vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

venerdì 2 marzo 2018

TORTA CIOCCOPERE di Marco Bianchi - Buon Compleanno!

Arinevica. Uffa.
Devo fare assolutamente le valige, ma davvero mi si è incriccato il cervello, non so cosa metterci dentro.
Come faccio a pensare a indumenti primaverili/estivi quando guardo fuori dalla finestra e vedo solo neve e un cielo di un colore che mette i brividi? Non riesco, davvero c'ho il blocco.
E non è perché non ho voglia di partire, anzi. Solo che davvero non riesco a pensare a niente che non sia piedi freddi, mani screpolate, lacrime agli occhi, piumino.
E invece nel posto dove sto per andare la mattina è frescolino mentre di giorno sfioriamo i 27°C.
Parto per Israele. Lunedì mattina alle 3.00. A casa i figli e la baby assistiti da parentame nei dintorni.
Un viaggio che sapevamo di fare da tempo e che aspettavamo con tanto desiderio, una cosa importante. In Terra Santa siamo già stati due volte N. ed io: nel 2000 e nel 2007. Ma questa volta sarà ancora diverso e lo aspetto come un secondo viaggio di nozze. Che bello!



Si ma torniamo qua per piacere.
Le valige non ci sono ancora.
Ho avuto anche parecchio da fare (ma và?).
Ma ho anche festeggiato i miei 46 anni dedicandomi tra le altre cose una seduta dal parrucchiere per un ciuffo verde/blu in testa (perché direte voi? Ma che ne so)

li volevo lisci e blu..

Ho preso decisioni importanti (affrontare la prima certificazione in Giapponese. Cosa ridete? Per me è una sfida enorme) e ho lottato contro la fame micidiale che mi mette sempre il freddo invernale.
Voglio dire: non è che io non abbia sufficienti riserve nel mio corpo per affrontare il dispendio energetico che comporta il camminare al freddo o il sostare in luoghi freddi insomma vivere in un paese freddo. 
(Questo mi fa venire in mente che sto terminando la lettura di "L'amore in un clima freddo" di Nancy Mitford, un romanzo delizioso e irriverente di cui non riesco assolutamente a prevedere il finale!)
Eppure il freddo mi costringe ad andare in cerca di zuccheri ed io che li rifuggo come fossero la morte impersonificata cerco di adattarmi con ricette di torte e tortine che non ne contengano, ma che siano almeno un pochino dolci (tentando di fregare il mio sistema serotoninergico).
E' per questo che seguo Marco Bianchi.
I suoi dolci sono onesti e buoni.

Per il mio compleanno mi sono fatta la sua Torta Cioccopere con qualche piccola variante e devo annotarla qui perché davvero mi ha stupita, non mi sarei assolutamente aspettata un successo tale.
Mentre la preparavo ero quasi convinta che avrei buttato tutto, impasto troppo liquido, assolutamente. E invece veramente veramente buona. E' vero c'è un sacco di cioccolata dentro, ma se uso quella al di sopra del 70% di cacao nessun danno alla salute!
E' una torta che rimane umidina all'interno e non contiene né uova né grassi.
Provare per credere




Torta Cioccopere
per uno stampo da 24 cm:
5 pere abate
200 g farina integrale
50g zucchero muscovado
3 cu di stevia in polvere80 g fecola di patate
350 g cioccolato fondente (min 70%)
700 ml latte 
1 bustina di lievito
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di curcuma
1 cucchiaio di cannella

Sciogli il cioccolato fondente a pezzetti a bagno maria con un terzo del latte.
Fai a cubetti le pere sbucciate e detorsolate e cuocile in acqua addizionata di miele, curcuma e cannella. Devono essere morbide, ma non sfatte, per questo ho scelto una varietà che ha una polpa bella soda. Scola le pere e lasciale intiepidire. In una ciotola mescola la farina con la fecola, lo zucchero, la stevia e il lievito in polvere. Aggiungi il restante latte e poi una volta che la cioccolata fusa si è raffreddata un attimo mettila nell'impasto e mescola bene. Per ultime aggiungi le pere scolate e versa tutto in uno stampo (io ne ho usato uno di silicone a forma di cuore a bordi alti) e cuoci per 30 minuti a 200°C e poi lasciala dentro altri 10 minuti a forno spento.








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