vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

mercoledì 27 settembre 2017

E' autunno - Pensieri, un viaggio e muffins senza zucchero

ultimi raccolti

Oggi volevo fare un cosa, ma poi mi sono seduta qui e quindi non so se ne avrò il tempo.
Volevo prendere tutti i sandali di casa, pulirli per bene per portarli in soffitta.
Fino alla scorsa settimana ho provato ad indossarli anche se con i pantaloni lunghi, ma da qualche giorno ho dovuto rinunciare, fa davvero troppo freddo, mi devo arrendere.
Ricordo che a maggio li ho tirati fuori ed ero talmente emozionata da filmare la mia prima passeggiata a piedi nudi e postarla su Instagram! Adesso però con grande mestizia li devo per forza mettere via, l'autunno è arrivato, almeno qui in Nord Italia.
Vogliamo parlare del cappottino in lana cotta che ho tirato fuori stamattina per andare in città??

Ecco questa cosa mi ha avvolto in un velo di depressione.
Questa domenica l'ho passata tra un pisolo sul divano, una tazza di tè e un sonnellino sul letto, degna conclusione della prime settimane di scuola dei miei figli.
Io di solito in autunno sono felice, i colori della natura mi elettrizzano, lo svuotamento del mio piccolo appartamento ogni mattina mi da la carica per rimetterlo in ordine, faccio andare aspirapolvere e stracci allegramente, apro armadi, svuoto cassetti, seleziono i capi di abbigliamento per vedere cosa va eliminato, cosa si può riutilizzare in primavera, cosa manca e va acquistato, sfoglio cataloghi, preparo marmellate, organizzo grandi camminate con la mia socia, vado in giro per negozi e dedico più tempo ai miei genitori ammalati.

mercoledì 23 agosto 2017

piedi

Le mie foto


Si puo` sapere perche` non mi posso godere una seduta dalla pedicure senza pensieri?
Gia` che costa 30€ no?
Niente, da qualche mese in qua mi sdraio li` e mentre simulo una chiacchierata disinvolta con la giovane estetista inizio a preoccuparmi terribilmente per quello che succedera`:

Quando finisce questo pediluvio inizia l'incubo. SI IN EFFETTI STUDIARE GIAPPONESE E` STATA UNA SFIDA NOTEVOLE, MA NE SENTIVO IL BISOGNO SAI DOPO AVERE LASCIATO IL LAVORO. Prima mi taglia con quell'arnese...taglia...cacchio che paura...e se taglia troppo? Che poi sanguino e brucia da matti e rimango li` con la carne viva affettata? SI PERO` LA GRAMMATICA E` SEMPLICISSIMA EH? NON C'E` DIFFERENZA TRA PLURALE E SINGOLARE O MASCHILE E FEMMINILE, NON CI SONO ARTICOLI, I TEMPI VERBALI SONO POCHI. OVVIO CHE DEVI IMPARARE DUE ALFABETI SILLABICI E GLI IDEOGRAMMI SONO UNA GRAN CASINO poi inizia con le unghie. No dai le unghie no. E se ho di nuovo quella dell'alluce incarnita? No dai cacchio e` un dolore allucinante. E se inizio a sentirmi male come l'altra volta? Cioe` dai non puo` succedere di nuovo...occhio che mi sta guardando per vedere se sono agitata. sorridi sorridi...CHE POI CHISSA` SE RIUSCIRO` MAI AD ANDARCI IN GIAPPONE, MAGARI QUANDO SONO VECCHIA E TUTTI I NOSTRI FIGLI HANNO FINITO DI STUDIARE AVRO` FATTO IN TEMPO A DIMENTICARMELO IL GIAPPONESE AH!AH!AH! ecco ci siamo. Ma porca di quella vacca grassa c'e` pure questa volta! Ma dai! Ma che problema ho scusa? Ma perche` ogni volta 'sta stronza si incarnisce? Adesso tira fuori quell'arnese enorme con una lama gigante. Ti prego no che incubo. SI FA UN PO' MALE EFFETTIVAMENTE. NO MA STO BENE EH? TRANQUILLA TRANQUILLA L'ALTRA VOLTA TRA IL CALDO, LA FAME, IL CICLO ERO VERAMENTE DEBOLE ma come si fa a svenire dal'estetista dai, io non so, una situazione allucinante, che imbarazzo... AHIAAA! AH L'HAI TOLTA? OK BENE DAI minkia che sudata pero`, sono fradicia...

Piu` o meno e` cosi` ogni santa volta.
Allora perche` ci vai mi dirai tu?
Perche` esco con i piedi che sembrano la meta` di prima e me li sento leggeri, li vedo magri, lisci, i miei due piedoni giganti col pollicione lungo identico a quello del mio papa`. Quando esco dall'estetista il mio 43 abbondante sembra FINALMENTE un 41 scarso e sballonzolo felice nelle mie scarpe che sembrano cosi` laaaarghe! E poi le unghie sono belle, spesso colorate, eleganti, corte, regolari.
Quando esco dall'estetista amo finalmente i miei piedi, sono riconciliata con loro. Con loro che da quando mi ricordo non mi hanno mai permesso di entrare in un paio di scarpe femminili. E anche adesso che qualche marca si azzarda a mettere in produzione qualcosa sopra il 41 l'esito disastroso dell'intervento all'alluce destro mi impedisce di portare i tacchi.
Ci si puo` suicidare per molto meno.
Ma in fondo dai, sono molto alta, mio marito sembrerebbe un tappo e comunque oggi ho dei piedi fantastici e questo grigio tortora sulle unghie e` il migliore che abbia mai messo, gli conferisce una punta di eleganza.

Si lo so.
Non dite niente per favore.




giovedì 17 agosto 2017

adesso

Cima Paganella - agosto 2017
Sono le 16.15.
Ho bevuto il caffè di stamattina riscaldato al micro con un goccino di latte, ho fatto merenda con una ciotola di yogurt bianco, noci, semi di lino, semi di girasole, banana e fragola.
Ho la radio accesa a un volume forse troppo alto.
Un vago senso di nausea perché mi sono fatta un pisolo di mezz'oretta.
Devo decidere cosa fare di questo pomeriggio.
Dovrei liberare dal ghiaccio il freezer perchè lo sportellino è rimasto un pelo scostato e si è riempito di "neve".
Dovrei andare in soffitta a dare un occhio alle misure del letto per M. e pensare come dovrebbe essere la sua camera.
Dovrei arrampicarmi sulle mensole del soggiorno per togliere la polvere e rimettere in ordine i libri che "loro" hanno messo male.
Dovrei selezionare i quaderni vecchi di L. per fare spazio al materiale nuovo per l'anno scolastico che arriva.
Dovrei stirare le polo di N.
E sto qui seduta a scrivere.

Dentro in fondo sono triste. E' per quello che mi sono messa a scrivere, forse se esce questo disagio mi sento meglio.

Come possono cambiare in fretta le cose quando hai a che fare con esseri umani.

I miei figli sono cresciuti tutto d'un tratto, sono tutti lunghi-lunghi, magri-magri.
I maschi hanno i peli sulle gambe, i piedoni e la voce stridula.
Le femmine la vita stretta, i fianchi larghi e i capelli lunghi fluenti.
L'unica che ancora sembra una bambina fisicamente e la più piccola, che però già da qualche giorno quando le faccio notare che non ha fatto una cosa che le avevo detto detto 20 volte di fare mi risponde a voce alta scocciata.

L'adolescenza non mi piace ok?
Mi piace fuori perché sono tutti belli, in crescita, in fiore, tonici, scattanti.
Ma dentro sono un casino allucinante e non posso più aiutarli, non vogliono essere più aiutati, non mi vogliono più.
Si dai che sega adesso si piange addosso.
Che sega sì perché è vero, è tristissimo, sono tutti i fuga, sgusciano via sia fisicamente che nei pensieri, non so più niente di loro, ricci chiusi con gli aculei pronti a pungere.
Soprattutto le due femmine più grandi nascondono tanti segreti che non vogliono assolutamente condividere con me, come se poi fossi sempre stata una che ficca il naso nelle loro cose. Anzi se mi devo rimproverare qualcosa (parecchio a dire la verità) è proprio il fatto che sono stata una di poche parole con loro. Molto poco affettuosa nei gesti, un po' rigida come dire.

Ho paura che si facciano male, tanta paura.

Per non parlare dei miei genitori.
Inchiodati alla malattia.
Ogni giorno una lotta per arrivare serenamente alla vecchiaia pur senza salute.

E io?
Lasciamo perdere.
Ma perché mi sta cascando la faccia??

Per fortuna che c'è mio marito: nonostante abbia un carattere ancora difficilissimo da decifrare, ha uno spirito molto allegro e quando torna tardi da lavoro (maledetto lui e tutta la ricerca elettronica dell'universo) è sorridente e si mette subito all'opera. Sono io quella che non ha più voglia di parlare, che si piazzerebbe davanti a Netflix per non sentire più il peso della giornata.
Lui è pronto a ributtarsi nella mischia e ad affrontare tutti i discorsi fino a tardi.
Sono più le volte che lo mando a remengo.
Ma spesso mi aiuta.

Oggi va così.
Complimenti bel rientro nel blog dopo un anno di assenza.