vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

domenica 19 febbraio 2012

La guerra psicologica



Sono passati diversi giorni dall'ultima volta che ho messo mano al blog.

Sono stata via con N. non per una vacanza .
Abbiamo alloggiato a Baselga di Pine' e sono state giornate intense in cui l'occupazione principale non era quella di godersi il panorama (anche se una passeggiatina di un'ora dal lago allo stadio del ghiaccio non ce la siamo fatta mancare), piuttosto direi che siamo andati ad ASCOLTARE .
E' sempre molto difficile stare ad ascoltare con attenzione . Dipende da chi parla e da cosa dice e poi anche dall'ambiente in cui stai : luce, temperatura, compagnia. Direi che oggi come oggi piu' che stare ad ascoltare si sta a SENTIRE. Invece per due giorni e mezzo siamo stati li' incollati alla sedia (comoda per carita') faceva anche piuttosto caldo e gli oratori non erano dei professionisti.
Ho avuto qualche momento di cedimento per via di un Festival di Sanremo che ieri sera non voleva piu' finire per cui sono rimasta nel letto con un occhio aperto e uno no col telecomando in mano fino alla proclamazione della vincitrice e al relativo commento :"Ma che cavoloooooo ! Ma dai era meglio Noemi !".
Ma questi giorni non mi sono pesati neanche un po', anzi sono tornata a casa molto stanca per via della tensione (avevo organizzato tutto io), ma col cuore gonfio di "senso".
Oddio la parola non rende, ma sai quando ti trovi in un posto e sai esattamente che senso ha starci e ne sei anche molto felice ?
Ecco.
Quando mi sono sposata ho provato quella cosa li'. Io che ogni tanto devo farmi una fuga per via di un'inquietudine che mi assale e che non so da dove venga, sapevo perfettamente dove ero, lucidissima, per niente impanicata dalla situazione ed estremamente felice.
Cosi' ho vissuto questi giorni e per grazia divina a me e N. capita diverse volte l'anno di fare di queste esperienze. E' vero che le partenze sono una lotta (sempre cosi' da noi) organizzare una babysitter per i Fab Five, il frigo e la dispensa piena per tre giorni , la valigia per noi due, gli "avete fatto i compiti che poi non ci siamo io e papa' ad aiutarvi?" ... ma quello che riporti a casa e' tanto, tanto, tanto.
Quando erano piccoli mi si strappava il cuore a lasciarli, a parte quando ancora li allattavo che li portavo con me,adesso che le prime due sono piu' grandi so che i piccoli hanno le sorellone a coccolarli ma ... chi coccola loro?
Per cui E. che ha le antenne e capta i pensieri ancora prima che siano parole venerdi' a pranzo mi ha dichiarato GUERRA: una guerra psicologica.
La cosa e' iniziata cosi' torniamo a casa dalla scuola trascinati dal suo fiume di parole (il racconto dettagliatissimo della mattinata in classe). Pranziamo e al momento di mettersi a fare i compiti faccio l'annuncio:"Ragazzi fate tutti i compiti che potete oggi perche' papa' e mamma non ci sono per due giorni" "E dove andate?" "Andiamo ad aiutare delle persone che vogliono conoscere meglio Dio" spieghiamo bene le cose ai nostri figli pensa la mamma premurosa "E cosa gli dite?" " Diamo loro la nostra esperienza di cosa ha fatto Dio nella nostra vita" "Ma allora non andiamo a Venezia per il Carnevale sabato!!" ahia..." No" "E Domenica?" "Neanche" "E lunedi' e martedi' che abbiamo vacanza dalla scuola?" "Lo sapete che lunedi' papa' parte per lavoro e va a Stoccarda [SGRUNT!]"

Inciso: anni fa con mia madre ogni weekend ascoltavamo "Black Out" varieta' radiofonico ideato e scritto da Enrico Vaime e c'era un personaggio la sora Olga vecchia sarta di teatro che un giorno parlando di un viaggio di lavoro a Stoccarda per spiegare come si sentiva disse: "Stoccarda, Stoccorma e sto pure 'n po' 'ncazzata !" Cosi' sto io se penso a N. che parte domani all'alba...

 "E allora ?" " Allora vi metto in maschera io e andiamo a tirare coriandoli per il paese" parte l'acuto di E. che quando si lamenta incazzata sale di 4 ottave e 300 decibel:"Ma nooooooo!!!! Mamma nooooo allora quando andiamo a Venezia al Carnevale ?" "Amore il Carnevale finisce martedi' poi inizia la Quaresima.." casino allucinante, cori di protesta, "Ma papa' non puo' non lavorare una volta? Ma 'sto cavolo di lavoro di papa'! Non puo' farlo qui invece che a ... come cavolo si chiama...?"
Dai e dai con tante promesse di mega festoni a casa nostra, trucchi e frittelle a nastro si convincono tutti che la prospettiva non e' cosi' orribile tornano alle loro attivita'.
Si convincono tutti tranne E.
Prima inizia con rispondere male a sua sorella M. poi se la prende con E. che le tocca le sue cose. Si mette a fare le divisioni e si lagna che non si ricorda e sono troppo difficili. Il pranzo non e' stato sufficiente lei non e' sazia vuole la merenda adesso. Non le ho ancora tagliato la frangetta non mantengo mai le promesse come la storia degli orecchini e poi siccome le sembra che non la stia prendendo sul serio l'affondo finale in lacrime:"Tu non mi vuoi bene perche' te ne vai di casa invece che fare i lavoretti con me e poi Dio non esiste e' una bugia perche' io non sento nessuna voce nell'orecchio sinistro e destro !"
Il chiarimento mi sembra doveroso: da quando sono a casa sono diventata un mostro del bricolage e le ho fatte anche cucinare parecchio (tanto che stanno creando un ricettario di cose che fanno loro sotto la mia supervisione).
E veniamo alle orecchie: per far capire loro sin da piccoli che abbiamo dentro di noi l'attitudine a cedere a comportamenti capricciosi e insolenti che feriscono gli altri io e N. avevamo iniziato a dire :"Ecco !Ecco ! Vedi che adesso c'e' il diavoletto che ti parla nell'orecchio e ti dice di menare tuo fratello e di non obbedire alla mamma?" l'effetto ottenuto era fantastico "Dov'e' il diavoletto?" occhi attoniti "Li ti sta parlando nell'orecchio sinistro!" zitti tutti ad ascoltare "..invece l'angioletto nell'orecchio destro ti sta dicendo di fare il bravo lo senti? " "Si!" tutti contenti anche se non sentivano niente.
Sono nove anni che E. ci sente dire queste cose prima a lei poi ai suoi fratelli piu' piccoli e oggi ha deciso di punirmi perche' non puo' andare a Venezia : vuole darmi un dispiacere.
Lei non l'ha mai sentita la voce dell'angioletto e del diavoletto percio' non esistono e quindi non esiste neanche Dio! Oh!
Lo sapevo che bisognava dirle qualcosa di meglio prima o poi percio' investita di questa missione spirituale le ho detto che Dio c'e' e che la voce di Dio parla al nostro cuore per questo non la senti, ma il tuo cuore si che la riconosce !
Ma E. non molla non e' convinta e adesso al di la' del Carnevale la questione Dio l'appassiona percio'; sempre imbufalita tira fuori il suo disagio:"Ma perche' dovete andare via e non stare con noi perche' Dio vuole questa cosa cattiva?" "Ma E. stiamo sempre qui con voi sono solo due giorni! Lo sai che se non fosse per il Signore papa' e mamma non starebbero piu' neanche insieme tanto diversi e testoni che sono?"
Un mio amico ascoltando il racconto poi mi dira' :"Ma le hai detto che se il Signore non esistesse non sarebbe nata lei visto il popo' di gravidanza che ti sei fatta e le paure che avevate?"
E' vero non gliel' ho detto. Come ho fatto a dimenticarmene ? Eppure accettare di tenere duro nove mesi come quelli non e' stata farina del mio sacco.
Comunque tenendo fede alla sua caparbieta', quella che ha dimostrato di avere tenendosi aggrappata alla vita quando era nell'utero, E. non cede . "Ma perché Dio non fa guarire il nonno [mio papà] così la nonna è felice ed io posso parlarci ?" "Amore le sofferenze che ci sono nel mondo e che tutti provano prima o poi il Signore le permette perchè cominciamo a cercarlo, finché uno sta bene e le cose filano si crede di essere lui il Dio della sua vita e fa soffrire tutti perché si crede il meglio e nessuno è come lui, invece quando soffri hai bisogno di aiuto e il Signore ti consola, ti fa essere comunque felice, vedi che il nonno è contento ? Anche solo quando ti guarda, anche se non puoi parlare con lui , magari puoi scrivergli un biglietto e lui lo legge sai?" questo la rasserena un pò, ma ha ancora tanta voglia di essere al centro dell'attenzione finché arriviamo a parlare dell'universo criato e dei massimi sistemi e non vuole mollare la lagna. Io lì cedo e stremata con E. e G. che ormai fuori controllo passeggiano sui muri quando mi rendo conto che non c'e' niente che la fara' desistere caccio un urlo dei miei, di quelli che si sentono fino alla vallata adiacente:"PERO' ADESSO PIANTALA !!!".
Lei mette il muso e lacrimando inizia a fare le odiate divisioni, non mi rivolge la parola ne' lo sguardo per un po'. Ognuno torna alle sue mansioni.
Poi all'ora di merenda mi chiede :"Ma se andate li' li aiutate a quelli che vengono ad ascoltare ?" "Certo ! Ci andiamo apposta !" "Vabbe' ...comunque per prima scusa eh mamma ?" e mi abbraccia.
Oh Jesus ! Per oggi è andata, ma mi vengono i sudorini a pensare che questo e' solo un piccolo abbozzo di quello che mi aspetta tra lei e sua sorella di 11 anni... almeno l'argomento vale la faticaccia di restare calma (attitudine che non mi appartiene), ma quando dovro' sentirle farmi la guerra e tentare di abbattermi per cose piu' cretine?
Mia madre quando alla fine delle nostre litigate non sapeva piu' come colpirmi concludeva con questa maledizione:"SPERO CHE TTE VENGA 'NA FIJA COME TTTEEEEE !!!!!"
Gulp...!

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