vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

lunedì 30 aprile 2012

La seppia

Oggi sono andata a pesca. Prima volta in vita mia!
Siamo a Venezia per il ponte del primo Maggio. La città è intasata di gente, ne sbuca dappertutto, in ogni calle, su ogni ponte, ovunque.

Campo Santa Marina

venerdì 27 aprile 2012

Here comes the sun


Tre ore secche dal parrucchiere?? Nooooo!! Un'ora dal dentista?? Nooooo!!
Ma che volete tutti? Lasciatemi andare! Voglio uscireeee!!
C'E' IL SOLE!!

Manco la tanto agognata seduta dal coiffeur (l'ultima risale a sei mesi fa?) mi trattiene dall'andare all'aperto a respirare aria tiepida e sentire i raggi del sole addosso. Mi sembra di evaporare..ma quanto ha piovuto?


sono in tinta con la natura!!!!!

mercoledì 25 aprile 2012

Esperimento riuscito!

Che strano...non piove!


Ce l'ho fatta! C'ho messo parecchio a realizzare che potevo provarci..
Ho fatto una torta con il lievito madre!

Ok..mi rendo conto che la questione sfugge ai piu'.
Penso comunque che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita a far lievitare una massa di farina con il lievito fresco. Se poi e' naturale (madre) dal punto di vista organolettico il godimento e' doppio. Direi che e' terapeutico perche' da' moltissima soddisfazione.
  1. Innanzitutto e' un prodotto delle tue mani, l'hai fatto tu e manipolarlo e' gia' un assaggio di cio' che proverai.Voglio azzardare un paragone veramente ..CULINARIO. Quando lavoro una massa di pasta per darle la forma di pagnotta mi sembra di tornare indietro di qualche anno: e' come se stessi massaggiando il culetto dei miei figli neonati! Morbida, elastica, tonica, liscia, profumata..vien voglia di darle un bacetto!
  2. Altro fattore importante: e' viva percio' dopo averla lasciata coperta da uno straccio per il tempo necessario la ritrovi gonfia e cresciuta.
  3. Poi la inforni e se te la dimentichi per una mezz'oretta quando vai a guardarla attraverso il vetro la trovi bella, grande, colorata, con una superficie rotonda liscia o fessurata. E' come se avesse acquistato una sua personalita'.
  4. Infine avverti il profumo: e' quasi pronta, arriva l'acquolina in bocca! Ti prepari all'assaggio e sei gia' con le mani al coltello.
  5. Quando e' sulla gratella a raffreddare aspetti impaziente e poi arriva il momento del tocco: toc toc "bussi" sulla crosta, crack quando la rompi (il massimo e spezzarla a meta' con le mani), annusi il vapore profumato di grano e lievito (io non riesco ad aspettare che sia fredda del tutto!) e te la mangi. MMMMHHHH....
Oggi pero' ho usato il lievito madre oltre che per fare una pagnotta anche per realizzare una torta.

lunedì 23 aprile 2012

Come salvare una cena

Quante volte ci troviamo a dover risolvere una cena con la SOLITA pasta?
O perche' abbiamo esaurito le idee
o perche' siamo alla frutta della giornata
o perche' arriviamo correndo all'ora di cena da altri impegni...
Insomma capita.

Io personalmente ho un rapporto con la cucina piuttosto schizofrenico.
O la amo alla follia e mi metto a cucinare anche tre piatti insieme e non vado a letto finche' non so con cosa ceneremo domani e come usero' la mia amata pasta madre per i prossimi due giorni,
o ho un attacco di nausea e con poca voglia spadello solo perche' mi sono sempre rifiutata di usare cibi precotti (scelte personali: li trovo poco sani, ho amiche che li usano, voglio loro bene comunque) e nutro la pasta madre come i miei figli: solo perche' non muoia di fame.
In entrambi i periodi sono in un tunnel. Secondo me e' anche dovuto agli estrogeni comunque...

L'altra sera mi sono resa conto di intravvedere la luce in fondo al tunnel del rifiuto perche ho risolto la SOLITA pasta... beccandomi l'appaluso.

Salsa per pasta lunga (spaghetti, tagliatelle, bucatini, fettuccine, linguine...)

Prendi tutte le verdure che hai nel frigorifero (una zucchina, mezzo peperone, sedano, una carota, un pezzetto di zucca, una foglia di cavolo o verza o tre cimette di broccolo, spinaci, patate...QUELLO CHE C'E'! Pero' occhio che un sapore non copra l'altro) e riducili in cubetti. Mettili con l'olio e la cipolla tritata in una padella saltapasta e falli cuocere bene fino a che siano morbidi. Non lasciare che si asciughino troppo, eventualmente diluisci con l'acqua di cottura della pasta. Sala e poi trasferisci nel bicchiere del frullatore. Frulla fino a consistenza di crema.
Quando la pasta e' cotta scola non troppo e trasferiscila nel saltapasta in cui hai rimesso la crema. Mescola bene e completa con grana grattugiato.
Io alla fine ho aggiunto gli spinacini tenerissimi del nostro orto facendoli appassire nella salsa bollente prima di condire la pasta.


A casa mia e' una successone perche' non e' mai la solita, gli ingredienti infatti cambiano ogni volta, cosi' come il sapore ed il colore che ho notato e' la cosa che colpisce subito i bambini. Inoltre le verdure sono ben mimetizzate e posso usare anche la zucca che non piace a M.!

sabato 21 aprile 2012

La cucina che vorrei

Eccola qui.
Direte voi: mmmhhhh beh? Che e' sta roba grigetta insignificante? Sai quante te ne trovo di meglio sfogliando a caso Casaviva, Voitre Maison, AD case, Country Living, IKEA (il modello STAT con la pallina sulla A mi e' sempre piaciuta da morire) e tanti altri cataloghi e riviste autorevoli?


Qui non si tratta di estetica, ma di funzionalita'. Ovviamente a casa mia non mi sono accontentata esclusivamente della praticita' comprando una cucina in acciaio stile ristorante, ho badato anche all'aspetto in modo che fosse confortevole, calda, luminosa, accogliente. Ma decisamente come base di partenza questa qui sopra e' in assoluto la piu' simile a quella che vorrei.

giovedì 19 aprile 2012

La lezione di primavera

L'altro giorno sono andata a correre.
Al risveglio mi sembrava davvero impossibile riuscirci. Sulla mia testa gravava un nuvolone di pensieri neri e soffocanti degno del miglior romanzo fantasy: avevo perso fiducia in me stessa. Penso che se potessimo leggere la trascrizione di cio' che ci passa per la testa a volte ci sarebbe da ridere!
Poi pero' sono andata alla lavanderia a gettoni con un carico spaventosamente grande di lenzuola ed asciugamani e mi sono seduta ad aspettare che i panni si lavassero ed asciugassero.
E ho seguito un'ora di lezione di Miss Jane Austen: Ragione e Sentimento.

Contenersi, mantenere la calma, non disprezzarsi anzi mettere in bella mostra i propri lati migliori, non perdere la speranza e farsi forza. Piu' che alle sue protagoniste queste caratteristiche appartevano forse a lei stessa che deve essere stata una donna molto forte. Ma questo non per coprire con una passata di bianco una giornata nera, per affrontare invece le cose con rinnovata energia.
Bella! Ottima lezione Miss!
Ho accompagnato mamma a fare delle commissioni, sono tornata a casa e mi sono preparata in fretta e furia per non ripensarci o farmi inchiodare da una telefonata.
E via.

Ovviamente il mio Nokia cell-radio-fotocamera con le auricolari e l'orologio al polso.

martedì 17 aprile 2012

Novita'

Calicanthus praecox
Non sono incinta. Lo dico subito perche' di solito a quello tutti pensano.

Ma prima della novita' un resoconto del weekend.
Noi sia ben chiaro non facciamo mai weekend riposanti. E non vi dico di chi è il merito (o la colpa) perché non ho voglia di litigare stasera. Con questa premessa diciamo che siamo stati a Venezia sabato e domenica. Ultimamente ci andiamo abbastanza spesso. E' una cosa che fa bene a tutti noi, a me fa tanto piacere, i nostri figli vanno in visibilio per via degli zii e dei cugini, N. torna a casa sua e gli passa la nostalgia. Ci torneremo fra 15 giorni per la Prima Comunione di A.
L'unico problema sono io.

domenica 15 aprile 2012

L'abito non fa il monaco...però...


Elsie larson

La vedete questa? L'avete mai clikkato il suo blog?
Andatevelo a guardare collaboratrici comprese...
Fatelo! Adesso!
Ed ora rispondete a questo interrogativo: ma come si fa ad essere così strafighe brave creative ingegnose impegnate tutto assieme ???

E soprattutto perché mi faccio queste domande ????

Perche' oggi ad esempio ho intrapreso una stirata selvaggia: dalle 8.30 ora in cui sono rimasta sola alle 12.00 ora in cui correndo sudata a fare la doccia mi sono resa conto che dovevo andare a prendere i bambini alle elementari.
Manco facessi la stiratrice di professione!
Non tutte le settimane le cose vanno cosi'...quasi.
Il mucchio 'sto giro era alto come L.-quattro anni-altezza-media.
I vetri della cucina erano appannati dal vapore del ferro da stiro, la radio sintonizzata su radiodue imperterrita emetteva le mie trasmissioni di rito: Il ruggito del coniglio - Io,Chiara e l'Oscuro - SuperMax inframmezzati da radiogiornali ed Onda Verde ogni mezz'ora, sul gas il pentolone d'acqua per lessare le biete bolliva...sembrava di essere nella fucina di Vulcano!
Ed io ogni tanto ripetevo come un mantra: devo tirarmi fuori mezz'ora per fare GAG (gambe addominali glutei), devo fare GAG, adesso spengo qui e vado a fare mezz'oretta di GAG... ovviamente non ce l'ho fatta.
Ferro da stiro-GAG: 1-0.

giovedì 12 aprile 2012

Il Kulich che era un Paska _ cronache di un salvataggio



 Appuntamento Ucraina: Pasqua ortodossa che cade il prossimo weekend.
Beh mi e' caduto anche il Paska!!!
Oddio che delusione!
E' conveniente essere del tutto sincere e pubblicare anche le disavventure culinarie o l'onta rischia di essere eccessiva?
Questo pane dolce mi e' costato una giornata di lavoro.. per carita' in mezzo ci ho ficcato anche
  • un colloquio di lavoro (non riesco a stare tranquilla neanche in aspettativa....),
  • una "puntatina" al supermercato (70 euro di spesa, ma con buono da 20 YUPPIIII!!!), 
  • recupero dei compiti delle vacanze di E. che come un simpatico muletto si era impuntato sulle frasi da scrivere in corsivo dichiarando che non ne poteva piu'
  • rifinitura del collo del vestitino di L. (ma chi ha inventato i ferri circolari !!!!????!!!!!)
  • pizza per cena
Ecco ben mi sta: chi troppo vuole nulla stringe.
Effettivamente e' tutto il giorno che sono un po' nervosetta e siccome ai miei gli tocca prendermi come vengo almeno il dolce ha avuto il coraggio di ribellarsi.
Cosi' era prima del forno:

aiuto sto involvendo !

Cosi' invece dopo la cottura:


A casa di mamma e papa' c'e'  L. a cui volevo dare il benvenuto con il Paska. Finiremo per mangiarcelo alla chetichella per colazione. Beh... c'e' di peggio eh?
Ma il pregio di questo dolce e' proprio la sua bellezza: le trecce elaborate sulla superficie ed i fiorellini, le foglie... il tutto e' sprofondato verso il centro della pagnotta per l'eccessivo peso!
Chissa' che per magia la lievitazione in cottura non lo faccia rispuntare fuori...(???)
Vabbe' bado alle ciance: la ricetta la diffondero' quando avro' quella che funziona! Per ora lascio ai posteri la foto del collasso.
Mmmhhhh...buono pero'.....ASPETTA UN ATTIMO!
Ma i russi non chiamano Kulich cio' che gli ucraini chiamano Paska?
Ma il Kulich non ha una superficie ricoperta di glassa bianca e zuccherini colorati?
Non tutto e' perduto: posso ancora fare un Kulich!!!!
Grandeeee ma che cervello mi ho?


Ed ora passiamo ad un altro Ta-dah moment: il vestitino ai ferri.
VERY PROUD! Ho fatto un lavoro di cui vado veramente fiera. Forse l'ho già detto (anzi sicuramente almeno un 300 volte) me lo sono praticamente inventato man mano che lavoravo, inoltre per la prima volta ho unito le due parti da sola, per la prima volta ho tirato su le maglie dallo scollo e dai giri manica, per la prima volta ho lavorato con i ferri circolari.
Dovrei iscrivere questo lavoro ai ferri al Guinnes dei Primati di Prime Volte!!!!!

 
rifinitura maniche
E questa e' L. contentissima del risultato:

YUPPIIIIIII !!!!!

"Ma me lo metto con le calze o con i leggins mamma?"
Capperi! Io a quattro anni non vivevo questo tipo di problematiche...
La neve e'  incredibilmente ritornata percio' L. sfoggera' subito il suo vestitino.
Anche perche' l'anno prossimo mi sa che gli stara' un po' corto...ehm..ero stufa di sferruzzare!!!!
Su queste cose non ho pazienza! Su molte altre me la sono fatta venire invece.

Vabbe' chiudo questo post-da-megalomane.
Forse in me alberga un disturbo bi-polare che alterna momenti di grande sfiga (down) ad altri di grande sfigataggine (up).
Vuol dire che domani forse iniziera' la discesa...GULP!




lunedì 9 aprile 2012

Pasquetta: gita dentro porta

E tte pareva che a Pasquetta me incimurrivo ???!!!

Colpa della brezza frizzantina la mattina di Pasqua sulla pelle surriscaldata dai vapori della cucina.
Avevo appena finito di riordinare dopo la abbondante cena-colazione e sono uscita a buttare le immondizie. Mi sono incantata a guardare il cielo terso del mattino e ad ascoltare il cinguettio impazzito degli uccellini al risveglio e quei secondi in piu' senza giacca mi hanno fregato.
Per cui oggi sono qui sul divano con la camicia da notte felpata e una tazza di te' verde marocchino che mi ha regalato K. Il termometro segna 37 gradi. Ossa rotte, mocciolo, mal di testa.
Ho dormito due ore in un sonno affatto ristoratore. Mi sembrava di essere precipitata in un buco, lottavo per svegliarmi e non riuscivo a tenere gli occhi aperti, alla fine mi sono imposta di tirare su la schiena e appoggiarla alla testiera del letto. Sono rimasta rintontita per un bel po' e poi mi sono alzata, il letto come un nemico.
N. ed i ragazzi sono in campagna a Verona ad incontrare i cuginetti e regna un silenzio insolito. Accendo la radio e inizio a sferruzzare per terminare questo abitino per L. che pensavo di archiviare ormai ed invece visto il ritorno del freddo mi conviene terminare in fretta.




mai usato un pennello come ferro da calza?
Devo fare il giro manica e i ferri a doppia punta ce li ha mia madre a casa sua, ma io sono impaziente di progredire, come fare? Mi cerco dei ferri alternativi!! Pennelli? Certo il legno non scorre ....
Meglio rimandare a domani...

Una foto della notte di Pasqua.


E' stata una Veglia di Pasqua bellissima, piena di gioia, di festa.

I nostri figli ci hanno stupito.
Hanno vissuto tutto nella semplicita' senza sforzo, ma con curiosita' e stupore.
Hanno fatto un digiuno proprio come deve essere: non di penitenza, ma di attesa. La loro voglia di esserci li ha tenuti svegli fino alle 8 del mattino ora in cui siamo saliti in macchina per tornare a casa. La compostezza, l'ascolto che hanno prestato a tutta la liturgia da cima a fondo senza che mai dovessimo riprenderli, le domande che spontaneamente ci hanno rivolto sulla Pasqua, su Gesu', sul perche' di tante cose ci hanno lasciato a bocca aperta.
Ho capito cosa vuol dire Cristo quando dice:"Se non vi farete piccoli come questi bambini non entrerete nel regno dei cieli" piccoli, semplici, immediati, diretti, spontanei, curiosi, entusiasti.

Domani si ricomincia con i compiti, le lavatrici, la spesa.
Ma io ho grandi progetti "paniferi".
Ho intrapreso questo viaggio nei pani dolci e pasquali del mondo: dagli States (Hot Cross Buns) a Israele (Challah) passando per la Grecia (Tsoureki).
Nei prossimi giorni si va in Ucraina, Russia e Romania... ad assaggiare il Paska!


 

sabato 7 aprile 2012

Che cosa c'e' di diverso questa notte? - parte terza

Ho lo stomaco che parla:" dai bella butta giu' qualcosa...".
Stamattina ho preparato da mangiare per il dopo Veglia.
Devo cucinare cous cous ai gamberi speziati e verdure, haroset e challah.

Premetto che non faccio parte di una setta, ne' di una corrente messianica dell'ebraismo come forse si potrebbe pensare dal modo in cui ci stiamo preparando a questa Pasqua.
La Chiesa Cattolica prevede da sempre l'esperienza di una veglia notturna in cui si ricalca il rito antico della Chiesa Primitiva (quella che e' nata subito dopo la morte di Gesu'). E' ovvio che essendo Gesu' ebreo di nascita tutti i segni che costituiscono la Celebrazione Eucaristica ricalcano il rito della Pasqua Ebraica, la prima "Messa" cristiana infatti Gesu' l'ha istituita mentre celebrava la Pasqua con i suoi discepoli a Gerusalemme nel Cenacolo. Sulla mensa di Gesu' c'erano i segni tipici di questo rito pasquale che si chiama Seder: i pani azzimi, le coppe di vino, le erbe amare, l'uovo sodo, la zampa d'agnello e l'haroset. Ognuno di questi cibi e' simbolo di una realta' che il popolo di Israele ha vissuto in Egitto: le erbe amare rappresentano l'amarezza della schiavitu', l'agnello e' quello il cui sangue e' stato asperso sugli stipiti delle porte perche' l'Angelo del Signore passasse oltre e cosi' via. Chi avesse la fortuna oggi di vivere la Pasqua con una famiglia ebraica troverebbe tutte queste cose sulla tavola.

Noi cattolici di fatto consideriamo gli ebrei i nostri fratelli maggiori, proprio perche' Gesu' era uno di loro. Allora ci piace ricordare questo durante il banchetto che faremo in una bella sala la mattina della domenica. In particolare l'haroset per il suo aspetto simboleggia il fango con il quale gli schiavi ebrei costruivano mattoni in Egitto, di fatto e' una composta di frutta fresca, secca e cannella.
L'haroset che faccio io e' quello di origine sefardita, una corrente di ebrei che vivevano in Spagna.

Haroset
per due barattoli:

2 kg di mele succose a spicchi
2 cu di cannella in polvere
3 chiodi di garofano macinati
una grattata di noce moscata
200g di prugne secche denocciolate o fichi secchi morbidi
200g di uvetta sultanina
mezzo bicchiere di vino rosso liquoroso
30g di mandorle non pelate

Mettere tutto tranne il vino in una pentola dai bordi alti e fondo spesso come per una marmellata. Quando inizia a sfrigolare (non fare attaccare!) sfumare con il vino e incoperchiare. Lasciare cuocere a fuoco molto basso fino a che le mele siano morbidissime, ma ancora in forma. Trasferire in un bicchiere frullatore e ridurre in composta un po' grezza.
Mettere in barattoli puliti, caldi e asciutti e sterilizzare in acqua che bolle per 20' se si vuole conservare 1 o 2 mesi, altrimenti riporre in un vaso con coperchio e una volta freddo mettere in frigo.

Mangeremo l'haroset accompagnandolo con un pane dolce.
Inizialmente pensavo di fare il Challah che e' appunto una treccia dolce di pane che gli ebrei mangiano durante lo Shabbat e altre feste, non quelle pasquali perche' nel tempo di Pasqua non consumano farinacei. E' molto bella da vedere perche' e' dorata, lucida e coperta di zuccherini ed e' composta da 6 braccia. Per imparare a farla ho dovuto seguire un tutorial su Youtube!
Pero' secondo me le ricette o si fanno originali o non c'e' gusto e siccome il burro nel Challah non c'e' e a me piace invece che ci sia ho preparato un pane dolce pasquale greco ortodosso che si chiama Tsoureki e l'ho fatto a forma di Challah perche' e' troppo bello!

Tsoureki a forma di Challah
per due trecce molto grandi o tre piu' piccole:

1,5kg di farina
60g lievito di birra fresco
150g di zucchero
250g di burro morbidissimo
5 uova
60cc di latte tiepido 
un tuorlo
zucchero in granella

Sciogliere il lievito in un po' di acqua tiepida con un cu di zucchero. Lasciare che formi la schiuma. In una terrina lavorare burro e zucchero fino a consistenza cremosa e incorporare le uova una ad una. Unire poi il latte tiepido ed il composto di lievito. Aggiungere un po' alla volta la farina mentre si impasta e lavorare fino ad ottenere una palla morbida. Mettere a lievitare per un'ora e mezza coperta e poi sgonfiarla. Dividerla in due o tre parti e poi dividere ogni parte in sei porzioni. Ridurre le porzioni in lunghi rotolini tutti uguali. Riunirli in gruppi di sei e formare le trecce come si vede qui.
Riporre le trecce su una o piu' teglie foderate e lasciar lievitare coperte un'altra ora. 
Poi spennellare con il tuorlo, cospargere di zuccherini e mettere a cuocere in forno per 50 minuti a 190 gradi. Dovranno risultare dorate e battendole con le nocche dovranno dare un suono "cavo".

dopo la seconda lievitazione





con l'Haroset

Intanto qui a casa la fame dilaga. N. fa frullati a manetta. "Ma siete sicuri che volete continuare il digiuno?" No perche' se la fame deve dare alla testa inizio ad ingozzarle con l'imbuto: le ragazze sono intrattabili e se anche i fratellini che non digiunano bevono il frullato sono proteste e strilli perche' "non e' giusto". Ma oggi pomeriggio il loro umore migliorera' perche' tireremo fuori i vestiti piu' belli e ci acconceremo a festa. E nel cuore della notte i nostri figli ci domanderanno con un canto "Che cosa c'e' di diverso questa notte da tutte le altre notti?"

Tutto e' pronto per iniziare, tutta la terra aspetta che il Re si svegli. Non vedo l'ora di iniziare a cantare il canto del Preconio Pasquale alla sola luce delle candele insieme a tutte le persone a cui voglio bene . Buona Pasqua a tutti!



venerdì 6 aprile 2012

Che cosa c'e' di diverso questa notte? - seconda parte

Dopo l'Ultima Cena di ieri c'e' .... l'Ultima Colazione ovviamente!!
Stamattina prestissimo ero nel mio panificio preferito ed ho acquistato i soliti 15 panini morbidi che qui chiamano "le bianche" o "le chiare" e qualche briochina: pane dolce alla crema e cannella e doughnuts colorati per la gioia di occhi fanciulleschi.


Poi ho fatto una spesona GIANT. Ho trovato le mele Braeburn a 0.80 euro al kilo!! Sode, succose, un po' aspre un po' dolci, profumate.
Qui non vanno molto perche' siamo nella zone delle Golden che (mi faro' dei nemici) se non le consumi appena raccolte diventano stucchevolmente dolci. Percio' le mettono al prezzo della seconda scelta pur essendo di prima e prodotte in regione!
Ci ho preparato l'Haroset di cui parlero' domani nell'ultima e conclusiva parte di questo triduo di post pasquali.

Poi l'Ultimo Pranzo: tagliatelle alle erbe aromatiche, salmone in crosta d'avena e cappucci al cumino in insalata.
 
Oggi e' il Venerdi' Santo. Gesu' dopo essere stato incoronato di spine, deriso, oltraggiato e condannato viene crocifisso e muore. Dalle 15.00, ora della sua morte, inizia il grande digiuno che ci accompagnera' fino all'alba della Domenica di Pasqua.
Allora noi facciamo ... l'Ultima Merenda!
Evvai!!!
Gli Hot Cross Buns!!!!

Hot Cross Buns
per 30 dolcetti circa:

mezza tazza di acqua calda
due bustine di lievito di birra lio (o un cubetto e mezzo di lievito normale)
mezza tazza di zucchero piu' un cu
un bicchierone di latte intero caldo (circa una tazza e mezzo)
110g di burro sciolto
mezzo cu di sale
3 uova leggermente battute
750g di farina
cannella-noce moscata-pepe-cardamomo-chiodi di garofano in tutto 1 cu
una tazza e mezzo di uvette dolci rinvenute in acqua calda e strizzate
per la glassa:
220 g di zucchero avelo
1 Cu di acqua bollente

In una ciotola mescolare il cu di zucchero con il lievito e la mezza tazza di acqua calda. Lasciare attivare per 5 minuti.
In un'altra ciotola mescolare latte caldo con burro, uova, zucchero e sale.
A parte mescolare poi la farina con le spezie e le uvette.
Unire il lievito al latte e mescolando aggiungere a porzioni le polveri fino a che l'impasto non sia liscio ed elstico. Lasciar lievitare coperto per un'ora e mezzo e poi formare delle palline grandi come quelle da golf. Mettere su una teglia da forno foderata e lasciar lievitare coperto per un'altra mezz'ora abbondante. 


 Infornare a 180 gradi per circa 20 minuti fino a doratura.


Una volta tiepidi fare la glassa mescolando i due ingredienti e formare una croce sulla superficie.
Il calore dei dolcetti fara' asciugare la glassa.

Sono anche bellissimi da vedere!

Quest'anno li abbiamo fatti con le gocce di cioccolato al posto delle uvette, ma io li preferisco nella versione originale.

Ultima Merenda... e bricolage
Gli hot cross buns come si evince anche dall'aspetto sono nati per il Venerdi' Santo (Good Friday) e per il periodo pasquale.
La prima volta che li ho visti e' stato in un video molto carino di Martha Stewart che li faceva assieme a sua mamma nella cucina di casa. Al termine se ne mangiavano uno a testa affondando goduriosamente i denti nella pasta soffice. Confesso che mi sono ritrovata con la bavetta all'angolino della bocca ed ho pensato:"Ricetta subito! Sono gia' miei!" poi pero' il video e' sparito dal circuito (forse perche' la sua mamma e' deceduta poco dopo) e sono rimasta con un palmo di naso...
Quando ho acquistato il libro delle colazioni di Marion Cunningham li ho ritrovati e mi sono cimentata subito. La ricetta che riporto viene da li'.
I nostri figli hanno banchettato allegramente. L. prima leccava la glassa poi destrutturava il dolcetto separando il cioccolato dalla pasta. Alla fine mangiava tutto. Con il te' Prince of Wales, con il latte freddo e cacao, provati anche con la marmellata casalinga di ribes e quella di arance. Buoni sempre e comunque. Riservato qualcuno per i vicini, messo qualcun'altro in scatole di latta per il giorno di Pasqua, divorati tutti gli altri.
Alla fine della megamerenda le facce di bronzo:"Mamma ma insomma quando lo cominciamo 'sto digiuno?

Siccome L. ed E. sono piccolini non faranno alcun tipo di digiuno, anzi quando L. fa i capricci davanti al piatto della cena che e' il suo pasto critico mi incavolo da morire. Abbiamo lasciato la liberta' di scegliere ai piu' grandi se mangiare o no. Loro insistono che vogliono provare: ok dico io.
Hanno stilato una lista di cose che possono consumare: si puo' bere, no ai cibi solidi.
"Latte e cacao?" "Si"
"Camomilla, te' succo?" "Si"
"Yoghurt?" "Ma si dai"
"Frappe' di fragole o banane con il gelato??? Dai mica e' roba solida mamma!"

to be continued...

giovedì 5 aprile 2012

Che cosa c'e' di diverso questa notte? - prima parte

Che cos'e' la Pasqua? All'asilo e' la primavera , i pulcini, i coniglietti, i germogli, i fiorellini.
Alle scuole elementari e' la vita che riprende il suo corso e si veste di novita'.
Alle scuole medie e' la natura che si risveglia e ci invita a rispettarla facendo la raccolta differenziata e riducendo gli sprechi.


A casa nostra la Pasqua e' la festa con la "F" maiuscola, il centro di tutto l'anno, la Notte delle Notti.
Arrivero' a dire che e' piu' importante anche del Natale (eeehhh sssiiiii...cosi' mi sono gia' persa due delle quattro lettrici che mi seguivano).
Beh la spiegazione e' semplice fronzoli a parte (e con fronzoli intendo tutta quella miriade di lavoretti di bricolage-ferri-uncinetti-ricami-decoupage-etc etc etc che queste feste si portano dietro che mi piace tanto fare e che ci rendono cosi' nostalgiche).
Se Gesu' fosse nato (Natale), ma non fosse morto e risorto (Pasqua) sarebbe nato per niente perche' di gente ganza al mondo ce ne e' stata tanta e ancora ce n'e' e non e' tutta cristiana vedi Aung San Suu Kyi per fare una citazione attuale.
Ma nessuno ha fatto quello che ha fatto Lui.

Allora qui e' tutto un fermento perche' la notte tra il sabato 7 e la domenica 8 la passeremo in attesa in una Veglia che inizia a mezzanotte e finisce alle sei del mattino. E siccome anche i nostri tre figli piu' grandi saranno presenti ci stiamo preparando perche' vivano questo momento come una grande festa.

Non c'e' modo migliore per godersi un grande evento che vivere bene l'attesa.
In questo le celebrazioni liturgiche del triduo pasquale ci aiutano parecchio, ma anche a casa e' necessario un'incentivo.
Primo passo (chiamatemi madre coraggio): abbiamo tolto di mezzo la televisione. Prima li stordisce, poi li innervosisce, infine li carica di tensione. Il primo giorno e' stata davvero dura. E. in particolare sembrava un'anima in pena, era convinto di non potersi piu' divertire. Poi hanno tirato fuori i giochi da tavolo. Inutile dire che il mio salotto e' diventata un'enorme (?) nursery. Ovunque trovi tesserine di legno, pezzetti di puzzle, memory, soldi del monopoli e dadi. Pero' a parte una mezz'ora al di' di grande nervosismo sono tutti piu' tranquilli, giocano rilassati e soprattutto condividono ancora di piu' le cose.
La sera leggono un libro o un giornalino e via a letto. L. che ha 4 anni ho scoperto che riesce a fare puzzle per bambini di 8 (cosi' c'e' scritto sulle scatole della Ravensburger) ed E. di 6 anni sta producendo disegni meravigliosi. Tutta la ciurma disegna e scrive moltissimo a dire la verita'.
E. di 9 anni ha ideato ed illustrato una "storia di pasqualina" che mi piacerebbe tanto rendere pubblica. G. ha disegnato la partita: gelato contro uovo 2-0, E. piccolo mi ha fatto un ritratto che per farlo deve avermi guardato tanto, in cui esprime tutto il suo amore, M. di 11 e' molto piu' collaborativa e comunicativa. Insomma l'aria che tira e' inaspettatamente buona.

al posto della tv...
"uovi" contro gelati 2-0

anche nelle scuole italiane e' arrivato Easter Bunny

Easter Bunny entra in camera di G. E. e L. e porta le uova di Ben Ten e Hello Kitty.
Il disegno e' per papa' perche' e' stato lui a costruire il letto a castello bianco!

la storia di Pasqualina che va dal dottore perche' aspetta un pulcino

M. e' sempre la piu' classica

come mi vede E. 6 anni



favole da raccontarsi l'un l'altro

Mercoledi' insieme ai loro amici hanno pitturato i ceri che regaleranno a chi desiderano il giorno di Pasqua: papa' e mamma, nonni, zii, padrini, ma anche altre persone, i bambini hanno una sensibilita' particolare e vedono dove c'e' bisogno di un sorriso molto piu' di noi adulti che a volte non sappiamo andare oltre i nostri pregiudizi.


Oggi giovedi' hanno vissuto la celebrazione dell'Ultima Cena ed hanno finalmente capito perche' Gesu' ha voluto lavare i piedi ai suoi discepoli.
"Allora bambini Gesu' ha lavato i piedi ai suoi discepoli perche' voleva far vedere ...E. stai fermo un attimo? Mi lasci parlare? ..voleva far vedere che li amava, gli ha lavato i piedi che a quel tempo erano sempre sporchi per via delle strade sterrate, capito? ..E. stai buono un momento la vuoi smettere?..percio' con un gesto di umilta' li ha perdonati ed accettati cosi' come sono e vorrebbe che anche noi ci lavassimo i piedi uno con l'altro come gesto di amore..E. ADESSO BASTA! PIANTALA! MI FAI DIVENTARE SCEMA!" E. mi sorride con aria di sfida e dice:"Lavami i piedi mamma dai!"
Secondo me ha capito...

to be continued...

mercoledì 4 aprile 2012

Una malattia-croce-palma rara

Se lo guardo negli occhi e' lui: il mio papa'.
L'uomo forte, determinato, affettuoso. intelligente.
Un attimo dopo e' un altra persona, una persona nuova piu' debole e bisognosa.

Mi sembra di vivere in un film, forse e' stata la rapidita' della cosa a fregarci tutti.
Ogni sera penso:"Domattina mi sveglio e lo trovo come due anni fa".
Tutte le notti i miei sogni sono attraversati dai miei genitori. Sono sogni felici e pacifici.
Di solito papa' cammina tranquillo e mamma sorride beata.
Il mio inconscio trasforma la speranza in immagini.

E' dura. Molto dura. Anche stare dietro a mia madre che si e' ammalata di papa'.
Hanno entrambi bisogno di aiuto, ma l'aiuto non e' sempre quello che prevedevi di dare. A volte devi piegarti alla volonta' di chi sta male anche sapendo che avresti potuto fare di piu' se ti avesse lasciato.
In questo sono stata illuminata da un passo di un libro che sto leggendo:
"(...) Applaudii. Per fargli piacere. Far piacere al proprio fratello, a ogni ora del giorno e della notte: conoscete altri modi per rendere accettabile la vita in famiglia?"
Che poi e' un altro modo per dire "accettare l'altro per quello che e', dare se stessi per l'altro senza pretese, amarlo".

E' un libro per ragazzi molto bello: Erik Orsenna - La grammatica e' una canzone dolce, inusualmente poetico oltre che utile. La protagonista fa naufragio con suo fratello su un'isola sconosciuta e molto strana. Ad entrambi il trauma dell'evento ha tolto le parole di bocca e si scoprono muti. In quest'isola aiutati dalla gente del posto capiranno l'origine e la potenza del linguaggio. Inutile dire che il rapporto tra i due fratelli e' di odio-amore, ma in questo passo l'affetto sgorga generoso in quanto si sono appena ritrovati dopo un rapimento.
Il fatto di ritrovarsi, di vivere l'incontro come una benedizione produce generosita'.

Io non sarei cosi': riuscire a stare zitta e fare quello che posso.

Pero' c'e stata la Domenica delle Palme...
Ci siamo preparati per le 9.20.
"Mammaaaa i pantaloni che dicevi sono a lavareeeeeeee!" "Mammaaaaaa questi calzini non sono miei, non ho altri calzini, queste braghe mi vanno giuuuuu'!" "Mammaaaaaa non ho voglia di venire alla Messaaaaaa!" "Mi scappa la caccaaaaaa!"
Non so come, ma ce l'abbiamo fatta.
Siamo entrati cantando in Chiesa e alla lettura del Passio ho proprio avuto davanti agli occhi i miei genitori. Ora sono a Milano per i soliti controlli periodici, ma li ho visti in quell'immagine di Cristo che andava incontro alla sofferenza ed aveva paura.
E quando era sulla croce sua madre e le donne che lo avevano servito in vita stavano li' sotto attonite a soffrire con Lui senza avere nessun potere di cambiare il corso della storia.
A volte con papa' mi sento un po' cosi', come quelle donne.

Cos'e' allora che ogni volta tampona questa ferita che si riapre?
"Voi siete i miei amici. Non vi dico piu' servi, poiche' il servo non sa quello cha fa il suo padrone; ma vi ho detto amici poiche' vi ho fatto conoscere tutto quello che ho udito dal Padre mio. "
Capito? Prima o poi ci arriveremo.

COMUNQUE siccome questa E' UNA FESTA noi abbiamo festeggiato!

E quindi N. la sera prima ha voluto imparare a fare la besciamella.
Ha consultato il Cucchiaio d'Argento (secondo me consigliano troppa farina) e si e' cimentato. Io ho preparato un buon ragu' classico e domenica mattina alle 8.00 stavamo li' a fare le lasagne. Le abbiamo infornate mezz'ora dopo e a pranzo le abbiamo ripassate a 150 gradi.
Applauso.