vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 27 novembre 2012

Silenzio


Sono rimasta assente qualche giorno dal webmondo perche` avevo bisogno di silenzio.
Un silenzio che da fuori non puo` venire perche` la frenesia delle giornate a casa nostra non lo prevede, perche` non e` giusto imporlo ai nostri bambini (e anche volendo farlo sarebbe IMPOSSIBILE), perche` (grazie a Dio) ci sono tante persone che mi vogliono bene e a tutte devo una spiegazione ogni volta che la mia bocca non si dispiega in un sorriso (forse chi non mi conosce pensa che io stia sempre a farmi grasse risate, ma non e per niente cosi`).
Ricolma di parole non dette, di paure disseminate sulla pelle come gocce di sudore che non evaporano, un turbinio di pensieri ridondanti e paranoici che ovviamente non arrivano da nessuna parte.
Fragilita`.
Io. Fragile. Seh!
E invece si. E parecchio pure. A dispetto della mia figura non proprio leggiadrissima, del mio parlare sempre ad un tono di voce leggermente superiore al normale, della mia incapacita` di stare ferma a fare niente.
Dentro di me c'e` troppo rumore. 

Bramo la fine dei miei sensi di colpa.


Sono in macchina e torno da una mattinata di ore che uccidono per la velocita` con cui si susseguono e con cui esigono di essere rispettate.
Sono ferma al semaforo e nel giro di una frazione di secondo nella testa sento come se qualcuno mi abbia dato uno scappellotto.
Non fa male, ma e` inaspettato e quanto mai umiliante "Cosa ho fatto?" mi chiedo subito mentre il solito strisciante senso di colpa mi pervade "ho fatto tutto quello che dovevo fare, sono nei tempi, adesso devo solo andare a ritirare i panni all'asciugatrice e poi posso tornare a casa, mangiare e poi riposarmi." ma sono agitata, la mente non si ferma, va avanti scandagliando gli impegni che mi attendono fino a che sollevata concludo che "no, a parte la pallavolo di M., l'asilo di L., la scuola di E., G. ed E. e la cena non devo fare altro."
"Veramente papa` e` all'ospedale e non lo vedo da venerdi` perche` siamo scesi a Venezia nel weekend.
Non sono andata a trovarlo.
Domani rimediero` anche se spero tanto che torni a casa entro 24 ore.
Veramente dall'ufficio non mi hanno ancora chiamato per fissarmi il colloquio con il direttore e mi tocchera` farmi risentire l'ennesima volta. 
Ho come la sensazione di elemosinare attenzione.
E la segretaria non si fa mai i cazzi suoi.
Mi sento una perfettissima imbecille.
Una integrale cretina.
Una laureata fallita.
40 anni, una famiglia felice, un marito bravo, un lavoro che adoro, i clienti che mi vogliono bene e le colleghe pure...dovrei essere all'apice della mia carriera, lanciata verso il successo personale e professionale.
Ho tutto.
E 'sta imbecille che so' io decide di licenziarsi!".
Ho troppo.
Non mi godo nulla.
E ogni volta che mi parlano di lavoro sbrocco.
Ieri mi chiama P. per vedere se mi unisco allo staff per partecipare alla cena di fine anno dell'azienda ed io rispondo di no. Metto giu` il telefono e la mia amica Ansia mi sfiora la spalla e inizia a togliermi il respiro.
Non posso piu` vivere cosi`.
Voglio vivere, non tirare avanti.
Stare a casa e` mettersi a servizio totale, avere sicuramente meno soddisfazioni, farsi venire le paranoie per l'asciugamano buttato a terra e la manata sullo specchio cioe` vivere in un universo piu` ristretto, piu` routine, meno sfide (anche se sinceramente riuscire a spendere 90 euro a settimana per fare la spesa per 7 mi pare una bella vittoria) e tempo per se stessi zero.
Pero` ho 40 anni, una famiglia felice, un marito bravo e mi basta.
Devo imparare a farmela bastare perche` il mio corpo non ci sta piu`.

Adesso c'e' un bel silenzio dentro di me, nella mia testa. Adesso posso andare a leggermi il libro senza dover ricominciare 10 volte la stessa frase.
Intanto mi sono fatta fuori 250kcal di cioccolato al latte con nocciole.

Ma non mi piaceva solo la fondente?


mercoledì 21 novembre 2012

quanto mi piacciono i "ta-dah moments"

Ho mutuato il termine da Lucy che abita in un attico in Gran Bretagna.
Avere una TA-DAH moment e` una vera soddisfazione: vuol dire che hai realizzato qualcosa di bello con le tue mani e sei talmente soddisfatta che vuoi condividerlo con il mondo intero!

Ne ho avuti anch'io di TA-DAH moments e li consiglio vivamente, in qualsiasi campo: lavoro a maglia, uncinetto, cucito, cucina, pittura o altro. A casa avremo presto un TA-DAH moment collettivo con il nostro libro, appena lo riusciremo a tenere tra le mani (POSTE ITALIANE PERMETTENDO!).

Insomma ho fatto un berretto
 I made a hat
Ich habe ein Hut gemacht
J'ai fait un chapeau
 Hice un sombrero 
Jag gjorde en hatt 

Ce l'ho scritto pure in svedese cosi` le brave blogger nordiche che sanno fare tante belle cosette in maglia jaquard buttano l'occhio.






Sono andata a naso. OVVIAMENTE non sarei io se seguissi uno schema.
Ma d'altra parte non e` facile concentrare la vista su pallini, lineette e crocette minuscole stampate su di un foglio mentre controlli
A) quel figlio contorsionista che dovrebbe fare i compiti,
B) quella figlia che ha sempre paura di mangiare troppo poco mentre si versa tutto il barattolo di marmellata sulle due fette di pane che le spettano come merenda
C) l'altra tua figlia caramellomane che fruga nella tua borsa in cerca di tic-tac
D) il fuoco che non si spenga nella stufa
E) il sugo che non si attacchi nella pentola

Ora e` lecito chiedersi...MA CHI TE LO FA FA`????

Me lo fa fare la GRANDIOSA soddisfazione di vedere la mia piccola che indossera` quel berretto domani andando alla scuola materna, berretto che ovviamente e` in tono con la sua giacca invernale, berretto che porta il suo nome ricamato sopra (punto maglia imparato oggi, domani l'avro` dimenticato), berretto che sfoggia un fiorellino all'uncinetto (catenella, l'unica cosa che so fare all'uncinetto) e quando la maestra le dira`:"L. ma dove hai preso quel berretto bellissimo???" mia figlia dira` contenta:"La mia mamma!".

Sono una madre orribile, lo so.
Ma me la posso togliere lo sfizio visto che NON SEGUENDO ALCUNO SCHEMA e` venuto troppo piccolo PER ME e adesso se lo mette lei che ne ha gia` tre ???????

Ok a breve TA-DAH moment per il mio berretto personale.
Domani mi lancio...
Ma secondo voi A OCCHIO quante maglie in piu` devo tirare su se queste con un ferro 4,5 erano 92? 


domenica 18 novembre 2012

Che torta strana!!!


Eccomi qui con i miei soliti tentativi di rendere buoni dolci fatti senza glutine.
Non perche` non ce ne siano, anzi ne e` piena la rete direi.
Quello che mi frega e` la consapevolezza che S. ha scoperto di essere celiaca a 40 anni suonati e quindi ha vissuto un'intera vita a pane, pagnotte, pastasciutte e torte. Ogni volta che deve venire a casa mia e mi accingo a preparare per lei qualcosa di buono mi immedesimo come se il problema fosse mio e vado in cerca del piatto che appaghi la mia memoria palatale. Purtroppo non e` cosi`. I dolci non sono neanche lontanamente riconducibili a quelli originali tranne alcuni casi rarissimi. Neanche la crema pasticcera fatta con la fecola e` buona come quella addensata con la farina... E` un problema di finezza lo ammetto, ma io se scoprissi di essere celiaca MORIREI!
Non parliamo del pane poi....che tristezza....
Inoltre non voglio mai arrendermi agli ingredienti gluten-free (farine per pane, per pizza, per torte) che sicuramente renderebbero il compito della realizzazione meno arduo, ma sono A MIO PARERE sottolineo un concentrato di addensanti ed additivi allucinante, oltre a non poterne conoscere l'esatta provenienza (cosa che con le mie farine posso fare). Bassa qualita` praticamente e prezzi allucinanti...
Ripeto: non siamo celiaci a casa nostra, ma quelle poche volte vorrei che quello che offro a S. sia sano.
Tempo fa avevo perfino preparato un lievito madre glutenfree a partire dallo yoghurt.
 


Cosi` 'sto giro ho provato una crostata fatta solo con farina di mais fioretto.
MMMhhhh...'nsomma....
In bocca la frolla si dissolve all'istante senza lasciare nulla se non una sensazione di polvere di polenta.
Bbbona la polenta..ma la crostata? La prossima volta faccio meta` farina di riso e meta` di mais fioretto e poi uso il burro. Mi incuriosiva infatti l'uso di olio di girasole che io ho sostituito con oilo di mais ed il fruttosio al posto dello zucchero. Secondo me oltre che gluten-free voleva essere pure dietetica!!!

Pero` i bambini se la sono sbafata. Forse l'infanzia non prevede ancora un gran che in quanto a memoria palatale percio` per loro era buona e basta. Delusioni zero. Cosi` la posto.

Crostata di Mais
per 8 fette:

210g di farina di mais fioretto
100g di olio di mais
80g di fruttosio
1 uovo
un pizzico di sale
mezza bustina di lievito
la buccia grattugiata ed il succo di mezzo limone
4 belle mele
2 Cu di zucchero
1 cu da caffe' di cannella e cardamomo in polvere
2 Cu di vino dolce

Mettete la farina, il sale il fruttosio ed il lievito in una terrina e mescolate bene, aggiungete l'uovo, la buccia di limone e l'olio. Mescolate con una farina. Con le mani premete bene il briciolame che si forma a palla e avvolgetelo in alluminio (IMPORTANTE! Non usate la pellicola perche` trasudera` l'olio della frolla). Ponetelo a riposare in frigo minimo un'ora. Sbucciate le mele e fatele a spicchi e poi a tocchetti piccoli. Metteteli in una pentola alta con il succo di limone, il vino, lo zucchero e le spezie. Fate cuocere a fuoco bassissimo per un quarto d'ora perche` si insaporiscano, ma finiranno la cottura in forno. Imburrate ed infarinate lo stampo a bordi bassi da crostata in cui servirete il dolce (IMPORTANTE! Non riuscirete a farlo uscire intero da li`! Affettate e servite direttamente dallo stampo!). Metteteci dentro la palla di frolla e stendetela con le mani coprendo fondo e bordi. Bucherellate il fondo e spargetevi sopra le mele omogeneamente. Spolverate con un po` di zucchero grezzo se c'e' e infornate a 200 per 30-35 minuti nella parte medio bassa del forno, controllate bene i bordi che non scuriscano troppo. Tagliate quando e` ben fredda.
Il dolce richiede una bella tazza di te` caldo.

Per il Club delle lettrici Golose ho abbinato questa crostata ad un articolo de laLettura sulla ...lettura!



martedì 13 novembre 2012

9 anni e sentirseli

 Nostro figlio G. ha compiuto 9 anni

La mattina del suo compleanno l'ho passata a fare le torte. Avrebbe tanto voluto farle M. per suo fratello, ma tra la scuola ed il campionato di pallavolo non le e` rimasto tempo.
Percio` io ho solo rispettato la sua volonta`: una torta di mele e una di ricotta.
La torta di mele in realta` era il Dolce Mio declinato in versione MELA-CANNELLA-CARDAMOMO-LIMONE.  Invece ho dovuto mettermi in cerca di una ricetta per la crostata alla ricotta.



E` veramente curioso il fatto che da ragazzina la odiassi letteralmente.
Non potevo sopportare quel ripieno cremoso che non era nettamente dolce o meglio si sentiva che era un formaggio, ma era dolce. Mi nauseava. Adesso ci farei un pasto intero con la crostata di ricotta!
Mi sono resa conto che per parecchie cose e` andata in questo modo: il cappuccino, il lesso con la salsa verde, la crostata di ricotta o quark, i sapori agrodolci...

Comunque la ricetta del cucchiaio d'argento ha riscosso successo, in effetti era 'NA GODURIA!
Se la sono mangiata perfino i bambini che di solito preferiscono cose piu` elementari (appunto come me da piccola). Spazzolata letteralmente.

G. era felicissimo. Abbiamo invitato solo due compagni di classe e un vicino di casa perche` il nostro appartamento e` gia` strettino per noi sette e con i nipotini e gli zii eravamo gia` compressi per benino.
Ha ricevuto dei regali STRATOSFERICI! Noi adulti siamo rimasti a bocca aperta:
  • un mp3 con radio, 
  • un dizionario di inglese studiato per i bambini, 
  • una jeep radiocomandata, 
  • una camicia bellissima Zara Kids, 
  • carte e miniature Pokemon,
  • uno zaino-trolley nuovo per la scuola
G. e` un'ometto di 9 anni, un uomo in miniatura. Lui sa di avere 9 anni, se li sente tutti e si comporta di conseguenza. Poche sbavature, molta responsabilita', orgoglio e risultati.
Cazzarola non ha preso da me!
Nelle ore che precedevano il festeggiamento era piuttosto agitato: ha messo in ordine la sua stanza alla perfezione, chiedeva ogni dieci minuti quanto mancasse, ci teneva ad essere pulito e profumato, ha controllato che il fratello piu` piccolo non facesse macelli. Io da parte mia ho cercato di essere il piu` affettuosa possibile: me lo sono sfraccaggnato di bacetti, ho fatto tutto quello che pensavo potesse fargli piacere, con L. abbiamo preparato delle decorazioni a zucca e cuoricini da appendere ai vetri delle finestre, ho pulito tutto e ho preparato anche un bel pranzo.
Poi come e` il mio solito alle 13.30 a un'ora dall'inizio sono crollata dalla stanchezza!!!!
Percio` mi sono ficcata nel letto fino a che gli ospiti non hanno iniziato a suonare il citofono.
'Na schiappa veramente...
E alla fine della serata dopo che tutti se ne sono andati io e mio marito ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: "Da uno a dieci quanto andresti a dormire seduta stante?" "MILLE!" Invece abbiamo portato tutti all'Eucarestia perche` Gioele concludesse la SUA giornata nella benedizione per la vita che ha ricevuto.
Sono grata a Dio che mi sta donando un bambino cosi` intelligente, determinato e sensibile.
E` piu` quadrato di tutti noi messi assieme. A volte mi spaventa e mi sforzo di lasciargli passare qualche marachella, di non sgridarlo duramente perche`ho paura che ambisca alla perfezione e da grande non sia capace di accettare i fallimenti e le debolezze sue e degli altri.
Durante l'Eucarestia mi e` tornata in mente la sua faccina abbronzata che spiccava contro il bianco dei lenzuolini della culla d'ospedale dove dormiva ad un'ora dalla nascita. Il nostro primo maschietto, di 3,890 kg, un po` piu` piccolo della sorellona che lo precedette (4,190 kg la ragazza), tutto moro, con due ganasce tonde e gli occhi profondissimi.

E a proposito di occhi...questi sono i miei nipotini e la mia piccola L. che erano a casa nostra a festeggiare.

In senso orario dal basso: P (un anno), S (5 anni), L (quasi quattro), L (quattro e mezzo)
e queste sono le torte.

sx e dx in basso Dolce Mio alle mele, dx in alto crostata di ricotta del Cucchiaio d'Argento
A proposito non ho postato ancora la ricetta...

Crostata di ricotta e uvette del Cucchiaio d'argento (con qualche variazione)
per 8 persone:

180g di farina 0
120g di burro
100g di zucchero
2 tuorli
60g di uvetta sultanina
30g di pangrattato
400g di ricotta
1 mela
un limone
marsala (o altro vino liquoroso o liquore dolce)

Sbucciate e riducete a tocchetti molto piccoli la mela e mettetela a bagno con l'uvetta in un bicchiere di vino liquoroso dolce. Sul ripiano da lavoro setacciate la farina a fontana, sminuzzatevi il burro, aggiungete 60g di zucchero, un tuorlo e la buccia grattuggiata di mezzo limone. Lavorate velocemente per non scaldare gli ingredienti, formate una palla e lasciate riposare la pasta per un'ora in frigo. In una terrina sbattete un tuorlo con 40 g di zucchero, aggiungete la ricotta, il pangrattato, l'uvetta strizzata e la buccia grattuggiata del restante mezzo limone. Stendete meta` della pasta a disco dello spessore di mezzo cm e adagiatela in uno stampo imburrato e infarinato da crostata, bucherellatela con i rebbi di una forchetta. Sopra distribuite il composto di ricotta e con l'altra meta` della pasta fate tante listerelle da distribuire a grata sul ripieno e lungo il bordo esterno presssando leggermente . Cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per 45 minuti. Da mangiare fredda.




sabato 10 novembre 2012

il gattino

Gia `il fatto di uscire di casa alle 7.20 da sola con la macchina direzione citta`dovelavoro mi faceva un certo effetto. Era ormai piu` di 10 mesi che non lo facevo. Sentivo lo stomaco che si contorceva dalla tensione.
Poi mi sono detta: "Stai andando da papa`. Tranquilla."

Alle 8.00 sono in neurologia. Entro in camera. E` un ambiente aperto, luminoso, la musica allegra di sottofondo. Ci sono quattro letti e una scrivania con vari computer dove le infermiere lavorano, girano con i carrelli, chiacchierano ad alta voce. Alcuni pazienti sono tracheostomizzati, tutti sono gravi. Alcuni dormono.
Papa` no.
Ha gli occhi aperti e si guarda intorno. Di solito le sue giornate le passa sonnecchiando e si fa fatica a vederlo cosciente. Ma quando entro noto subito che e` sveglio.
Gira gli occhi e mi riconosce.
Mi sorride.
Papa` usa ormai pochissime delle sue facolta` mentali, diciamo che e` tornato come un bambino piccolo.
Ho subito pensato che quando ero bambina e lui mi accarezzava la testa mi rilassavo: mi passava una mano calda sugli occhi, sulle guance e mi faceva addormentare serena.
Quando stavo tanto male anche mio marito faceva cosi` ed aveva sempre un effetto benefico su di me.

Allora anch`io lo accarezzo cosi` e lo bacio sulle guance e da questo momento in poi si prende tutte le coccole, come quando ero piccola io. Mi fa venire un da piangere incredibile.
Sembra un gattino.
Ma la stretta in cui tiene la mia mano e` forte come quella di un leone.
Inevitabilmente mi ritorna in mente il mio papa` di prima che mi voleva un bene dell`anima, che aveva trovato nella moglie e nei suoi figli tutto l'amore che non aveva mai ricevuto dai suoi tremendi genitori.
Credo di aver aver avuto un papa` "ECCEZZZZIONALE" come diceva lui. Proprio speciale.
E` ancora qui anche se diverso e mi tiene la mano come per non lasciarmi andare.
Cavolo ci starei tutto il giorno, ma non si puo`, e` un reparto speciale e ribaltano tutto continuamente: pazienti, letti, sonde, apparecchi.
Allora mi metto a pregare, e` la cosa piu` spontanea in questo momento.

"Quanto stretta e` invece la porta e angusta la via che conduce alla vita e quanto pochi sono quelli che la trovano." (Mt 7,14)
Papa` secondo me va alla grande: se non passa per primo poco ci manca.

Domani gli faranno la PEJ perche` si nutra di pappette proteiche e vitaminiche bypassando la bocca, direttamente nello stomaco. Per sempre.
Il mio cuore e` una poltiglia sanguinolenta, ma ho una certezza che NESSUNO mi puo` togliere: ci sta tracciando la via, a tutti noi figli e nipoti.
Io so che Dio gli vuole bene anche se sta cosi`, lo sta portando verso il cielo un pezzetto ogni giorno. Un nervo ogni giorno: oggi il controllo della deglutizione, ieri la memoria e altre cose.
Non venite a dirmi che non e` vero. Lo vedo negli occhi di papa`, nella serenita` di mia madre (chi l'avrebbe mai detto) e nel fatto che nonostante oggi al ritorno a casa abbia avuto un mezzo attacco d'ansia stasera lascio alla babysitter i bambini ed esco con mio marito ad ascoltare una catechesi.
E sono tranquilla.

  



giovedì 8 novembre 2012

Siamo fuori di zucca


Mia figlia M. mi chiede preoccupata guardando altrove e fingendo un'aria indifferente: "Che si mangia stasera mamma?".
Non rispondo e rido.
Sgrana gli occhi: "ANCORA ZUCCA????".
Si bella, ancora zucca, me l'hanno regalata ed io la uso tutta.
Veramente la mamma cattiva e monotematica ha notato che la pulzella si e` fatta fuori due piatti colmi di risotto bianco zucca e zucchine a pranzo, due di gnocchi di zucca e ricotta al cucchiaio a cena e che non ha disdegnato neanche il plumcake degli indiani d'America che e` a base di zucca e pinoli a merenda.

Questo tipo pero` non l'avevo ancora usata.
Non e` butternut squash (credo), non e` violina, non e` mantovana, non e` delica. Insomma non la conosco e fa pure parecchia acqua.
Io per quello non mi sono scoraggiata e l'ho asciugata dopo averla cotta al micro in una padella antiaderente e gli gnocchi sono venuti bene.


inciso:
Ma chi la inventata quella cosa che il giovedi` si fanno gli gnocchi?
Perche` io onorerei volentieri la tradizione, ma come cavolo faccio a passare tutto il giovedi` mattina a lessare le patate, sbucciarle, schiacciarle , impastarle, arrotolarle e tagliare tanti piccoli pezzetti bastevoli per una famiglia DE MAGNONI COME LA NOSTRA??? In mezzo alla settimana??? Col milione di cose che ho da fare???
Ci vuole la domenica: calma, relax, voglia e la radio di sottofondo mentre mi prendo tutto il tempo.
Comunque mi piacciono un sacco davvero. Mia madre li faceva spesso quando ero piccola.

Questi pero` sono gnocchi al cucchiaio e sono un must dell'autunno in casa nostra.
Me li insegno`mia mamma appunto parecchi anni fa.
Ovviamente veloci, ma di gusto delicato ed elegante. Provateli.


Gnocchi di ricotta e zucca al cucchiaio
per 8 persone:

800g di zucca
400g di ricotta
6 uova
100g di parmigiano grattuggiato
400g di farina
100g di mortadella a minuscoli dadini
noce moscata
sale
3 Cu burro
3 foglie di salvia

Sbucciate, togliete semi e filamenti interni e riducete a dadini la zucca. Cuocetela al microonde fino a che risulti morbida e traslucida. Passatela allo schiacciapatate. Se vedete che produce acqua mettete la purea in una pentola antiaderente e lasciatela asciugare a fuoco basso fino a che il fondo della pentola spostando la zucca con un mestolo non risulti asciutto. Lasciatela intiepidire. Intanto in una ciotola amalgamate la ricotta con le uova, due prese di sale, una bella grattata di noce moscata e il parmigiano. Quando la zucca e` tiepida aggiungetela e mescolate bene. (vedi foto)
Portate ad ebollizione una pentola non troppo grande e con due cucchiaini fate degli gnocchi che lascerete cadere direttamente nell'acqua salata che sta sobbollendo. Tra uno gnocco e l'altro bagnate i cucchiaini con l'acqua cosi` l'impasto non si attacchera`.
Man mano che gli gnocchi arrivano a galla con una schiumarola scolateli e metteteli in una pirofila calda. Fondete il burro in un pentolino con la salvia spezzettata e versate sugli gnocchi, ancora una grattata di parmigiano e... Bon Appetit!


martedì 6 novembre 2012

Il gatto`

"O il cano`?" Faceva la battuta G. l'altro giorno.
Gatto` e' l'italianizzazione o la napoletanizzazione di gateau che e` una parola francese che vuol dire torta.
Ed in effetti sembra proprio una torta a strati. Solo che e` salata.



E` una squisitezza!!!
A dire la verita` la cosa e` dovuta in parte alla gustosissima ricetta, ma anche agli ingredienti che ho usato che erano di prima qualita`: patate della baita a 1600m di altitudine, speck dell'Alto-Adige, parmigiano reggiano, burro di malga, uova di galline libere e felici.
Ma questo vale in genere per tutte le pietanze.




Comunque spazzolato in 8 minuti e 20 secondi.


Gatto` di patate
per una teglia da lasagna:

2kg di patate a pasta bianca
4 uova
100g di burro
100g di parmigiano grattugiato
200g di mortadella in una fetta
100g di speck (va bene anche salame, anche piccante)
200g di mozzarella
pangrattato
sale e pepe
un bel ciuffo di prezzemolo

Lessate le patate e sbucciatele ancora calde. Passatele allo schiacciapatate ed incorporateci dentro 70g di burro che si fondera` col calore delle patate. Tagliate la mortadella a cubetti. Quando le patate sono tiepide (non prima) lavoratele con le uova sgusciate e leggermente sbattute, il prezzemolo tritato, la mortadella, il parmigiano, sale e pepe a piacere. Imburrate la teglia e spolveratela di pangrattato. Versateci dentro meta` delle patate e pareggiate con una forchetta, cospargete di speck e mozzarella a fette. Sopra versateci la restante parte di patate. Disegnate un motivo con i rebbi della forchetta, spolverate di pangrattato e infiocchettate col burro rimasto. Infornate a 180 gradi per 50 minuti.
Una volta sfornato lasciatelo riposare per qualche minuto, ma mangiate ancora caldo.
Il giorno dopo scaldato e` (se possibile) ancora piu` buono.

domenica 4 novembre 2012

La staccata ed il giveaway

 Mamma staccata

E` la prima volta che partecipo ad un giveaway tutto italiano.
I miei tentativi precedenti sono tutti su blog di oltremanica od oltreoceano.
Diciamo che ero solo una delle migliaia di lettrici e lettori che partecipavano per cui non mi meraviglio di non aver mai vinto niente.
Oltretutto mi sono sempre chiesta se nel fortuito caso avessi vinto qualcosa non si fossero sbrigati a manomattere il risultato per evitare spese postali troppo onerose!!!
Chi ha creato il giveaway e` la Staccata che fa tanto ridere.
Andate a leggere qui:

http://lastaccata.over-blog.it

Come da copione ho promesso che avrei condiviso questo post sul mio blog e lo faccio.
SOLO PERCHE` POSSO VINCERE UN SUO LIBRO!
Ma sono sfotunata nel gioco.
E fortunata in amore.
Percio` se non vinco va bene lo stesso.