Il formaggio: una droga.
Si sono una tossica, dipendente da latticini.
Se ne sentono di ogni sul formaggio, adesso che poi siamo tutti focalizzati ad evitare di intossicarci siamo diventati i migliori nemici di noi stessi e della nostra serenita`.
Non riusciamo a goderci piu` la poesia che c'e` dietro (davanti e attorno) al prodotto della caseificazione e mangiamo con i di sensi di colpa: "il latte ed i suoi derivati non sono cibo per uomini, ma per vitelli" "le popolazioni che non mangiano latticini vivono di piu`" "i latticini disturbano l'intestino, gonfiano, ingrassano".
Ohmygoodness...io non ci sto.
All'inizio effettivamente ho cominciato a farmi duecento domande al secondo.
Avendo avuto una formazione sin dall'infanzia improntata alla genuinita` e alla prevenzione delle malattie e promozione della salute (madre cuoca contadina e padre medico e una laurea scientifica), il mio cervello si e` messo ad elaborare nozioni e ricordi e mi sono gettata a capofitto nello studio.
Per arrivare a concludere che la morigeratezza e` la parola d'ordine.
E scusate la superficialita`, ma il mio maestro in buon senso fu quel vecchietto che con un borsone di medicinali in mano mi disse:"L'importante dottoressa l'e` morir sani!".
Ok tutto, accetto critiche e fedi di qualsiasi tipo, per rimanere pero` convinta che io continuero` a mangiare il mio pezzo di formaggio con gusto, a meno che non mi colpisca una colite mostruosa o qualche altra malattia per cui la mia droga sia effettivamente proibita.
NB ci tengo a precisare che capisco anche chi rinucia all'uso del formaggio come atto di protesta nei confronti dei trattamenti riservati agli animali degli allevamenti intensivi o all'inquinamento prodotto dalle aziende di allevamento. Io pero` compero formaggio a km zero di aziende certificate eco friendly!
Detto questo io il formaggio me lo sono pure fatto...
CHE GODURIA E CHE SODDISFAZIONE!
Il tutto e` nato dal caglio.
Dicesi caglio quell'ingrediente che a contatto con il latte coagula le sue proteine separando una massa solida da una liquida che si chiama siero.
Fu due settimane fa che trascinando i pargoli recalcitranti in una passeggiatina in montagna, sul ciglio del sentiero mi accorsi che cresceva una rigogliosa pianta di Gallium verum.
Pero` le mie formaggelle non erano il risultato della caseificazione con il mio caglio vegetale ahime`! Infatti avendo messo in conto un eventuale fallimento avevo diviso il latte in due bacinelle: con una parte ho usato il mio caglio, con l'altra il caglio animale di vitello che Emanuela mi ha regalato. Probabilmente il caglio di Gallium non era sufficientemente concentrato e quindi non e` riuscito ad assolvere al suo compito.
MA IO CI RIPROVO EH?????
Non mi mettero` a descrivervi il mio metodo di lavorazione perche` non sono un casaro e poi ho semplicemente messo in atto alcune semplici regole lette on line. Pero` ci tengo a dire che fare il primo sale e` davvero semplice; in realta` il latte fa tutto da se`, basta scaldare (poco) aggiungere il caglio, aspettare e scolare. L'ambiente deve essere immacolato, le stoviglie pulitissime e gli attrezzi inodori. E partendo da latte crudo intero il formaggio ottenuto sara` OTTIMO!
quando la cagliata si forma va tagliata a cubi con un coltello |
poi si lascia scolare su garza sterile |
Con il siero rimasto dalla scolatura del formaggio ho fatto la ricotta.
Io! Che faccio la ricotta!! AHAHAHAHAHHAH!
Invece e` venuta cavolo.
Ma lo sapevate perche` si chiama ricotta? Perche` si RI-CUOCE il siero. Semplice!
E nella fattispecie io ho ri-scaldato il siero portandolo lentamente a temperatura e ho lasciato affiorare i fiocchetti di ricotta. Poi li ho scolati e l'ho usata come colazione del giorno successivo.
fiocchetti di ricotta in affioramento |
pane ricotta e miele |
Come potevo evitarlo?????
Siccome l'altra porzione di latte non cagliava l'ho messa a riposare in frigo. La mattina dopo la panna era affiorata e io l'ho battuta con una frusta fino ad ottenere una sorta di "clotted cream", una spessa panna simile al burro. Anche quella uccisa su una fetta di pane con marmellata...
E il latte rimasto? Aggiunto dello yoghurt (anche quello casalingo), una punta di caglio e ottenuto un formaggio simili alla tosella da mangiare a fette con olio e maggiorana!
Ok ok e` un'impastrocchiamento, ma non ho buttato nulla e tutti hanno mangiato di gusto.
E cosi` e` iniziata per me la stagione del latticino home made!
Ovviamente continuo il giovedi` mattina ad andare a comprare il formaggio al mercato contadino e tutte le altre immense bonta` dei caseifici locali.
caciotta del "Maso Pra del Cuco" di Emanuela |
No ma questo lo voglio assaggiare..DEVI farmelo assaggiare...per me che sono una formaggio dipendente come te è un DOVERE e un gesto di solidarietà :-D
RispondiEliminala Cognata
Ma certo appena lo faccio vi chiamo :-)
EliminaGuarda che ci conto!!!!!!
RispondiEliminala Cognata
bravissssssimaaaaaaaa
RispondiEliminanon so se si era capito ma sto spiando il tuo blog :D
grandiosa che ti sei fatta il formaggio
comunque se trovi un gruppo di caseo dipendenti anonimi fammi un fischio :D
caspita che brava !! io da qualche mese mi faccio lo yogurt e ci sono arrivata dopo un anno di meditazione e tentennamenti. il libro su come fare il formaggio me lo sono regalata lo scorso natale...quindi è quasi ora di provarci anche per me !
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