vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

giovedì 11 ottobre 2012

A casa di Vea


Questa casa e' di Vea, di suo marito e dei suoi tre bambini.
In questa casa si vive in armonia con le piante e gli animali. 
Vea ha un orto certificato biologico e vende i suoi prodotti. Inoltre ha le capre, le galline e gli asinelli con cui l'estate organizza il trekking per famiglie e bambini.






A destra l'ultima capretta arrivata, e' incinta. A sinistra la mia capretta preferita, e' mia nipote




dal recinto delle capre: orto e casa

cavolo rosso

una distesa di bulbi da mangiare!








Sara' piu' divertente fare le uova nei vasi di surfinie?



Quello di Vea e' un sogno che si realizza.
Un giorno acquista uno di quei giornali che pubblicano annunci economici ed invece che trovare la moto dei suoi sogni trova la casa dei suoi sogni! E' un maso parzialmente ristrutturato che con gli anni e tanta pazienza viene risistemato pezzo per pezzo.


Il maso e' del 1877 e fu di proprieta' di Baldessaro Carlin come riporta la targa di pietra sul muro sopra la porta d'ingresso.
Da Baldessaro a Saro, da rustico a casa.
Attorno Vea disbosca quelli che un tempo erano una zona arativa ed una da pascolo e crea un orto per la coltivazione biologica di verdura ed un prato per gli asinelli che presto avranno anche la loro capanna col tetto di scandole.
Davanti alla casa un ambiente estremamente familiare ci accoglie.
I bambini si `tuffano` letteralmente nella sabbiera e si spingono sull'altalena, noi intanto chiacchieriamo e ci facciamo raccontare questa incredibile avventura che e' iniziata con l'innamoramento per il maso, il desiderio di Vea di trovare una dimensione di lavoro che avesse dei ritmi compatibili con la vita familiare, la voglia di fare e di reinventarsi (dopo aver messo la laurea in Scienze Politiche ed il lavoro in Provincia nel cassetto), la passione per gli animali ed il cibo sano.




In questo posto non c'e' tempo per annoiarsi: lavoro nell'orto, lavoro in casa, lavoro con gli animali e tutte quelle piccole/grandi sfide quotidiane che il rapporto stretto con gli elementi naturali puo' riservare.

A maggio per esempio nel paese vicino passa un orso.
E' notte e la mattina vengono trovate le sue enormi impronte su un campo appena arato.
Tutto il paese va a vedere, anche Vea con la sua famiglia.
"Ci pensi? Poteva salire un po' piu' su, passare nel nostro pezzo di bosco...io spesso quando le giornate si allungano vado ad abbeverare gli asini di sera tardi...se passava di qui avevamo perso tutti gli animali"
Ascoltare questo racconto dalla sua bocca (piuttosto che leggerlo su un giornale intendo) mi ha catapultato in una dimensione che oggi sembra tanto lontana da quella moderna in cui siamo immersi, ma che e' pane quotidiano per chi vive del frutto della terra.
Dico la verita': l'ho invidiata.
Per quanto trovarsi faccia a faccia con un orso debba essere un evenienza tremenda, andare in paese a toccare le sue impronte sulla terra e' una cosa affascinante ed in qualche modo un'esperienza ancestrale.
Avrei voluto che ci fossero li' anche i miei figli.
Mi tornano subito in mente La piccola casa nella prateria di Laura Ingalls e Vita con gli orsi di Day Beth e tutte quelle storie vere che narrano di una vita vissuta pienamente senza risparmiarsi, senza paura del lavoro, sfidando le proprie paure e pigrizie.
Ogni giorno qui un imprevisto attende Vea, ogni mattino al sorgere del sole c'e' una novita': se non e' la capra appena arrivata che salta il muro e scappa e' la batteria del recinto elettrico degli asinelli che si scarica cosi' da lasciarli uscire liberi senza controllo.
E vogliamo parlare della volpe che nottetempo lascia per ricordo nel pollaio le piume di una gallina rubata e il corpo senza vita del gallo? "Era un gallo cosi' buono...mi e' dispiaciuto tanto tanto..".
Ma vogliamo mettere l'emozione di un germoglio che esce dalla terra prima del previsto? o un muso di asinello che si strofina sui tuoi polpacci mentre gli dai le spalle per farti capire che ha fame? o una treccia di cipolle appesa sullo stipite della porta che ti ricorda ogni giorno che sei stata tu, che e' cresciuta grazie a te e che questa cosa che hai voluto fermamente e ostinatamente funziona, produce, cammina per la sua strada
Io credo siano soddisfazioni autentiche come autentico e' il lavoro che ci sta dietro.

E comunque le cipolle che ho comprato sono una bomba!


"Ma scusa Vea me lo spieghi tu che ci fai qui? Non sei di Pisa? Perche' sei arrivata qui ?"
"...eeeehhhh...per amore..."

MASO DEL SARO 
AZIENDA AGRICOLA DI VEA CARPI
LOCALITA' MASO DEL SARO 1
Mala - Sant'Orsola Terme
(TN)

6 commenti:

  1. Ma no che peccato che non siamo venute, S. sarebbe impazzita e P. te lo vedi li in mezzo alle capre?????...anche perchè noi eravamo libere e vi avremmo raggiunti subito...non farlo mai più,capito????????? :-D

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    1. Prometto che vi ci riporto tutti, fratellone compreso.
      Scake

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  2. contenta, contenta che provi anche tu questo richiamo forte per la terra !

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    1. Mi piacerebbe un sacco che diventasse una cosa piu' importante dell'orticello che abbiamo qui vicino...magari mi viene su qualche figlio contadino!!!!
      Scake

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  3. Masticano amaro, vedendo foto come queste, coloro che trascinano la propria triste vita di città...
    Guido

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    1. caro Guido,
      so cosa vuoi dire.
      Avevo 9 anni quando i miei si trasferirono dall'oggi al domani da Roma ad un paesino di 500 persone in mezzo alle montagne. Ora sono tornata alla civilta' nel senso che sto in un posto che e' una mezza via.
      Forse avro' perso una vita elettrizzante, ma sto da dio!!!!
      Benvenuto
      Scake

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