vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 13 agosto 2013

ZAMZAMZAM!


Questa cosa mi ha attraversato il cervello come un fulmine: STACCO TUTTO!
zamzamzam!
E senza pensarci troppo (che senno` ci ri-penso) lo faccio: vado in modalita` "slow" cominciando la giornata con la spesa fatta col carrello (ma che idee mi vengono certe volte dico io....).
Mi assentero` dal web fino alla fine di agosto. Questo vuol dire niente condivisioni, niente post, niente foto, niente instagram perche` non mi connettero` piu` fino alla data stabilita.
Il mio cervello lavora troppo e troppo velocemente e quindi mi rimettero` a sferruzzare e a panificare lasciando fluire tutti i pensieri e a leggere per ricatturare quelli buoni.
Un saluto affettuoso a tutti tutti tutti.
Scake

mercoledì 7 agosto 2013

Say cheeeeeeese!!!!!!!



Il formaggio: una droga.
Si sono una tossica, dipendente da latticini.

Se ne sentono di ogni sul formaggio, adesso che poi siamo tutti focalizzati ad evitare di intossicarci siamo diventati i migliori nemici di noi stessi e della nostra serenita`.
Non riusciamo a goderci piu` la poesia che c'e` dietro (davanti e attorno) al prodotto della caseificazione e mangiamo con i di sensi di colpa: "il latte ed i suoi derivati non sono cibo per uomini, ma per vitelli" "le popolazioni che non mangiano latticini vivono di piu`" "i latticini disturbano l'intestino, gonfiano, ingrassano".

Ohmygoodness...io non ci sto.

All'inizio effettivamente ho cominciato a farmi duecento domande al secondo.
Avendo avuto una formazione sin dall'infanzia improntata alla genuinita` e alla prevenzione delle malattie e promozione della salute (madre cuoca contadina e padre medico e una laurea scientifica), il mio cervello si e` messo ad elaborare nozioni e ricordi e mi sono gettata a capofitto nello studio.
Per arrivare a concludere che la morigeratezza e` la parola d'ordine.
E scusate la superficialita`, ma il mio maestro in buon senso fu quel vecchietto che con un borsone di medicinali in mano mi disse:"L'importante dottoressa l'e` morir sani!".

Ok tutto, accetto critiche e fedi di qualsiasi tipo, per rimanere pero` convinta che io continuero` a mangiare il mio pezzo di formaggio con gusto, a meno che non mi colpisca una colite mostruosa o qualche altra malattia per cui la mia droga sia effettivamente proibita.
NB ci tengo a precisare che capisco anche chi rinucia all'uso del formaggio come atto di protesta nei confronti dei  trattamenti riservati agli animali degli allevamenti intensivi o all'inquinamento prodotto dalle aziende di allevamento. Io pero` compero formaggio a km zero di aziende certificate eco friendly!

Detto questo io il formaggio me lo sono pure fatto...


CHE GODURIA E CHE SODDISFAZIONE!

Il tutto e` nato dal caglio.
Dicesi caglio quell'ingrediente che a contatto con il latte coagula le sue proteine separando una massa solida da una liquida che si chiama siero.

Fu due settimane fa che trascinando i pargoli recalcitranti in una passeggiatina in montagna, sul ciglio del sentiero mi accorsi che cresceva una rigogliosa pianta di Gallium verum.

Il Gallium verum si chiama anche Caglio per la sua capacita` di caseificazione. E` considerato uno dei cagli vegetali a disposizione in natura, ma in realta` le notizie in rete su come lavorarlo sono scarse.Io l'ho raccolto e ne ho fatto un decotto e poi sono andata a procacciarmi del buon latte nella stalla di Emanuela.
La sera mi sono messa a lavorarlo e a pranzo il giorno dopo abbiamo pasteggiato con un primosale freschissimo.
Pero` le mie formaggelle non erano il risultato della caseificazione con il mio caglio vegetale ahime`! Infatti avendo messo in conto un eventuale fallimento avevo diviso il latte in due bacinelle: con una parte ho usato il mio caglio, con l'altra il caglio animale di vitello che Emanuela mi ha regalato. Probabilmente il caglio di Gallium non era sufficientemente concentrato e quindi non e` riuscito ad assolvere al suo compito.
MA IO CI RIPROVO EH?????


Non mi mettero` a descrivervi il mio metodo di lavorazione perche` non sono un casaro e poi ho semplicemente messo in atto alcune semplici regole lette on line. Pero` ci tengo a dire che fare il primo sale e` davvero semplice; in realta` il latte fa tutto da se`, basta scaldare (poco) aggiungere il caglio, aspettare e scolare. L'ambiente deve essere immacolato, le stoviglie pulitissime e gli attrezzi inodori. E partendo da latte crudo intero il formaggio ottenuto sara` OTTIMO!


quando la cagliata si forma va tagliata a cubi con un coltello


poi si lascia scolare su garza sterile






 Con il siero rimasto dalla scolatura del formaggio ho fatto la ricotta.
Io! Che faccio la ricotta!! AHAHAHAHAHHAH!
Invece e` venuta cavolo.
Ma lo sapevate perche` si chiama ricotta? Perche` si RI-CUOCE il siero. Semplice!
E nella fattispecie io ho ri-scaldato il siero portandolo lentamente a temperatura e ho lasciato affiorare i fiocchetti di ricotta. Poi li ho scolati e l'ho usata come colazione del giorno successivo.

fiocchetti di ricotta in affioramento

pane ricotta e miele
E poi ne ho combinata una delle mie.
Come potevo evitarlo?????

Siccome l'altra porzione di latte non cagliava l'ho messa a riposare in frigo. La mattina dopo la panna era affiorata e io l'ho battuta con una frusta fino ad ottenere una sorta di "clotted cream", una spessa panna simile al burro. Anche quella uccisa su una fetta di pane con marmellata...

E il latte rimasto? Aggiunto dello yoghurt (anche quello casalingo), una punta di caglio e ottenuto un formaggio simili alla tosella da mangiare a fette con olio e maggiorana! 
Ok ok e` un'impastrocchiamento, ma non ho buttato nulla e tutti hanno mangiato di gusto.

E cosi` e` iniziata per me la stagione del latticino home made!
Ovviamente continuo il giovedi` mattina ad andare a comprare il formaggio al mercato contadino e tutte le altre immense bonta` dei caseifici locali.

caciotta del "Maso Pra del Cuco" di Emanuela