti questi ingredienti assieme in una impastatrice e dopo averli ben amalgamati lasciarli riposare un'oretta. In una padella a bordi alti scaldare l'olio da frittura, con due cucchiai unti di olio bollente prelevare una porzione di impasto e versarla nella padella con olio a 170 gradi. Quando lo struffolo si gira da se' a pancia in su sforbiciare la pancia con una forbice per permettere una cottura completa. In tutto la cottura dello struffolo durera' circa 3-4 minuti. Scolare gli struffoli su carta assorbente e poi metterli in una terrina ammonticchiati. Scaldare in un padellino il miele con l'alchermes e versare il liquido sugli struffoli.            Mangiare caldi ! 

Un aggiornamento sul corso di snowboard : E' FINITOOOOO !!!! Sono dovuta ritornare sulle piste come supporter.Il freddo era piu' sopportabile e pure il maestro, se non altro si e' sforzato di starle un  po' dietro anche se il metodo di insegnamento rimane rozzo. Giovedì M. invece di andare all'ultima lezione va con la classe a fare un giorno di fondo sul Lavazé, sulle stesse piste dove la sua mamma taaaanti anni fa prendeva lezioni di sci e si fratturava per ben due volte (cioé dico non misuratemi da queste cose in realtà sono più intelligente di quello che sembra) l'alluce destro .....Bea M. !!

martedì 21 febbraio 2012

Gli spaghetti di Lupin


A chi piace l'animazione di Hayao Miyazaki non puo' essere sfuggito il lungometraggio "Lupin III : il castello di Cagliostro" . Ve lo consiglio anche se non siete appassionati di "anime" perche' i film di Miyazaki sono sempre poetici e delicati come anche le caratteristiche somatiche dei suoi personaggi (il suo Lupin e' il piu' "bello" e gentiluomo tra tutti quelli mai realizzati). In questo caso trattandosi del ladro piu' famoso del mondo la trama e' un poliziesco, ma i sentimenti ci sono tutti e come nello stile di Miyazaki ambientazione e paesaggi sono splendidi.
Cio' detto vi capitasse mai di guardarlo noterete che ad un certo punto Lupin e Jigen vanno a mangiare in un osteria ed ordinano la specialita' della casa per due. La cameriera porta loro un piattone di spaghetti con sugo di polpette piazzandolo in mezzo al tavolo ed i due armati di forchette partono all'attacco litigandosi la pietanza succulenta.

Premessa: tanti anni fa gia' matura ma ancora incapace di stare ai fornelli andai in Germania ad aiutare per un weekend una famiglia di italiani in missione a Lipsia. Fu un lungo viaggio in treno e quando arrivai a casa loro ero affamatissima. Ricordo con esattezza il senso di calore e famiglia che mi accolse ed il profumo dell'aglio che sfrigolava nella padella. La mamma stava preparando la cena e poi sarebbe uscita lasciandomi ad accudire i suoi 3 bambini. Per compensare la sua mancanza aveva preparato il piatto preferito dei figli: le polpette col sugo, tanto sugo. Erano piccole, rotonde e soffici immerse in un sugo rosso, denso e setoso. La pietanza mi conquisto' subito e non so quanto pane consumai per raccogliere tutto quell'intingolo. Da allora l'ho fatta decine e decine di volte e sempre con successo anche se la base delle polpette varia molto spesso perche' le faccio a occhio.

Il castello di Cagliostro e' diventato un classico a casa nostra ed un giorno dopo averlo rivisto la milionesima volta mi sono messa in testa di riproporre gli spaghetti di Lupin ai miei figli. Risultato: anche "Gli spaghetti di Lupin" sono diventati un classico di casa nostra.

Gli spaghetti di Lupin
per 20 polpettine:

500g di macinato scelto di manzo
mezza bottiglia di passata di pomodoro (anche di piu' a piacere)
origano una manciatina
aglio 2 spicchi grossi
2 Cu di pane raffermo a dadini
parmigiano grattuggiato
latte mezzo bicchiere
sale e pepe
olio extra
2 uova piccole

Mette a bagno il pane nel latte. Schiacciate uno spicchio d'aglio e mettetelo con l'olio in una padella larga che possa contenere tutte le polpette in uno strato solo. A doratura aggiungete la passata con sale pepe e origano e lasciate sobbollire. Intanto in una terrina mettete il macinato con l'aglio tritato, un pizzico di sale, le due uova, il pane strizzato e sminuzzato e un Cu di parmigiano. Mescolate bene con le mani e fate delle polpette sferiche un po' piu' piccole di una pallina da ping pong. Una volta fatte immergetele nel sugo in cerchi concentrici fino a riempire tutta la superficie della padella. Mettete un retino paraschizzi e fate cuocere sicuramente un quarto d'ora, magari poi girate con due cucchiai le polpette e fate andare ancora 5 minuti. 
Per fare il piatto condite gli spaghetti (400g) con il sugo senza le polpette che aggiungerete una volta impiattato sulla montagnola di spaghetti rossi fumanti. Una spolverata di parmigiano et voila' !

E mentre mangiate questa sara' la vostra colonna sonora...oltre al risucchio degli spaghetti sugosi !!!


PS ho trovato un sito di matti che riproducono i cibi visti negli anime, ovviamente sono giapponesi ed ovviamente ci sono le polpette, ma diverse dalle mie. Puo' darsi che visivamente siano piu' simili, per il sapore pero' non garantisco... I miei figli si sono gia' prenotati la torta di Kiki e gli udon di Ponyo! 

domenica 19 febbraio 2012

La guerra psicologica



Sono passati diversi giorni dall'ultima volta che ho messo mano al blog.

Sono stata via con N. non per una vacanza .
Abbiamo alloggiato a Baselga di Pine' e sono state giornate intense in cui l'occupazione principale non era quella di godersi il panorama (anche se una passeggiatina di un'ora dal lago allo stadio del ghiaccio non ce la siamo fatta mancare), piuttosto direi che siamo andati ad ASCOLTARE .
E' sempre molto difficile stare ad ascoltare con attenzione . Dipende da chi parla e da cosa dice e poi anche dall'ambiente in cui stai : luce, temperatura, compagnia. Direi che oggi come oggi piu' che stare ad ascoltare si sta a SENTIRE. Invece per due giorni e mezzo siamo stati li' incollati alla sedia (comoda per carita') faceva anche piuttosto caldo e gli oratori non erano dei professionisti.
Ho avuto qualche momento di cedimento per via di un Festival di Sanremo che ieri sera non voleva piu' finire per cui sono rimasta nel letto con un occhio aperto e uno no col telecomando in mano fino alla proclamazione della vincitrice e al relativo commento :"Ma che cavoloooooo ! Ma dai era meglio Noemi !".
Ma questi giorni non mi sono pesati neanche un po', anzi sono tornata a casa molto stanca per via della tensione (avevo organizzato tutto io), ma col cuore gonfio di "senso".
Oddio la parola non rende, ma sai quando ti trovi in un posto e sai esattamente che senso ha starci e ne sei anche molto felice ?
Ecco.
Quando mi sono sposata ho provato quella cosa li'. Io che ogni tanto devo farmi una fuga per via di un'inquietudine che mi assale e che non so da dove venga, sapevo perfettamente dove ero, lucidissima, per niente impanicata dalla situazione ed estremamente felice.
Cosi' ho vissuto questi giorni e per grazia divina a me e N. capita diverse volte l'anno di fare di queste esperienze. E' vero che le partenze sono una lotta (sempre cosi' da noi) organizzare una babysitter per i Fab Five, il frigo e la dispensa piena per tre giorni , la valigia per noi due, gli "avete fatto i compiti che poi non ci siamo io e papa' ad aiutarvi?" ... ma quello che riporti a casa e' tanto, tanto, tanto.
Quando erano piccoli mi si strappava il cuore a lasciarli, a parte quando ancora li allattavo che li portavo con me,adesso che le prime due sono piu' grandi so che i piccoli hanno le sorellone a coccolarli ma ... chi coccola loro?
Per cui E. che ha le antenne e capta i pensieri ancora prima che siano parole venerdi' a pranzo mi ha dichiarato GUERRA: una guerra psicologica.
La cosa e' iniziata cosi' torniamo a casa dalla scuola trascinati dal suo fiume di parole (il racconto dettagliatissimo della mattinata in classe). Pranziamo e al momento di mettersi a fare i compiti faccio l'annuncio:"Ragazzi fate tutti i compiti che potete oggi perche' papa' e mamma non ci sono per due giorni" "E dove andate?" "Andiamo ad aiutare delle persone che vogliono conoscere meglio Dio" spieghiamo bene le cose ai nostri figli pensa la mamma premurosa "E cosa gli dite?" " Diamo loro la nostra esperienza di cosa ha fatto Dio nella nostra vita" "Ma allora non andiamo a Venezia per il Carnevale sabato!!" ahia..." No" "E Domenica?" "Neanche" "E lunedi' e martedi' che abbiamo vacanza dalla scuola?" "Lo sapete che lunedi' papa' parte per lavoro e va a Stoccarda [SGRUNT!]"

Inciso: anni fa con mia madre ogni weekend ascoltavamo "Black Out" varieta' radiofonico ideato e scritto da Enrico Vaime e c'era un personaggio la sora Olga vecchia sarta di teatro che un giorno parlando di un viaggio di lavoro a Stoccarda per spiegare come si sentiva disse: "Stoccarda, Stoccorma e sto pure 'n po' 'ncazzata !" Cosi' sto io se penso a N. che parte domani all'alba...

 "E allora ?" " Allora vi metto in maschera io e andiamo a tirare coriandoli per il paese" parte l'acuto di E. che quando si lamenta incazzata sale di 4 ottave e 300 decibel:"Ma nooooooo!!!! Mamma nooooo allora quando andiamo a Venezia al Carnevale ?" "Amore il Carnevale finisce martedi' poi inizia la Quaresima.." casino allucinante, cori di protesta, "Ma papa' non puo' non lavorare una volta? Ma 'sto cavolo di lavoro di papa'! Non puo' farlo qui invece che a ... come cavolo si chiama...?"
Dai e dai con tante promesse di mega festoni a casa nostra, trucchi e frittelle a nastro si convincono tutti che la prospettiva non e' cosi' orribile tornano alle loro attivita'.
Si convincono tutti tranne E.
Prima inizia con rispondere male a sua sorella M. poi se la prende con E. che le tocca le sue cose. Si mette a fare le divisioni e si lagna che non si ricorda e sono troppo difficili. Il pranzo non e' stato sufficiente lei non e' sazia vuole la merenda adesso. Non le ho ancora tagliato la frangetta non mantengo mai le promesse come la storia degli orecchini e poi siccome le sembra che non la stia prendendo sul serio l'affondo finale in lacrime:"Tu non mi vuoi bene perche' te ne vai di casa invece che fare i lavoretti con me e poi Dio non esiste e' una bugia perche' io non sento nessuna voce nell'orecchio sinistro e destro !"
Il chiarimento mi sembra doveroso: da quando sono a casa sono diventata un mostro del bricolage e le ho fatte anche cucinare parecchio (tanto che stanno creando un ricettario di cose che fanno loro sotto la mia supervisione).
E veniamo alle orecchie: per far capire loro sin da piccoli che abbiamo dentro di noi l'attitudine a cedere a comportamenti capricciosi e insolenti che feriscono gli altri io e N. avevamo iniziato a dire :"Ecco !Ecco ! Vedi che adesso c'e' il diavoletto che ti parla nell'orecchio e ti dice di menare tuo fratello e di non obbedire alla mamma?" l'effetto ottenuto era fantastico "Dov'e' il diavoletto?" occhi attoniti "Li ti sta parlando nell'orecchio sinistro!" zitti tutti ad ascoltare "..invece l'angioletto nell'orecchio destro ti sta dicendo di fare il bravo lo senti? " "Si!" tutti contenti anche se non sentivano niente.
Sono nove anni che E. ci sente dire queste cose prima a lei poi ai suoi fratelli piu' piccoli e oggi ha deciso di punirmi perche' non puo' andare a Venezia : vuole darmi un dispiacere.
Lei non l'ha mai sentita la voce dell'angioletto e del diavoletto percio' non esistono e quindi non esiste neanche Dio! Oh!
Lo sapevo che bisognava dirle qualcosa di meglio prima o poi percio' investita di questa missione spirituale le ho detto che Dio c'e' e che la voce di Dio parla al nostro cuore per questo non la senti, ma il tuo cuore si che la riconosce !
Ma E. non molla non e' convinta e adesso al di la' del Carnevale la questione Dio l'appassiona percio'; sempre imbufalita tira fuori il suo disagio:"Ma perche' dovete andare via e non stare con noi perche' Dio vuole questa cosa cattiva?" "Ma E. stiamo sempre qui con voi sono solo due giorni! Lo sai che se non fosse per il Signore papa' e mamma non starebbero piu' neanche insieme tanto diversi e testoni che sono?"
Un mio amico ascoltando il racconto poi mi dira' :"Ma le hai detto che se il Signore non esistesse non sarebbe nata lei visto il popo' di gravidanza che ti sei fatta e le paure che avevate?"
E' vero non gliel' ho detto. Come ho fatto a dimenticarmene ? Eppure accettare di tenere duro nove mesi come quelli non e' stata farina del mio sacco.
Comunque tenendo fede alla sua caparbieta', quella che ha dimostrato di avere tenendosi aggrappata alla vita quando era nell'utero, E. non cede . "Ma perché Dio non fa guarire il nonno [mio papà] così la nonna è felice ed io posso parlarci ?" "Amore le sofferenze che ci sono nel mondo e che tutti provano prima o poi il Signore le permette perchè cominciamo a cercarlo, finché uno sta bene e le cose filano si crede di essere lui il Dio della sua vita e fa soffrire tutti perché si crede il meglio e nessuno è come lui, invece quando soffri hai bisogno di aiuto e il Signore ti consola, ti fa essere comunque felice, vedi che il nonno è contento ? Anche solo quando ti guarda, anche se non puoi parlare con lui , magari puoi scrivergli un biglietto e lui lo legge sai?" questo la rasserena un pò, ma ha ancora tanta voglia di essere al centro dell'attenzione finché arriviamo a parlare dell'universo criato e dei massimi sistemi e non vuole mollare la lagna. Io lì cedo e stremata con E. e G. che ormai fuori controllo passeggiano sui muri quando mi rendo conto che non c'e' niente che la fara' desistere caccio un urlo dei miei, di quelli che si sentono fino alla vallata adiacente:"PERO' ADESSO PIANTALA !!!".
Lei mette il muso e lacrimando inizia a fare le odiate divisioni, non mi rivolge la parola ne' lo sguardo per un po'. Ognuno torna alle sue mansioni.
Poi all'ora di merenda mi chiede :"Ma se andate li' li aiutate a quelli che vengono ad ascoltare ?" "Certo ! Ci andiamo apposta !" "Vabbe' ...comunque per prima scusa eh mamma ?" e mi abbraccia.
Oh Jesus ! Per oggi è andata, ma mi vengono i sudorini a pensare che questo e' solo un piccolo abbozzo di quello che mi aspetta tra lei e sua sorella di 11 anni... almeno l'argomento vale la faticaccia di restare calma (attitudine che non mi appartiene), ma quando dovro' sentirle farmi la guerra e tentare di abbattermi per cose piu' cretine?
Mia madre quando alla fine delle nostre litigate non sapeva piu' come colpirmi concludeva con questa maledizione:"SPERO CHE TTE VENGA 'NA FIJA COME TTTEEEEE !!!!!"
Gulp...!