vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

mercoledì 5 febbraio 2014

La grande bellezza

Elio ♥♥

Aspettavo questo viaggio da tempo, senza darlo troppo a vedere. Neanche a me stessa pero`.
Mi sembrava troppo complicato realizzarlo e onestamente non so bene neanche il perche`.
Si tratta dell'Italia, si tratta di 600km, di poco piu` di 6 ore in macchina..
Si tratta della mia citta` natale, si tratta di casa mia.

Ogni volta che penso alla mia infanzia a Roma ho un piccolo sfarfallio nello stomaco.
Quella era un'altra vita, una vita fa.
Eppure fa parte di me.
Moltissimo di me scaturisce dall'impronta che hanno lasciato quei nove anni a Casalotti, in via Santa Seconda 36 e tutte le successive visite ad amici e parenti rimasti a Roma quando noi ormai vivevamo in Nord Italia.
Quell'aria dolce, i profumi di casa di nonna e nonno, i sapori del convivio domenicale, i colori del nostro appartamento al terzo piano, la terra, le piante odorose, l'asfalto e la luce delle serate estive che non finivano mai, i pomodori staccati dalla pianta e mangiati cosi` polposi e caldi, la vespa di mio zio e il gesso con cui disegnavo la campana a terra.



E` tutta memoria sensoriale che a distanza di 30 anni ancora vibra dentro di me, basta che la testa torni li` e lei esplode.
E con questa memoria sono tornata a Roma dopo 11 anni.
Le ultime due volte in realta` c'ero stata per impegni che non mi hanno lasciato il tempo di "rivivere" la citta` con occhi dedicati unicamente a Lei.
E comunque in entrambi i casi ero incinta, quindi anche poco disposta a faticare, come faticano i turisti curiosi, assetati di conoscenza.

Questa volta le premesse erano le stesse: avevamo una udienza in Sala Nervi con il Papa e la visita a Elio, il nostro nipotino di pochi giorni che vive la`.
Ma (anche dietro insistenza di mio marito) abbiamo deciso di fermarci un giorno in piu` per fare le cose un po` con calma.
Vengo da settimane di intenso lavoro casalingo e solo l'idea di mettermi a fare valigie mi metteva l'ansia.
Credo di aver realizzato il bagaglio piu` sconclusionato della mia intera esistenza e con quello sono partita, senza contare che tutti i notiziari sconsigliavano di mettersi in viaggio verso la capitale: smottamenti, frane, alluvioni. Era previsto di tutto lungo la A1, ma noi siamo partiti ugualmente, ormai era fissato e non si poteva tornare indietro.

L'idea di lasciare i bambini mi faceva stare male, la baby-sitter e` fidata, in gamba e sapevo che avrebbe risolto qualsiasi eventuale problema (tipo L. che la notte del sabato si sveglia e inizia a vomitare ad intermittenza ogni mezz'ora). Pero` un senso di colpa strisciante mi viaggiava dentro e ho fatto fatica ad abbandonarmi al viaggio.

La compagnia era allegra: in otto dentro un Ford Transit ridendo e chiacchierando, tra musica (qualche sigaretta) e un paninazzo alla mortadella che 'llevete, il viaggio si e` rivelato meno tragico di quanto preannunciato. Certo da venerdi`mattina (con 30 cm di neve) a domenica notte non ha mai smesso di piovere, una palla allucinante.

31 gennaio ore 8.00: appena terminato di spalare la neve


Pero` quando siamo arrivati l'aria era tiepida e l'idea di non dover soffrire il freddo mi ha rallegrato non poco.

Roma e` una GRANDE citta` oltre che una citta` grande e mi viene naturale parafrasare il film di Sorrentino (che peraltro non ho ancora visto) sostenendo che la sua grandezza risiede in molte cose.

Per prima cosa non ho mai visto tante macchine parcheggiate tutte in fila lungo i marciapiedi la sera, le Smart addirittura di traverso come i motorini!
Sulle strisce, in doppia fila, quasi in mezzo alla strada, se solo mi permettessi di fare un parcheggio del genere qui dove abito penso che nel giro di 20 secondi arriverebbe un vigile a multarmi. A Roma se non sai dove parcheggiare la macchina la sera quando torni a casa stanco dal lavoro non farti problemi: lasciala dove ti pare, l'importante e` che chi ti sta vicino possa muovere la sua. So che sto per essere altamente antieducativa, ma ho trovato questa cosa affatto irritante, anzi rompere gli schemi ogni tanto forse e` davvero liberatorio.

E poi sali su un autobus di linea e ti godi la sua eternita`.
Una gincana tra edifici vecchi duemila anni, ancora belli, ancora imponenti, ancora comunicativi. Quando ero bambina i miei genitori mi portavano a spasso per le vie di Roma e ad ogni muro antico e scorticato, infiltrato da erbacce, pisciato dai cani mi ripetevano:"Avessero questo sasso all'estero ci farebbero un museo intero". Io ero arrivata con tutta l'intenzione di farci un giro nella Roma moderna: l'Auditorium Parco della Musica, il Maxxi, il Macro e cosi` ho fatto il sabato pomeriggio,
Qui siamo al Maxxi






ma ancora una volta quello che veramente mi ha lasciata a bocca aperta e` stata la Roma Antica. Solo poche cose in verita`: il Campidoglio, i Musei capitolini e l'Altare della Patria da cui mi sono goduta una veduta a tutto tondo del centro romano costellata di cupole, parchi, campanili, colonne, palazzi, ville e viali.

non e` facile fare le foto se devi tenere l'ombrello....








Non che il Vittoriale sia il mio monumento preferito, anzi... il panorama pero` e` splendido!
E poi San Pietro e via della Conciliazione.







Sabato mattina alle 9.30 eravamo sotto il porticato a fare la fila per entrare alla Sala Nervi. In mezzo a migliaia di persone di nazionalita` diverse, mi sono fatta un sacco di chiacchiere con tutti (non faccio fatica ad attaccare bottone in verita`..). Per esempio i giapponesi quando ho chiesto loro in inglese se conoscono il significato della parola Yomoyamabanashi. E` il nome dell'associazione presso la quale inizio domani il corso per principianti e loro si sono fatti delle gran risate con quel modo particolare di ridere anche con gli occhi. "Vuol dire parlare-per-parlare! Quello vuol dire!" e ridevano.
O gli americani di Chicago quando ci siamo scambiati informazioni sul tempo o i seminaristi del Seminario Redentoris Mater di Copenaghen a cui impunemente ho chiesto se hanno bisogno di una persona che venga in estate a dare il cambio al personale della cucina. "Posso fare anche la custode, ma ho cinque figli va bene lo stesso?" "Oh si! Non c'e' problema devi parlare con il rettore, mandaci una mail!" Io a Copenhagen quest`estate??? MAVVAIII!!!!!!!
Oppure le ragazze scozzesi di Glasgow grazie alle quali ho avuto degli emozionanti flashback dell`estate 2012, la loro parlata allucinante e le facce lentigginose da vichinghe.
E` stato un bel momento quando e` arrivato Papa Francesco e ci ha incoraggiato nell`evangelizzazione, molto forte, mi sono sentita nel posto giusto, con N. li` vicino che mi sorrideva.




Ma poi il nostro girovagare ci ha portato in tanti posticini e la cosa piu` bella e` stata vedere mio marito rilassato e contento, senza paranoie per le spese o preoccupazioni per il lavoro.

una gelateria

IBS in via Nazionale
ci starei qualche oretta...

...da Castroni!

da Bla Kongo cucina del mondo
colazione in camera da "QUO VADIS Inn"

a sinistra per guadare Roma a destra per la Sala Nervi
Roma e` grande perche` e` grande la varieta` di persone che ci abitano. Salgo sull'autobus che ci porta al Campidoglio e attorno a me sento parlare asiatico, arabo, africano, russo, ucraino, moldavo. Di fianco ho una coppia di anziani romani che leggono beatamente il giornale nonostante le curve e le frenate. Vanno sull`isola Tiberina a vedere la piena del Tevere, mi illustrano la citta` dal finestrino: Piazza del Gesu`, via delle Botteghe Oscure, Largo Argentina "Ma e` li` che ci sono le gattare vero?". La facilita` con cui puoi farti due chiacchiere e` impressionante. Al ristorante la cameriera parla un italiano da russa con l'accento romano, mi fa morire dal ridere, il pizzaiolo invece e` conciato come un tronista della De Filippi. Che bello uscire e trovare sempre qualcuno che gira a piedi!
La citta` e` pulsante, vitale.
Ha piovuto tanto e il vento trasportava la pioggia dritta in faccia, ma era caldo, uno scirocco da far sudare. Adesso siamo raffreddati tutti e due, mio marito ha la febbre perfino.
Perche` come mi ricorda Fulvio Abbate in "Roma - guida non conformista alla citta`" :

"Pure d'inverno a Roma e` primavera"
Renato Rascel

E se ti ostini a tenerti il piumino perche` sei convinto che e` inverno....

2 commenti:

  1. Ogni tanto vale proprio la pena lasciare tutto ed approdare altrove. Allontanarsi dalla quotidianità e ritornare, tra l'altro in un posto conosciuto e anche vissuto, è una carica irrinunciabile. Immagino come ti sei sentita a girare tra quelle bellezze. Io in questi casi ho un senso di leggerezza e di gioia che mi pervade e mi fa dire: Hai visto che fa bene non stare sempre nello stesso posto? Hai visto che bisogna cogliere tutte le occasioni?
    Intanto tra il laboratorio delle tassellazioni e la mia Amelia il tempo corre e non me ne avvedo. Spiccherò il volo anche io appena comincerà la frizzantina aria di primavera.
    Abbracci
    La madame

    RispondiElimina
  2. Mi hai messo proprio allegria Madame, una risposta piena di leggiadria! Grazie

    RispondiElimina