vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

martedì 30 dicembre 2014

IN FISSA

No tipo... ma quanta roba???

te e kit-kat al matcha a casa di Ste
 Ste al ritorno da Tokyo porta gli otabe al gruppo di jappo-studio 
al matcha a sinistra alla cannella a destra


ho fatto diventare matta Ste per cercarli a Tokyo
e poi li vendevano nel mio supermercato di fiducia

Ste mi offre un kiaramerumakiato 

domenica 21 dicembre 2014

WONTON FRITTI - cercando di arrivare a Natale



Metti che e` una settimana che c'hai l'incazzatura facile.
Metti che tra tre giorni e` Natale (ed e` pure domenica e fuori splende pure il sole) per cui l'essere di umore cosi` nero ti fa incazzare ancora di piu`.
Metti che tuo marito decide che sono tantissimi natali che non festeggia come dice lui e ovviamente e` colpa tua e tu, che sai che in realta` e` solo stanco e non sa con chi prendersela, invece di passarci sopra ti ri-incazzi.

Quando ti accorgi che in meno di un minuto raggiungerai il punto di fumo fai una cosa: infilati il grembiule, accendi la radio, concentrati sulla ricerca di quell'esperimento culinario che volevi realizzare da tanto tempo e non hai mai avuto il tempo di affrontare e ... inizia ad impastare con tutte le energie che hai. 

Fosse estate andrebbe bene anche una vangata nell'orto, ma l'orto e` mezzo gelato dal freddo.
E comunque nel pomeriggio ho fatto anche quello...dovevo ancora piantare l'aglio prima della ghiacciata definitiva... 

Ma insomma sono li` davanti al mio bancone di marmo con il tablet in mano e scorro le immagini su Instagram un po' distrattamente. L'idea arriva fulminea da uno scatto fatto in un izakaya a Tokyo.

Da sempre sono immensamente affascinata da quelle ciotole servite colme di brodo fumante in cui galleggiano pezzetti di verdure, striscioline di carne e deliziosi fagottini di pasta traslucida ripieni di chissacchecosebuone. Avevo voglia di imparare a farli quei fagottini e mi sono messa immediatamente alla ricerca della ricetta giusta per gli ingredienti che avevo in casa.

I fagottini si chiamano wonton e sono di provenienza cinese, l'involucro di farina di grano e uovo puo' contenere vari tipi di ripieno e si possono cuocere al vapore, lessare o friggere.
Non avevo tempo a sufficienza per fare un buon brodo ricco e non possiedo l'attrezzatura per cuocere al vapore percio` ho scelto la variante fritta.


giovedì 4 dicembre 2014

Cronache mammesche: UDIENZE


Entro nella sala dal soffitto altissimo. Subito un tavolone e sopra dei fogli allineati con un elenco di appuntamenti: al singolo professore e` abbinato il nome dell'alunno. Ad ogni udienza effettuata il professore esce dalla sua postazione e cancella il nome dell'alunno invitando il genitore successivo a seguirlo. Sei postazioni in tutto e per tutto simili a quelle della cabine per le votazioni, dentro un piccolo banco e due sedie una di fronte all'altra. Controllo se quello prima di me sia gia` dentro e mi siedo su una sedia libera accanto alla porta. Accanto a me alcune signore parlano tra loro: le due meridionali a voce piuttosto alta conversano e ridono, sono molto truccate, ben pettinate, vestite di nero, una fasciata in un paio di leggins e stivaletti borchiati, in uno stile molto giovanile, un'altra donna invece siede di fronte ad un papa` che sosta in piedi con le mani in tasca, parlano il dialetto locale a bassa voce, immobili, come congelati in una postura rigida, muovono appena le labbra mentre gli occhi scattano veloci attorno. Lui indossa indumenti da cantiere e scarpe antinfortunistica, si sara` preso un permesso dal lavoro per essere qui, da` l'idea di fremere dalla fretta perche' ogni tanto lancia occhiate furtive alle postazioni dei professori.
Io invece di fretta non ne ho, negli impegni mattutini ci stava una buona ora disponibile per le udienze, avevo previsto ritardi. E` anche questo il bello di essere delle casalinghe: il mio e` in tutto e per tutto un lavoro autonomo, non ho cartellini da timbrare o superiori che mi stanno col fiato sul collo, per contro la regola "non rimandare a domani quello che puoi fare oggi" e` un must.

lunedì 3 novembre 2014

Crema cotta alla zucca e briciole di speculoos - Baked pumpkin custard with speculoos crumb



Per fortuna che oggi e` il mio onomastico: Santa Silvia.
Avevo bisogno di autofesteggiarmi e quindi mi sono concessa una merenda a base di omelette e sciroppo d'acero.



In verita` avevo bisogno di una energica ricarica fisico-emotiva dopo aver passato circa quattro ore a fare i compiti con mio figlio. In certi momenti avrei giurato di tirare il calzetto e spegnermi accasciandomi con la faccia sul libro di scienze, ma non so come ci sono riuscita anche questa volta.

Mio marito e` in Spagna (beato lui) per lavoro per 4 giorni e io sono passata dall'iniziale fase non-ce-la posso-fare-moriro`-certamente-aiuto-mi-sta-gia`-venendo-l'ansia, all'attuale ...-...-...-..., una sorta di piattume cerebrale spinto in cui mi muovo meccanicamente da una faccenda all'altra in apnea per non sgonfiarmi come un palloncino e volare lontato lontano lontano lontano....
Ce l'ho sempre fatta, ce la faro` anche questa volta, ho solo bisogno di autocompatirmi un attimo.
Che diamine.

Il giorno prima che N. partisse era la Festa di Ognissanti e per l'occasione ho preparato un bel pranzetto come effettivamente non capitava da un po'. Mi sono dedicata alla cucina dal giorno precedente preparando oltre ai dolcetti di All Hallows' Eve anche tutte le basi per i piatti del giorno successivo.
Cena compresa.
E qui apro un inciso: no perche` io mi illudo che quando a pranzo si pasteggia alla grande la sera magari i figli si accontentano di una cenetta leggera, chesso`... una insalata e un po' di pane e formaggio? una minestrina o un passato di verdura con i crostini? anche un tazza di latte e dei biscotti?
No. Col cavolo. A casa mia se mangi tanto a pranzo rimangi uguale pure la sera, passando con egregia disinvoltura anche per una merenda pomeridiana a base di te` e dolcetti. Effettivamente sono un filino disperata in questo periodo, faccio la spesa continuamente e non so piu` come saziarli. COMUNQUE la sera a cena ritocca cucinare e non avendone assolutamente mai voglia mi porto avanti il giorno prima di solito con un sugo o qualcosa da riscaldare. No avanzi del pranzo non ce n'e` mai.

Il pranzo della Festa precedeva lasagne al ragu` di funghi, filetto di maiale alla senape e pancetta con contorno di verdure e per dolce questa crema cotta davvero notevole. Me lo dico da me.

Per realizzarla mi sono ispirata ad una ricetta che si trova in questo libro, ma ho variato alcuni ingredienti e ne ho modificato le dosi perche` il sapore di zucca non fosse troppo forte. Credo che molto dipenda dal tipo di zucca utilizzata, gli americani vanno matti per la butternut forse piu` delicata, io amo la delica dal gusto piu` deciso.

Conoscete gli speculoos vero? Assieme ai lebkuchen per me sono per sapore e profumo il dolcetto piu` caratteristico del Natale. Dei frollini speziati cosi` buoni, ma cosi` buoni che potrei farne indigestione.
Sono l'unico motivo per cui posso sopportare che nei super mercati della zona inizino a riempire gli scaffale di prodotti tipici natalizi gia` a ottobre!

speculoos - questi sono proprio mini
L'origine e` olandese/belga e di solito son fatti in forma di slitta, omini in abito tradizionale, San Nicola, albero di Natale e tanti altri soggetti a tema. 
Nelle varianti piu` luxury parzialmente ricoperti di cioccolato.
Ho trovato tempo fa in un supermercato un sacchetto di briciolame di speculoos da usare come crumble o base per cheesecake e non ho esitato ad usarlo in questa ricetta.
Stuzzicate il palato e la vista (ha un meraviglioso colore ambrato) con questa crema speziata che sa tanto di festivita` imminenti! 

crema cotta alla zucca e briciole di speculoos


Crema cotta alla zucca e briciole di speculoos
per 8:

4 tuorli
250g di zucchero grezzo
2 Cu di farina00 o fecola
200ml di panna fresca
300ml di latte intero fresco
una punta di cannella in polvere
una punta di noce moscata in polvere
una goccia di essenza di vaniglia
200g di zucca cotta
3 pugni di briciole di speculoos (o altri frollini speziati natalizi)

Nel forno caldo a 220 gradi ponete una teglia con dell'acqua bollente e al centro un piccolo rialzo in modo da poter effettuare la cottura a bagno maria. Imburrate una terrina di pyrex o coccio e cospargetela di speculoos. Mescolate i tuorli con lo zucchero, le spezie e la farina. Aggiungete la zucca cotta e schiacciata con i rebbi di una forchetta. Attenzione che non sia una zucca che lascia troppa acqua dopo la cottura, questo e` il motivo per cui io uso sempre la delica o la mantovana, dovesse succedervi passatela qualche minuto sul fuoco in un'antiaderente mescolando in modo che si asciughi.
Ponete ad intiepidire il latte e quando e` pronto versatelo sulla cremina di uova assieme alla panna mescolando con una frusta delicatamente senza troppa energia. Rovesciate il composto sul briciolame e infornate appoggiando la terrina sul rialzo in modo che l'acqua nella teglia arrivi alla meta` dell'altezza della terrina. Lasciate cuocere per un'ora e poi fate la prova dello stuzzicadenti, deve uscire pulito Sfornate togliendo il tutto dalla teglia e lasciate riposare a lungo la terrina su una gratella. Servite freddo (anche il giorno dopo se lo conservate la notte in frigo) accompagnato da una cucchiaiata di panna montata o una pallina di gelato alla panna o vaniglia o come nel nostro caso alla crema di marroni che secondo me ... E` LA MORTE SUA!
ENJOY!




venerdì 31 ottobre 2014

E scusate se sono credente...


Le cose imposte pesano. Sempre.
Che siano buone o cattive, se non sei motivato tutto pesa se imposto.
A me questi festeggiamenti di Halloween ormai sono proprio imposti nel senso che i bambini sono nella rete da tempo. Tra pubblicita` alla televisione e scuola da qualche anno c'e` un altro modo per farli divertire: i gingilli di Natale, i gingilli di Pasqua, i gingilli di Carnevale ... e che vogliamo non gingillarci pure alla vigilia di Ognissanti?????
E vabbe` gingilliamoci basta che la cosa non vada a discapito della Festivita` vera e propria, nel senso che domattina mi devo svegliare presto per infornare le lasagne ed il filetto di maiale alla senape e pancetta prima di andare a Messa e poi a mettere i ciclamini sulla tomba di nonna.



Oggi pomeriggio ho un figlio che gira con uno squadrone di mamme appresso per il centro, una figlia a fare dolcetti a casa di un`amica e gli altri tre in attesa di suonare i campanelli stasera in condominio.
Tutto cio` che e` bambinesco (finche` bambinesco rimane) e` allegro e ben venga.
Pero` invece che concentrare i miei sforzi culinari sulla giornata di domani che a casa nostra si festeggia eccome, eccomi qui a pensare all'ennesima ciarnevalata.

E allora dedichiamoci con amore ai nostri figli. Stasera nello specifico io sono in cucina a farmi aiutare allo scopo da un dolcetto sudamericano, il modo migliore per parlare ai bambini e` il "segno", il "simbolo", le cose "tangibili". Perche` quello che vorremmo noi due, io e mio marito, e` far capire ai bambini che il Giorno dei Santi e` una Festa cristiana che noi sentiamo molto e non solo per tradizione.
E quindi ho preparato i Pan de Muerto messicani. Saranno impacchettati e regalati alle famiglie del condominio accompagnate da un breve biglietto.



mercoledì 29 ottobre 2014

♥ un TA-DAH MOMENT tutto per me ♥


Chi sferruzza e ha figli e nipoti di solito concentra tutte le sue energie ed il poco tempo libero nel realizzare preziosita` per gli altri. 
Io quest'anno la preziosita` me la sono dedicata. 
Avro` realizzato una decina di berretti negli anni e per me solo uno che poi ha perso la forma e quindi e` piu` di un anno che vado in giro senza. 
Le mie figlie grandi sono andate a frugare nei miei cappelli che usavo qualche anno fa e io sono contenta, pero` quando devo proteggere la testa dal freddo non ho piu` niente da mettere e cosi` via libera a raffreddori micidiali e ahime` purtroppo anche lunghissimi.

Insomma tutto questo per dire che mi sono dedicata un berretto in stile nordico, ma ci ho infilato dentro un piccolo makkurokurosuke rosso.

makkurokurosuke 
makkurokurosuke sono i "nerini della polvere" come li chiama Mei in Totoro (se non sapete di cosa sto parlando andate immediatamente a vedervi Tonari no Totoro il lungometraggio di Hayao Miyazaki, e` un ordine!) e come dice il nome sono neri, io per motivi estetici il mio l'ho fatto rosso.
Si lo so che non e` uguale, ma a me piace un sacco.

L'altra faccia del berretto invece e `in stile scandinavo.
I motivi scandinavi io li adoro (come quasi tutto cio` che e` scandinavo come ormai sapete) e ho scoperto che la lavorazione jacquard mi riesce anche abbastanza facilmente. Se solo avessi un attimo di tempo in piu` e meno interruzioni mentre lavoro forse riuscirei a realizzare anche cose piu` complicate.



Le idee vengono da Pinterest of course e precisamente da qui e qui
Per il resto: fili di lana di alpaca avanzati, un divano che sostenga bene la schiena, un po' di pace...solo un po' eh?

Ci sono ancora fili da fissare e tagliare, ma e` praticamente fatto.

...
TA-DAAAAHHH !!!!!!

PS Ho ancora questo brutto vizio di non annotare affatto lo schema in corso d'opera (l'ho realizzato a occhio) percio` non chiedetemi tutorials o patterns! Uguale non saprei rifarlo...

lunedì 20 ottobre 2014

CACAO+COCCO. Gia svengo. Ed e` pure glutenfree!



Questa torta risale ad un mesetto fa e mi ero ripromessa di postarne foto e ricetta, ma i tempi teorici e desiderati non coincidono quasi mai con quelli reali.
Almeno in questo periodo e speriamo ancora per poco.

Questa torta, per chi non mangia glutine come me, e` un'autentica carezza, della serie:" Si piccola sei tanto brava, ce la stai mettendo tutta e i risultati si vedono, percio` adesso ti coccolo un po'".
Avete capito bene.
Sono io che parlo con me stessa.
Nessu'altro avrebbe il fegato di chiamarmi piccola.

La gratifica ci vuole ogni tanto no? Ma per non farsi troppo del male cerchiamo le ricette giuste, quelle che uniscono gusto e benessere.

E quindi eccola qui: una deliziosa torta senza glutine a base di cocco disidratato e cacao.
Nella ricetta ho utilizzato la farina di riso rosso o meglio il riso rosso macinato finemente.


Ha aperto da non molto qui in citta` un negozietto dello sfuso bio in cui si acquistano a kilo farine, pasta, riso e altre cose buone e ho trovato proprio li` questo particolare tipo di riso che cercavo da tempo.
Il riso rosso conferisce al mix di farine senza glutine una marcia in piu`: si avverte decisamente una bella differenza tra un mix fatto con farina di riso bianco e uno con una piccola aggiunta di farina di riso rosso.


Ma in negozio ne vendevano solo i chicchi percio` ne ho acquistato mezzo chilo e me lo sono macinato a casa con il nostro vecchio macinino da caffe`.
La ricetta e` molto semplice e di sicuro successo e comunque il risultato e` ottimo anche usando una classica miscela di farine senza glutine.
Da provare assolutamente anche per chi non ha problemi di diete o intolleranze alimentari, basterebbe secondo me usare 50g di farina 00 al posto dei 50g di farina di riso prevista.




Torta cacao e cocco glutenfree
per 12 fettine:

farina di cocco 100 g
farina di riso 50g (di cui meta` di riso rosso se c'e`)
maizena 50g
cacao amaro 35 g
lievito in polvere 1cu
zucchero muscovado 150g
olio di mais 80g
latte circa 200ml (q.b. a consistenza "plopposa")
un pizzico di sale


Mescolate farine, maizena, zucchero, sale, lievito e cocco. Aggiungete frullando bene l'olio e poi da ultimo il latte fino a che sollevando un po' di impasto e facendolo ricadere fa "PLOP!".
Cuocete a circa 180 gradi per 40 minuti e comunque dopo 30 minuti fate la prova stecchino, dipende molto da come cuoce il vostro forno.

Ho assaggiato questa torta a casa di una mia amica che la aveva avuta grazie ad un passaparola e mi sono fatta passare la ricetta, ma sono riuscita poi a perderla.
Percio` facendo un po' di ricerche sono approdata a questa ricetta molto simile tranne che negli ingredienti: e` decisamente ancora piu` estrema, ma dai commenti lasciati in fondo al post sono sicura sia eccellente!

martedì 30 settembre 2014

Sogni usciti fuori dal cassetto - Copenhagen

Quest'estate mi sono ciucciata due settimane al mare con figli/senza marito e il premio in palio per la riuscita di questa impresa-da-dio-senza-per-altro-esserlo e` stato un viaggio Io&Lui in una citta` in cui desideravo andare da sempre.

La cosa piu` bella e` che mio marito ha mantenuto la promessa.
Le altre cose belle ve le racconto qui di seguito.

Purtroppo non ho bellissime foto da mostrare perche` abbiamo viaggiato con il bagaglio a mano e gli indumenti pesanti e le scarpe da pioggia hanno portato via spazio, non potevamo ficcarci dentro anche la Nikon.
E poi a dirla tutta mi sono chiesta prima di partire:"Vuoi guardare la citta ` con i tuoi occhi o attraverso un obbiettivo?" senza contare poi che avremmo avuto sempre le mani occupate dal manubrio di una bicicletta, tirare fuori ogni volta quell'armamentario per immortalare l'attimo mi pareva scomodissimo.
Cosi` ho scattato solo alcune cose con il cell e fatto due o tre riprese da mostrare ai bambini al ritorno.

Onestamente che il mio sogno nel cassetto si stesse concretamente realizzando non l'ho creduto finche` non siamo atterrati e all'aprirsi delle porte scorrevoli dell'aereoporto mi ha investito una folata che profumava di cardamomo e cannella. Forse i miei sensi erano gia` in allerta, forse me lo sono solo sognato, so solo che ho seguito la scia e sono entrata in una dimensione da sogno: Copenhagen.

Il tutto pareva fiabesco anche solo per il fatto che erano gia` diverse ore che io e mio marito non discutevamo animatamente come al nostro solito, N. era partito ben disposto nonostante non fosse stato lui a scegliere la destinazione di questo viaggio e io sorridevo entusiasta. Sarebbe gia` bastato questo, ma se contiamo che eravamo li`-proprio-li` dove i mezzi di trasporto arrivano puntuali, sono puliti e la stazione della metropolitana sembra la sala espositiva all'avanguardia di un museo di design e architettura...

Abbiamo preso in affitto un piccolo appartamentino tramite un sito di ricerca alloggi per vacanze che si chiama airbnb. La zona e` quella di Nørrebro molto comoda sia da vivere che come punto di partenza per escursioni in citta`, piena di negozietti dell'usato e di antichita`, di pub e ristorantini.
Dopo tre ore dall'arrivo eravamo gia` a cavallo di due biciclette, le abbiamo affittate perche` la citta` e` talmente ben organizzata per il traffico a due ruote che sarebbe un peccato rinunciare a pedalare.
Ed in effetti la visione di Copenhagen che ti sfreccia accanto con i suoi laghetti, i parchi ed gli alti palazzi punteggiati di file compatte di finestre e candele e` davvero impagabile. E poi qui tutti pedalano: gli impiegati in giacca e cravatta, le signorine in tailleur, le ragazzine dalle gonnelline svolazzanti, i musicisti con lo strumento sulle spalle, i ragazzini con le cartelle, gli anziani, le mamme con i bambini.
E a proposito di mamme e bambini questa e` la citta` dove hanno inventato le cargobikes e io vorrei tanto averne una!!! Ci si trasportano persone e cose e mi fa una gola tremenda.

da christianiabikes.com
Ho visto papa` pedalare con davanti mamma e bambino, mamme con due o tre bambini, un ragazzo che spingeva una enorme custodia da contrabbasso, una signora che trasportava la rete di un letto Mi sono immaginata pedalare in giro per la citta` con la mia piccoletta seduta e un po' di borse della spesa, o addirittura mio papa` che si gode di nuovo un po' il brivido della velocita`!

Io ho noleggiato la bici piu` grande che abbia mai montato: alto il sellino, altissimo il manubrio, un gran cestino in vimini, pedalavo con le gambe tese e non ho mai sforzato il mio povero ginocchio, tanto che N. voleva farsene mandare una uguale in Italia!



E in sella alla bicicletta con il sole, il vento e la pioggia abbiamo girato dappertutto.



venerdì 15 agosto 2014

GLUTENFREE- come ho cambiato alimentazione. E una ricettina per la colazione!

Ed eccomi finalmente a RIparlare di cibo!

Ah il cibo! 

Quante ore della mia vita ruotano attorno al cibo: cibo da coltivare, da cercare, da selezionare, da cuocere, da trasformare, da rimirare, da fotografare e infine da mangiare.
Il mio girone sara` quello dei golosi.
Pero` le cose ultimamente sono un po' cambiate e questo blog ne ha risentito un bel po'. C'avevo anche i sensi di colpa a dirla tutta, una vocina che incessante mi ripeteva: "Non si fa cosi` bella mia! Una brava blogger se lo curerebbe di piu` questo webspazio e pure i suoi lettori, mentre tu non posti piu` ricette da un secolo".
Il fatto e` che cucino di meno, non quantitativamente (a casa mia sarebbe improponibile), ma qualitativamente, nel senso che vario meno il menu` perche` come anche voi saprete una delle tattiche migliori per dimagrire e` mangiare piu` o meno sempre le stesse cose in modo che i pasti siano un piu` ripetitivi, meno stuzzicanti. L'affrontare il pasto ha una componente psicologica enorme e "la solita minestra" non fa venir voglia di abbuffarsi no?

Ma prima che abbandoniate fuggendo a gambe levate questo blog con la triste idea che Scake stia mangiando pillole iperproteiche o beveroni fibrocolmi voglio rassicurarvi con qualche foto, perche` la cosa e` meno tragica di quanto si possa pensare


















Era ora che mi mettessi piu` di impegno nel calare di peso. Avevo gia` iniziato a camminare e a mangiare un po' di meno, ma i risultati erano discontinui: dimagrivo un po', poi aumentavo di nuovo e comunque mi sentivo gonfia, insonnolita e perennemente affamata.
I chili che ho messo su in questi ultimi 14 anni sono dovuti certamente alla mie gravidanze, tutte abbastanza ravvicinate, al fatto che mi sono appassionata alla cucina (prima cucinava mia madre), ma negli ultimi cinque anni la cosa si` e` aggravata e cosi` dal 2000 sono ingrassata di piu` di 20Kg.
Dai su`... adesso ditelo anche voi quello che dicono quasi tutti:"Ma ti si distribuiscono questi chili!!! Sei alta quasi un metro e ottanta!!!". Se si sono distribuiti adesso si raccoglieranno e spariranno perche` io me li sento tutti!
Non pretendo affatto di tornare a 14 anni fa, mi bastano 15Kg in meno, come obiettivo e` gia` molto ambizioso. Sono cambiata fisicamente, la maternita` modifica le forme, i cm oltre ad essere di piu` sono anche diversamente distribuiti...Insomma mi accontentero`.

Il fatto e` che invece che procedere a tentoni mi sono messa con calma a ragionare per capire dove sta il mio problema fondamentale: perche` non riesco a dimagrire?
E la risposta a tempo zero (senza neanche pensarci) e` stata: PERCHE` SONO MOLTO GOLOSA e dopo i primi giorni di ristrettezze cedo alle tentazioni e comincio a sentirmi frustrata se non posso concedermi qualche leccornia.
Qualcuno condivide?
In particolare sono debole nei confronti di pane, pasta e dolci che poi non sono che carboidrati, proprio quelli che pare adorino posizionarsi sul giro vita.
Quindi dovevo trovare un sistema per mangiarne di meno e il trucco per farlo mi e` balenato in mente dopo aver letto la biografia di Novak Djokovic.
...????...
...sento scricchiolare le vostre rotelle...
Novak Djokovic e` un campione di tennis, il mio idolo tennistico per la precisione, e nel suo libro racconta di come la sua salute sia migliorata con un cambio di abitudini alimentari. Novak ha scoperto di sentirsi molto meglio da quando non mangia glutine. Non e` l'unico, se lanciate con un motore di ricerca le parole "gluten intolerance" sarete proiettati in un universo sconfinsto e vi accorgerete che esiste una quantita` enorme di gente che risulta negativa al test della celiachia, ma che si sente intossicata quando mangia alimenti contenenti glutine.

Avventurarsi nel mondo delle intolleranze con delle certezze e` come farsi un corsetta in un campo minato: le variabili individuali e ambientali sono troppe e comunque non ho nessun interesse per i test grazie ai quali Djokovic ha scoperto  che doveva cambiare alimentazione. Quello che davvero mi ha acceso una lampadina nel cervello e` stato il fatto che avevo trovato un modo per mangiare meno pasta, meno dolci e meno pane.
E adesso vi dico perche`
  1. mangiare senza glutine vuol dire cambiare tipo di pasta: mi compro la mia e la uso solo io, ne peso 70g solo per me, la cuocio in un'altra pentola e non posso fare il bis... ne` sforchettare nella terrina degli altri!!
  2. mangiare senza glutine vuol dire non mangiare praticamente mai dolci, a meno che non siano appositamente realizzati con ingredienti speciali. Confesso che sono tentata di comperare quell'additivo naturale che serve per evitare che la frolla senza glutine sbricioli troppo, ma non lo ho ancora fatto! E poi cosi` non ho piu` scuse per ingurgitare con i sensi di colpa il biscotto delle 18 quando mi prende il languorino pre-cena. E anche posso evitare di mangiare la fetta di torta al compleanno dell'amichetto di scuola (due miliardi di compleanni festeggiati tra maggio e giugno!!!). 
  3. mangiare senza glutine vuol dire soprattutto non mangiare piu` il pane che se da una parte e` una grande sofferenza (se andassimo a cercare quante volte compare la parola pane in questo blog penso che verrebbe fuori 290453682078 volte!!) dall'altra bisogna anche dire che io ne sbocconcellavo un pezzetto dietro l'altro appena mi annoiavo un attimo o scambiavo la sete per fame o uscivo dal panificio col sacchetto pieno... 
E cosi` ho iniziato la mia vita senza glutine: mi sono presa la pasta speciale (col risultato che alla fin fine faccio anche molto meno pastasciutta di prima), sostituisco il pane con gallette fatte in casa con farine naturalmente glutenfree (ma e` pura illusione, per quanto interessanti possano sembrare non e` per niente la stessa cosa), ho ridotto drasticamente il consumo di dolci (la roba industriale non l'ho mai sopportata, quella glutenfree poi e` davvero deprimente) perche` quelli che faccio io sono destinati a loro.
All'inizio le rinunce sembravano grandi, poi ho scoperto che in realta` i benefici sono parecchi perche` da quando non mangio glutine

  • non ho piu` quella sensazione di confusione mentale e il classico crollo post prandiale
  • non soffro piu` di gonfiore e bruciore gastrico (dal 2009 assumevo quotidianamente un inibitore di pompa per una gastrite cronica, ora solo saltuariamente)
  • sempre meno spesso avverto dolori articolari e affaticamento muscolare
  • ho meno attacchi di fame improvvisi (il glutine fa impennare il famoso "indice glicemico")
  • dimagrisco

E quelle volte che ho sgarrato (vedi il panino al pic-nic perche` mi sono preoccupata per il loro pranzo dimenticandomi di attrezzarmi per il mio o fettina trasparente della loro torta avanzata dalla sera prima tocciata nel latte a colazione) mi sono tornati subito mal di stomaco e sonnolenza. Un incentivo in piu` per seguire questa linea alimentare.

La scelta di un alimentazione sana e` compatibile con la dieta glutenfree, un po' piu` faticoso essere coerenti per via del fatto che il glutine rende gli impasti soffici ed elastici e quindi ora per me cucinare spesso vuol dire cercare ricette un po' diverse, a volte del tutto nuove. Non uso le miscele di farine gia` pronte, realizzo il mio mix di farine naturali e uso quello sperimentando le diverse proporzioni.
In casa ho sempre farine di canapa, ceci, avena, riso bianco e rosso, grano saraceno, mais fioretto, fecola di patate, maizena. E poi ho rispolverato il vecchio macinino per il caffe` che uso per le granaglie quando sono a corto di farine o la frutta secca per arricchire di gusto gli sfarinati.

Con questo cambio di abitudini alimentari e un costante allenamento fisico le cose procedono bene.
Quasi tutte le mattine dedico un'ora alla camminata veloce e ogni tanto un po' di cyclette, niente di stratosferico a dir la verita`, ma funziona. Ho scaricato una applicazione per lo smartphone che calcola quanto brucio ogni volta che faccio attivita` fisica (Endomondo) e una che registra l'apporto nutritivo di cio` che mangio ogni giorno (Myfitnesspal) mettendolo in relazione all'attivita` fisica, cosi` alla fine della giornata so come mi sono comportata e controllo i miei progressi rispetto all'obbiettivo che mi sono data.

Ogni tanto ho i miei cali di forma, ogni tanto salto l'attivita` fisica, ogni tanto mangio qualcosa che non dovrei, non sono mica una macchinetta! Ma nel complesso il tutto procede e faccio meno fatica del previsto.

Ovviamente adesso ho meno tempo per altre cose, per esempio i miei blog, ma continuo a leggere come una forsennata, a curare la casa (e` sempre un casino come al solito) e la mia famiglia. Inizio a rientrare in alcuni vestiti che non usavo piu` da tempo e qualcuno mi ha gia` detto che sembro piu` magra (per poco non lo baciavo in bocca!). Vado avanti e insisto.
Fate il tifo per me e magari provateci anche voi.

Lascio qui alla fine una ricettina facile facile per la colazione. Moooolto gratificante davvero!


Pancakes glutenfree alla farina di riso 
per 6 persone:

165g di farina di riso
240ml di latte
5 Cu di burro
1 Cu di zucchero
3 cu di lievito in polvere
2 uova
un pizzico di sale

Sciogliere il burro nel latte caldo (non bollente ) e lasciarli intiepidire. Sgusciare le uova e in una terrina e in un'altra montare gli albumi con un pizzico di sale. Mescolare a parte la farina con il lievito per dolci, lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere il latte alle uova e poi aggiungere tutto alle polveri, mescolare con la frusta e aggiungere gli albumi senza smontarli.
Ungere una padella con il burro e fare dei pancakes di 10cm, quando in superficie si formano delle bollicine e i bordi si sollevano un po' girarli e cuocerli sull'altro lato. Servirli caldi con sciroppo d'acero o miele o composta di frutta o crema di nocciole o cioccolato fuso o ....




lunedì 4 agosto 2014

due pacchetti e mezzo


Sono le 03.00. 
La pioggia forte mi sveglia, sta sferzando il tetto del camper e sento il rumore del tendalino che si gonfia di vento. 
Come una molla scatto in piedi e senza rendermi conto che ci dormiamo in sei dentro questo camper batto violentemente lo stinco sinistro sullo spigolo del letto delle ragazze. Mi maledico in silenzio. Soffro. Deglutisco. Poi mi avvicino alla porta e la apro, Fuori c'e' bufera, il tendalino si gonfia e si porta dietro i piedini di metallo che gli fanno da gambe. La pioggia sguazza sul telo che ci fa da tappeto, il tavolo e le sedie grondano, i panni sullo stendino sono fradici, . Il cucinotto da campeggio si fa la doccia ogni volta che il tendalino sollevandosi gli riversa sopra il suo contenuto d'acqua, avevo detto a N. che era meglio addossarlo alla parete del camper, ma a dirla tutta da quella parte non va meglio: il tavolino appoggiato sotto il finestrino con sopra i condimenti e` giusto sotto un rivolo di pioggia che sguscia da sotto la cerniera del tendalino: olio, sale, aceto, cipolle, aglio, zucchero,cacao, caffe`, muesli tutto inzuppato irrimediabilmente. Realizzo di essere in mutande e canottiera, afferro al volo un asciugamano svolazzante e me lo metto ai fianchi, mi infilo le infradito, faccio per scendere ed e` l'inizio del disastro (nel caso fino a quel momento la situazione non fosse sufficvientemente tragica).
Nel giro di qualche frazione di secondo si verifica una sequenza a catena di coincidenze sfigatissime per cui
-appoggio il piede sullo scalino estraibile del camper che e` in metallo e scivolo
-colpisco con il gomito la porta
-il pezzo sopra della porta si scardina e vola sullo stendino
-lo stendino componibile dell'IKEA ha uno spigolo e la porta decide di porre fine alle sue sofferenze facendo harakiri proprio su quello spigolo
-nella caduta mi aggrappo all'ala destra del suddetto stendino
-mi ritrovo in terra assieme a stendino e porta
-sono tutta un livido, bagnata fradicia, piango dal male e singhiozzo:”Chi cazzo me l'ha fatto faaaaaareeee????”.
Faccio giusto in tempo a tirarmi su che ancora con la porta in mano mi accorgo che una vocina lontana mi chiede:”Hai bisogno di aiuto?”. E` la mia vicina di camper che e`in questo campeggio da una settimana, ha gia` vissuto di questi improvvisi temporali notturni e sa che e` difficile affrontare la situazione. Io sono qui da sole 8 ore e vorrei sedermi in mezzo alla pozza in cui ho i piedi a mollo e piangermi addosso, pero` fiera rispondo:”No grazie tanto e` gia` tutto bagnato, porto dentro gli asciugamani e chiudo il tendalino, ti ringrazio molto”.
Sono una presuntuosa oppure ho un senso della dignita` molto sviluppato?
Prima di ritirare il tendalino lo svuoto dell'acqua che ha accumulato di nuovo, ma maldestramente l'acqua scroscia giusto sopra la tendina in cui dorme la mia figlia adolescente-dissidente, quella che ha voluto finalmente provare il brivido dell'indipendenza: giusto stanotte, giusto adesso che diluvia, giusto quando sua madre e` da sola e nell'emergenza combina di questi casini... oddio l'avro` fracicata tuttaaaaaa! Dall'interno della tenda non arriva nessun rumore, apro un attimo la zip e metto la mano dentro: tutto asciutto, lei dorme ignara.
Allora copro il copribile con un telo di plastica e rimonto la porta sui suoi cardini, al buco che campeggia sulla sua superficie interna ci pensiamo domani.


Ecco. 
Questo e` l'inizio della mia avventura durata due settimane. Sono andata al mare da sola con i miei figli. Non pensate che io sia una eroina o un cuore colmo di devozione ed amore: non l'ho scelto io, io non volevo assolutamente affrontare questa cosa, ma mio marito non aveva le ferie in questo periodo percio` quando il dermatologo mi ha detto: “Signora se non porta il bambino al mare lo dobbiamo riempire di cortisone, l'ambiente marino e` l'ideale per la dermatite atopica” mi e` toccato partire. 
E zitta. Oddio zitta e` una parola grossa, diciamo che nei giorni precedenti alla partenza viaggiavo tra un'incazzatura e l'altra, di malumore, scontrosa, ansiosa, pure un po' depressa, con N. che mi diceva: "Dai amore lo fai per E., vedrai che ce la fai, ti accompagno giu` io e ti sistemo tutto il camper". N. mio marito, in fondo al cuore diviso tra il godere di una settimana di beati cazzi suoi (non e` vero aveva una consegna di li` a poco e sapeva di dover fare tardi tutte le sere) e il vedere la moglie che sclera ogni tre per due gia` solo all'idea della partenza. 
Io dentro mi ripetevo come un mantra: non pretendere niente da questi 14 giorni, fai solo quello che riesci a fare, lo fai per i figli non per te, mettiti in coda e respira profondamente.

In due settimane di mare mi sono fumata due pacchetti e mezzo di sigarette.

Avra` fatto bene alla dermatite di E. almeno no? Beh insomma...la prima settimana che c'era un gran sole e lui stava ammollo 8 ore al giorno anche si, ma la seconda tutte le macchie secche e le bollicine sono tornate e lui ha ricominciato a grattarsi come un matto.




E` mattina e grazie a questo diluvio universale di benvenuto passo 2 ore buone a tirare fuori di nuovo gli asciugamani, i costumi, le scarpe, a stendere al sole le sdraio e il materiale da spiaggia, a risistemare il cucinotto ed asciugare pentole, sedie, tavolo, teli vari. Lo spiazzo antistante la mia piazzola sembra uno di quei prati verdi disseminati di mobili e suppellettili che nei film gli americani allestiscono quando devono svuotare casa. Adesso ogni singolo componente del villaggio sa esattamente cosa mi sono portata da casa....Una coppia di amici che alloggia in appartamento abbastanza vicino viene a farmi visita e dopo avermi guardato in faccia un attimo mi porta al bar a bere un caffe`. Insomma non mi hanno aiutato a fare niente e comunque non avrei saputo cosa fargli fare, ma questo gesto di allontanarmi dal caos ed entrare nel mondo normale mi ha aiutato molto. Cosi` decido che prenoto al ristorante un pranzo caldo per sei che a cucinare non ce la faccio, ho bisogno di mangiare e andare a dormire. I ragazzi oggi vanno in mano all'animazione del campeggio e a proposito ... grazie di esistere!  
Non ho voglia di proseguire quest'avventura, anzi per la precisione voglio tornare a casa NOW! JETZ! ADESSO! 
Per dodici piazzole ci sono 4 docce e 4 water, un lavandino per i piatti, ma non per i panni: crederete mica che sia venuta a fare le vacanze economiche in questo posto per spendere 3€ di gettone per una lavatrice vero????? Ok ho gia` deciso che i miei figli saranno i bambini piu` impataccati della storia del litorale del Cavallino. E le zanzare? Vogliamo parlarne? Anche no. Non posso neanche stare seduta all'ombra a leggere, mi tocca sedermi con un ventilatore puntato addosso a velocita` massima. Sono cattivissime di notte e di giorno: l'Autan gli fa un baffo e l'applicazione che ho scaricato sullo smartphone Zanzakiller (dove sono arrivata...) sembra un richiamo! 


romantici tentativi di tenere lontane le zanzare
Pero` la pizza costa poco e l'ambiente e` molto grande, dappertutto saltellano coniglietti e becchettano uccellini di tutti i tipi, gli scoiattoli volano da un pino all'altro e a pochi metri c'e` un contadino che vende la sua verdura. Sulla statale qui fuori una lunghissima e ampia ciclabile mi fa venire voglia di imbracciare la bicicletta e pedalare come una forsennata in un'ideale simulazione di fuga e due o tre mattine lo faro`, li spediro` avanti in spiaggia e andro` a farmi una decina di km. 

compleanno di E. non ci facciamo mancare niente comunque...

questo e` voluto venire in vacanza con noi

coldiretti

coldiretti nel piatto

coldiretti in vaso
si capisce dalla luce che e` mattina molto presto???

La prima settimana il sole ce lo siamo goduto tutto, i bambini sono stati spalmati di litri di crema solare, ma si sono abbronzati comunque, hanno fatto tante amicizie e posso tranquillamente sostenere che non si sono annoiati un attimo. Io a parte qualche pedalata, un po' di compagnia in spiaggia grazieaddio e tre soddisfacenti sudate la mattina prestissimo camminando sul bagnasciuga con quella matta della mia amica (e seguente tuffo a mare) per il resto del tempo avrei voluto scappare: mi sentivo sola senza N., i figli avevano comunque il coraggio di lamentarsi per i turni dei piatti e sfogavo la mia frustrazione di madre impaziente fumando con convinzione e senza remore, cosa che mi ha perfino un po' spaventato. Io sono una fumatrice occasionale e da compagnia, non fumo praticamente mai da sola. 
Oltretutto la seconda settimana di vacanza il tempo ha fatto proprio il bastardo e ha piovuto un sacco. Diciamo che in sei chiusi tutto il giorno in camper non e` proprio facilissimo...
Il giorno in cui N. mi ha raggiunto per riportarmi a casa e` stato uno dei piu` felici della mia vita, trascurando il fatto che diluviava e abbiamo chiuso baracca e burattini sotto uno scroscio continuo di acqua (perfino l'autostrada si e` allagata). Quando ho toccato il pavimento di casa mia non dico che l'ho baciato come fa il Papa, ma quasi.

Poi ovviamente la sera stessa del ritorno al primo carico di panni sporchi la lavatrice ha deciso che era venuta l'ora di lasciarci per sempre. Ma questa e` un 'altra storia.