vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 21 maggio 2013

Impigliarsi

ahem...vengo anche meglio di cosi` volendo...


Da qualche tempo faccio fatica a scrivere.
La sensazione che ho e` quella di non riuscire a tramutare i pensieri in parole. Perche`?
Me lo sono chiesto parecchie volte in questi giorni e credo che i motivi siano vari:
credo che la mia testa mi stia salvando dallo scrivere cose di cui forse potrei pentirmi sul mondo di alcune blogger-donne-mamme. Non voglio offendere nessuno, sto zitta.
Insomma i pensieri scavolati si sono impigliati nelle trame della mente e inconsciamente non li lascio andare via.

Ma credo anche che sia il fattore facebook.
Sono infatti caduta nella "trappola" da qualche settimana.
E non ci sto malissimo.
Per una che ha sempre il cervello al lavoro, che mette il naso dappertutto, che vuole seguire le idee in giro per il mondo e` uno sfogo grande.
Posso caricare un sacco di foto, mettere dentro contenuti che non potrei condividere con il blog perche` ...sarebbero troppi!!!!
Diffondere pensieri prima che brucino.
Ma soprattutto leggere, leggere, leggere e vedere, guardare, scrutare and be inspired.
E poi cosi` e` piu` semplice essere AGGIORNATI e AGGIORNARE gli altri che mi seguono sui miei blogs.
Pero` pero`...i pensieri su facebook non hanno necessita' di essere spiegati in lungo e in largo, bastano poche parole, magari ad effetto, mentre le stai vivendo: appunto diffondere pensieri prima che brucino. Solo che poi non ci si da` il tempo per approfondirli! Almeno per me e` cosi` perche` il mio tempo e` davvero poco, pochissimo durante la giornata e quando riesco a comunicare qualcosa di me in qualche stralcio di minuto mi sembra gia` tanto.

Per cui tra i pensieri impigliati nella testa ci sono anche tante considerazioni positive, curiose, interessanti che pero` sono rimaste in forma embrionale, bellissimi incipit non sviluppati.

A pensarci bene e` il dramma dello scrittore no?

Dovrei mettere ordine nelle cose.
Il tempo, il tempo che scorre e mi ruba i concetti e le frasi per eprimerli. Mamma mia che nervoso...

Una di queste riflessioni sta prendendo pero` una forma definitiva e riguarda i social networks.

Ho seguito la vicenda che si e` sviluppata attorno al caso del direttore Mentana quando ha deciso di sconnettersi da Twitter. Ho scoltato le sue dichiarazioni da Fazio e alla radio dalla Palombelli.
Ma saranno cavoli suoi se questa rete di comunicazione non gli piace piu`? E comunque siamo tutti obbligati a stare sui social network?

Io per parte mi sono accorta che tutta questa connessione 24 ore su 24 (anche grazie allo smartphone) con siti che ho scelto di seguire per essere aggiornata sulle notizie del giorno (visto che qui non ho alcun potere sul telecomando a parte la domenica sera dalle 20.00 alle 21.20), con siti di divulgazione culturale (letteratura, cucina, natura), con blog o spazi virtuali di altre persone in fondo in fondo e` tutta un'overdose di informazioni.
E` difficile trovare un equilibrio tra il troppo ed il niente perche` SAPERE  le cose in fondo non e` un male (e non frequento siti di gossip!!!!).
Ma faccio un esempio pratico: in questi giorni mi e` venuto su un malumore spesso, cupo e imbrattante come il petrolio. E come il petrolio anche facilmente infiammabile, per cui se qualcuno innescava una miccia (e a casa mia le occasioni sono molte) prendevo fuoco in un attimo.

Perche` mai direte voi?

Perche` a Torino c'era il "Salone del Libro" (terminato ieri credo).
Perche` a Milano inizia oggi "Caffe` Stoccolma": una rassegna letteraria creata da Iperborea per promuovere la conoscenza della letteratura scandinava.
E io sto qui.
A casa mia.
A stirare un incredibile quantita` di panni sgualciti, a lavare pavimenti, strofinare vetri, caricare lavatrici, tirare su giocattoli da terra, cucinare e fare il vigile urbano per dirigere il traffico dei numerosi appuntamenti dei miei figli.
Ecco.
E vorrei essere li`.

A parte che libri della Iperborea ne ho letti molto.
Mi piace lo stile degli autori del Nord: asciutto, didascalico, per immagini quasi, autoironico.
A parte che ho una passione in genere per il Nord Europa e gli scenari un po` ventosi e freddini, quelle campagne verdi fresche e bagnate che ti invitano a prendere il te` caldo a merenda (invece che la granita al tamarindo), quei cumuli di neve spessi e ghiacciati che coprono casette di legno in cui le cucine sono vaporose e profumate di cannella.
A parte che ho una passione per la lettura e la scrittura e quando l'anno scorso mi sono ritrovata nel bel mezzo dell'Edinburgh Book Festival (date un'occhiata qui e qui, ancora non mi sembra vero) quasi mi ci portavo la branda per dormire nel caffe` letterario!

Ma insomma a parte tutte queste cose, sapere sempre in tempo reale quello che succede altrove mi impedisce di godermi ogni tanto quello che MI succede, mi fa provare la fatica di stare nella MIA realta` e soprattutto mi fa pensare spesso di essere un po' sfigata ad abitare in un posto cosi` decentrato. Proiettarsi in cose che non posso fisicamente raggiungere e` come assaggiare una briciola di una torta molto bella, trovare che e` pure buonissima, e mentre stai li` pronto ad ingollarne una fetta intera qualcuno arriva e te lo porta via dicendo:"No tu no!".
IRRRRRITANTE DA MORIRE!!!!!

Fino a qualche mese fa di tutti questi avvenimenti (premi letterari compresi) sapevo a posteriori tramite le riviste dedicate a cui la biblioteca di paese diligentemente e` abbonata e mi godevo da matti il momento in cui scoprivo che era uscito il numero con il resoconto: andavo li` mi sedevo ai tavolini bassi con le sedioline piccole per i bambini, sfogliavo la rivista, leggevo, prendevo appunti su titoli e autori. Molto naive! Un'esperienza sensoriale che coinvolgeva non solo la vista, ma anche il tatto: il gusto di sfogliare le pagine toccando la carta. E poi l'incomparabile piacere di sedere in una biblioteca luminosa, allegra, silenziosa.
Da quando sono su Facebook non entro in biblioteca se non per prendere al volo i libri in prestito o per restituirli.

Insomma il tempo e lo spazio si sono accorciati, li abbiamo nelle mani, ma la soddisfazione che ne ricaviamo forse non e` cosi` intensa.

Ma forse e` un problema solo mio, sono io quella che non sa stare al suo posto.

 

3 commenti:

  1. Ciao Skake è sempre bello leggerti ! Per noi Fourty and Over Fourty c'è un rapporto di amore e odio per la tecnologia. Noi che abbiamo avuto il privilegio di aver vissuto la vita "reale" e vera ,che non avevamo tutto a portata di mano , che dovevamo aspettare per conoscere (e le attese erano molto lunghe), che per conoscere un'altra realtà dovevamo "far fatica" .....siamo molto fortunate . E sai perchè ? Perchè sappiamo distinguere cio' che è vero da cio' che è falso,perchè sappiamo gioire della quotidianità e siamo in grado di prendere le distanze dalle apparenze .
    Io penso che tu ti senta cosi' perchè stai facendo un'altro passaggio nel nuovo percorso che hai intrapreso e ossia la consapevolezza sempre piu' chiara che la scrittura potrebbe essere la tua nuova strada , e la quotidianità rema contro i tuoi sogni . Secondo me passo dopo passo ce la farai ...ne sono sicura.Ognuno di noi ha il diritto di stare "nel proprio posto a lui piu' congeniale ". M.Z.

    RispondiElimina
  2. Sei sempre carina tu, grazie. Che bello sarebbe realizzare questo sogno che pero` sta ancora chiuso nel suo cassetto, forse quando saro` nonna????????? Non avevo mai pensato a questo approccio con la tecnologia in relazione alla generazione di appartenenza, pero` e` proprio vero quello che dici. Incosciamente infatti sto tentando di passare questo gusto per "il reale" anche ai miei figli, perche` non vivano esclusivamente le cose attraverso il filtro del web.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Mi pare di vedere in te un po' dei miei disagi, del mio apparire e scomparire dal web. Io e i social proprio non ci amiamo, mi pare di stare troppo scoperta e io ho bisogno di avere un angolo in cui sentirmi protetta. È sciocco dirlo visto che metto la mia vita in un blog, però ...
    Il tempo è il peggior limite, sto vivendo molto più nel reale, già solo la giornata a Milano di ieri per me è stata "tanto"! Ho voglia di stare col mio bambino e pensare alle vacanze (veniamo a Rumo ad agosto!!!) anche se il tempo è ancora autunnale.
    Spero che queste blogger-mamme-donne non ti facciano arrabbiare troppo :)!

    RispondiElimina