vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 26 febbraio 2013

Intanto che decido dove espatriare scrivo una cosa

"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" Ger 17, 5-6

Prima di scollegarmi dal mondo web perche` non voglio sentire piu` parlare di elezioni, almeno per oggi,  volevo solo dire che sono cosi` amareggiata, delusa, pure parecchio schifata...
Per quelli che indegnamente siederanno li` al potere io nutro un sentimento di TOTALE SFIDUCIA.
Continuero` nel mio piccolissimo a fare cio` che faccio sempre e nutrire nei confronti del futuro dei nostri figli la speranza che non viene dall'uomo, ma da Dio.
Non voglio farla troppo tragica e neanche usare toni apocalittici, ma chi siamo diventati noi italiani?

C'era una cosa che volevo fare per chi capita qui e magari ha dell'Italia un'idea vaga o poco aggiornata:

QUELLO CHE E` SUCCESSO QUI NON MI RAPPRESENTA E NON RAPPRESENTA TANTI ITALIANI CHE SONO FELICI E ORGOGLIOSI DI ESSERLO.

WHAT HAPPENED HERE IN ITALY DOESN'T REPRESENT ME AND DOESN'T REPRESENT MANY ITALIANS HAPPY AND PROUD OF BEING IT.

E per chiudere ripubblico questa fantastica lettera di un prete molto illuminato alla deputata del PdL che scriveva ai parroci per chiedere il voto della parrocchia.
Per non dimenticarsi le cose una volta che abbiamo votato,
per NON ADEGUARSI,
perche` lo schifo non diventi normalita`.

LA RISPOSTA DI DON GIANFRANCO FORMENTON

Spoleto, 12 febbraio 2013

Gentile Senatrice,

ho ricevuto la sua lettera ai pastori del popolo cristiano dell'Umbria e ho deciso di risponderle in quanto pastore di una parte di questo popolo al quale recentemente il Card. Bagnasco ha raccomandato, dopo alcune eclatanti ed astrali promesse elettorali, di non farsi abbindolare.

Vedo che nella sua lettera lei parla in gran parte dei cosiddetti temi etici che lei riferisce unicamente ai luoghi comuni che tutti i politici in cerca di voti e consensi toccano quando si rivolgono ai cattolici: il fine vita, le unioni omosessuali, gli embrioni, l'aborto.

La ringrazio anche per la citazione dei vescovi spagnoli e per il suo impegno per la formazione culturale e politica improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili.

Ma rivolgendosi ai pastori del popolo cristiano lei dovrebbe ricordare che tra i valori non negoziabili nella vita, nella vita cristiana e soprattutto in politica entrano tutta una serie di comportamenti di vita, di etica pubblica e di testimonianza sui quali non mi sembra che il partito di cui lei fa parte né gli alleati che si è scelto siano pienamente consapevoli.

Sarebbe bello stendere un velo pietoso su tutto ciò che riguarda il capo del suo partito, sul quale non credo ci siano parole sufficienti per stigmatizzare i comportamenti, le esternazioni, le attitudini pruriginose, le cafonerie, le volgarità verbali che costituiscono tutto il panorama di disvalori che tutti i pastori del popolo cristiano cercano di indicare come immorali agli adulti cristiani e dai quali cercano di preservare le nuove generazioni.

Sarebbe bello ma i pastori non possono farlo perché lo spettacolo indecoroso del suo capo è stato anche una vera e propria modificazione dei valori di fondo della nostra società (come lei dice) operata anche grazie allo strapotere mediatico che ha realizzato una vera e propria rivoluzione (questa sì che gli è riuscita) secondo la quale oramai il relativismo morale, tanto condannato dalla Chiesa, è diventato realtà. Concordo con lei, su questo mediare significherebbe accettare.

Un'idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante e furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss nordisti, di pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.

Oltre a questo lei siederà nel Senato della Repubblica insieme a tutta una serie di personaggi che coltivano ideologie razziste, populiste, fasciste che sono assolutamente anti-cristiane, anti-evangeliche, anti-umane. Mi consenta di dirle francamente che il Vangelo che i pastori annunciano al popolo cristiano non ha nulla a che vedere con ideologie che contrappongono gli uomini in base alle razze, alle etnie, alle latitudini, ai soldi e, mi creda, mentre nel Vangelo non c'è una sola parola sulle unioni omosessuali, sul fine vita e sull'aborto: sulle discriminazioni, invece, sul rifiuto della violenza e su una visione degli altri come fratelli e non come nemici ci sono monumenti innalzati alla tolleranza, alla nonviolenza, all'accoglienza dello straniero, al rifiuto delle logiche della furbizia e del potere.

Mi dispiace, gentile senatrice, ma non riterrò di fare qualcosa né per lei, né per il suo partito, né per i vostri alleati, anzi. Se qualcosa farò anche in queste elezioni questo non sarà certo di suggerire alle pecorelle del mio gregge di votare per quelli che mi scrivono lettere esibendo presunte credenziali di cattolicità.

Mi sforzerò, come raccomanda il cardinale, di mettere in guardia tutti dal farsi abbindolare da certi ex-leoni diventati candidi agnelli. Se le posso dare un consiglio, desista da questa vecchia pratica democristiana di scrivere ai preti solo in campagna elettorale, e consigli il suo capo di seguire l'esempio fulgido del Papa. Sarebbe una vera opera di misericordia nei confronti del nostro popolo.

don Gianfranco Formenton

(lettera ricevuta tramite Giovanni Bachelet)

2 commenti:

  1. Sono con te, su tutta la linea. Vorrei avere anche la tua fede, per trovare almeno un po' di conforto.
    Non siamo ancora un popolo, non riusciamo ancora a toglierci da ciò che pensiamo essere il nostro orticello. Illusi! Così perdiamo tutti e invece oggi tutti si preoccupano di dire cosa faranno "per il bene del Paese" ... il problema è che il potere di cambiare lo avremmo ma non lo vogliamo usare.

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  2. Anch'io senza parole...! Ho molto apprezzato la eloquente e coraggiosa risposta di Don Gianfranco. Gira sul web e anch'io l'ho condivisa e ricondivisa in altri spazi.Sono d'accordo con Marzia, abbiamo tanti motivi per effettuare radicali rinnovamenti ma come sempre perpetuiamo cambiambenti gattopardiani. Credo che il peggio sia ancora da venire. Anch'io, se avessi trent'anni di meno penserei, come Scake, di raggiungere altri lidi dove vivere una vita sociale più giusta, più attenta alle necessità dell'uomo sia materiali che spirituali.
    Ciao Scake
    La madame

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