vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

domenica 20 maggio 2012

Il matrimonio nel trevigiano


Alle 9.00 (dopo la solita lotta ad armi impari per vestirsi e salire in pulmino) partiamo per S.Alberto per il matrimonio di F. e A. Lei e' la cugina di mio marito, la piu' piccola di 4 fratelli e l'ultima a sposarsi. Ha una grande passione per i giardini ed i cavalli.


La casa dove e' cresciuta e' una villa su un'isoletta che sta tra il fiume Zero ed un suo ramo minore. L'isoletta e' un grande prato con un'orto, un frutteto, un recinto per le caprette ed uno per i due cavalli di casa. Appena fuori del portico che fa da accesso alla villa c'e' una vena surgiva di acqua naturale che approvvigiona sia la casa di acqua potabile sia una vasca decorativa all'inizio del giardino. Proprio accanto alla vasca sotto gli alberi altissimi sono stati sistemati i padiglioni per il pranzo e tutto e' stato studiato perche' il giardino assuma uno stile all'inglese. Ogni ospite trova sotto il portico il suo nome scritto su un cartellone accanto ad un cavallo che contraddistigue il suo tavolo.

Noi siamo sul "Sella italiano" i bambini sul "Pony", ma ce ne sono altri 12 tipi. Gli ospiti seduti ai tavoli sono 140.
A. e' arrivata alla Chiesa di S.Alberto su una carrozza aperta trainata da sei cavalli: tre neri (scuri come lo sposo) e tre bianchi (chiari come la sposa). I tre conducenti sono in gilet nero, camicia bianca e paglietta. La sposa porta un vestito attillato ed il corsetto dietro e' allacciato con delle stringhe in uno stile un po' old West.
In testa fra i suoi lunghissimi riccioli scuri una ghirlanda di fiorellini. Anche le due testimoni ne sono provviste.
Le tre nipotine figlie dei suoi fratelli sono tre deliziose palline rotolanti vestite di pizzo bianco con dei fiori appuntati tra i capelli. In Chiesa vengono lette poesie agli sposi ed il coro intona canzoni pop romantiche a testo religioso. Ogni banco e' fornito di un libretto per seguire la celebrazione rilegato con un nastro di organza bianca.


Questa e' la fonte naturale nel giardino di casa

Il tavolo dei Pony

La macedonia di fragoline selvatiche

G. ed F. in pausa dal trasloco passeggiano per far addormentare la piccola E.
In quest'atmosfera bucolica mi siedo al mio tavolo e mi godo il paesaggio e la vista dei nostri figli e nipoti che corrono scalzi sul prato, intingono le maniche dei vestiti nella vasca per far galleggiare le ninfee, foraggiano i cavalli, nutrono i tre miti cagnetti di casa a suon di fette di prosciutto San Daniele e soppressa veneta, raccolgono fragoline selvatiche per preparare una macedonia con la frutta che fa da decorazione ai tavoli, improvvisano partite di calcetto con i papa' usando come porte balle di fieno, corrono come fatine del bosco sul prato con rami di salice come bacchette magiche, fanno tre volte la fila per ricevere ogni volta un altro cono gelato dal cameriere del tavolo dei dolci.

L'albero dei tulipani

Tutto questo per quanto forse kitsch e fuori moda, costruito e studiato al dettaglio fino alla mania, mi rilassa. Mi e' stato offerto con generosita': siamo qui con tutti i nostri figli, loro si divertono e sono liberi, io sto comodamente adagiata su una sedia da regista, mi faccio offrire una sigaretta, accetto i complimenti affettati e un po' pungenti delle signore ospiti che realizzano che quei cinque sono tutti figli miei. N. chiacchiera allegro initerrottamente con i suoi fratelli, cugini e parenti che vede cosi' di rado.
 



Alle 21 passate ripartiamo tra i pianti e le incavolature dei figli che non vorrebbero mai interrompere questa giornata di giochi e spensieratezza. Io per parte mia so che ci aspettano due ore abbondanti di strada per rientrare nel nostro letto e quando durante la notte dico a mio marito che, come spesso capita al termine di una giornata di incontri felici, vive uno dei suoi cali di autostima:"Io non sono te" nel senso che io non lo valuto come lui valuta se stesso, mi accorgo di avergli detto una grande verita'.
Ed una forte scossa di terremoto ci tira giu' dal letto: mi e' sembrato un sigillo, insolito e spaventoso, all'amore che provo per lui. 


L'avete sentito anche voi? 

6 commenti:

  1. Caspita che bella giornata e che magnifiche foto di fiori. Qui invece brutto tempo, accompagnato da continue scosse di terremoto che ti lasciano senza fiato, ti sorprendono all'improvviso e speri che finiscano presto e senza danni.
    Serena notte Scake
    La madame

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  2. Cara Madame coraggio
    che la notte sia serena anche per te!
    Scake

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  3. Che bello leggere una bella storia, la realizzazione di un sogno dopo giorni di notizie di sogni infranti. Noi il terremoto non lo abbiamo sentito, ma il peso di questo fine settimana tragico lo sento molto.
    PS Le parole che dici a tuo marito le rubo, devo iniziare a dirle a mio figlio, speriamo abbiano lo stesso effetto sulla sua bassa autostima!

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  4. A N. devo ricordare spesso questa cosa.
    L'effetto e' rilassante.
    E poi...saranno punti di vista, ma ognuno ha diritto ad avere il suo no?
    Ciao Scake

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  5. Caspita, ma a me sembra un matrimonio perfetto per famiglie con bambini!!! Quante volte mi è successo di dover essere costretta a pranzi e cene interminabili in ristoranti dove i bambini venivano guardati a vista dai camerieri se accennavano una mezza corsetta....
    A parte il finale deve proprio essere stata un bella giornata. Noi la scossa l'abbiamo sentita molto forte e alle 4 di notte eravamo fuori in giardino in pigiama!!!

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  6. Infatti la generosita' dimostrataci e' stata proprio quella di invitare le famiglie e metterle in condizione di godersela!
    Spero per tutti voi che la paura sia passata, ho vissuto anch'io un weekend di inquietudine per queste scosse, posso immaginare cosa sia voluto dire per chi era vicino all'epicentro...
    Un abbraccio Scake

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