vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

lunedì 2 aprile 2012

Il nostro giorno della terra

'Ste contadine moderne! 
Cosa serve per andare nell'orto a lavorare?

-occhiali da sole (ovviamente gli stessi che usi per fare shopping)
-canotta e pantaloni della tuta
-crocs (ovviamente non originali)
-auricolari e telefonino-radio-mp3-fotocamera
-semenze, vanga, rastrello, zappa

Volevo proprio stare il piu' possibile all'aperto. Percio' sono andata ad acquistare pane, prosciutto e formaggio. Ho preso dell'acqua, dei bicchieri e via. Cosi' tra una palata di terra e l'altra s'e' potuto fare anche il pranzo. 
Alla prima occhiata l'orto sembrava un giardinetto: fiorellini blu, bianchi, gialli a ciuffetti. Foglioline di tutte le forme e consistenze. E poi la mia quercia-roverella-leccio non so cosa sia, ma di quella famiglia e'. E' nata spontanea e siccome negli orti comunali non si possono coltivare alberi mi tocchera' metterla in un mega vaso e trasportarla in un bosco. Guai chi me la tocca!
Iniziamo io e N. a vangare per girare la terra e si alza un coro di proteste:"MAMMAAAA NOOO I FIORELLINI LI STAI DISTRUGGENDOOOOO!!!"
Lo so. In fondo mi dispiace, ma dove la metto l'insalata???

UNO SPINACIO DELLA SEMENZA DELL'ANNO 2010-2011!!!


L. si lava le manine prima che l'acqua vada sull'orto seminato

la quercia con i solchi di insalata e cipolle
Vangare e' liberatorio. Una faticata assurda, ma ti senti molto meglio dopo.
Ci vuole tanta energia, ma entrando nella terra con la vanga, sollevando e girando la zolla scarichi tutte le tensioni. Io e N. ci siamo messi a lavorare che eravamo in guerra fredda, dopo un po' e tornata la capacita' di ricominciare a comunicare senza tensione.
Forse e' per questo che i miei bisnonni che erano contadini marchigiani avevano un rapporto cosi' sereno tra loro.
Ho abitato con i miei nonni e bisnonni fino ai nove anni poi mi sono trasferita in trentino con la mia famiglia.
Quello che ricordo di nonno Peppe e nonna Silvia (bisnonni materni) sono poche parole e tanto lavoro. Non ho mai visto una litigata o uno strillo. Vivevano al di la' dell'aiuola di fiori, stavano sempre in pace con il loro giardinetto con la pianta di banano o almeno così mi sembrava. Mi ricordo anche un cespuglio di trifogli i cui fiori strappavo per succhiare gli steli perche' usciva un succo acidulo dissetante!
Insomma erano contadini.
Anche mia nonna aveva un orto dietro la casa ed io andavo matta per i finocchi appena tolti dalla terra e lavati. Oppure i pomodori direttamente dalla pianta, ancora caldi. O i piselli crudi sgranati nell'orto che "scrocchiavano" sotto i denti. O i cetrioli lavati e mangiati a morsi con tutta la buccia. E la passata di pomodoro? Io armeggiavo con l'arnese che serviva a mettere i tappi a corona sulla bottiglie. Vicino alla conigliera-pollaio c'era un focolare dove un bidone di latta enorme conteneva l'acqua per sterilizzare le bottiglie piene.

Nel mio orto non c'e' cosi' tanto. Siamo nel Nord dell'Italia.
Pero' produco melanzane, peperoni, friggitelli, zucchine, cipolle, porri, fagiolini, pomodori, erbe aromatiche, biete, sedano, rape, cavolfiori, cavoli cappucci, verze, spinaci e taaaanta insalata di diversi tipi.
L'estate scorsa sono passata dal fruttivendolo solo per la frutta. Le patate le avevamo nell'orto della baita.

Vuoi mettere il sapore di una ratatouille fatta con le verdure appena colte?


Vicino alle casette per gli attrezzi hanno messo un tavolo con due panche ed un porta biciclette.
Abbiamo mangiato li' con grande gusto.

Quando alla fine della primavera esco di casa la mattina e faccio il giro delle scuole poi di solito vado a dare l'acqua all'orto prima che il sole sia troppo alto. Mi carico il cesto della bicicletta di verdure e giro per il paese con tutto questo bendidio prima di rientrare in casa. Vado a prendere il pane, il latte e mi sento la piu' strafiga del villaggio anche se non ho le unghie laccate e la piega fresca di parrucchiere.
Non so. Forse sono scema.

Altra cosa molto carina: quando sono nell'orto mia figlia M. dalla sua classe mi vede quando e' alla lavagna!! Qualche volta mi sento chiamare dalle finestre del secondo piano delle scuole medie e lei e' li' che sorride e mi saluta con la mano assieme alle sue compagne di classe!

salviamo i fiorellini mamma!

2 commenti:

  1. Questo post è delizioso!
    Anche noi abbiamo iniziato l'anno scorso con l'orto ed è un'esperienza meravigliosa: una soddisfazione dopo l'altra, una raccolta dopo l'altra.
    E noi abbiamo anche il frutteto (mini frutteto direi), per cui il verduriere lo si saluta quasi tutto l'anno!

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    1. Adesso ho capito chi e' Mamma F! Ero passata per il vostro blog quando riportavi esperienze sulla scuola steineriana e commenti su Soulemama. Mi era piaciuto tanto e trovo molto buonsenso e sincerita' nei tuoi post.Sono davvero contenta che tu passi di qui!
      PS sperduto casale nel monferrato...kakkio...

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