vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

domenica 27 maggio 2012

Gioie e Dolori

Sabato e' stata una giornata densa di appuntamenti per i bambini. E' tempo di compleanni all'aperto, di iniziative di fine anno (Festa della Pace, pizzate di classe, mostre, giochi della Gioventu', concerti e partite...) e noi siamo due trottole impazzite che li accompagnano dove serve salvo sbagliare orario confondendo una cosa con un'altra ("ciao sei gia' arrivata? Che brava! Mancava ancora un'ora, ma me la puoi lasciare comunque!" Ke kakkio di madre incasinata...ke kakkio di figura...).

M. compie 6 anni e fa una festa all'aperto.
Arriviamo 45 minuti dopo (...) e ci troviamo sul prato che costeggia la coltivazione di frutta dei suoi nonni. C'e' un casotto con dentro una cucina e fuori una pergola, hanno montato sul prato due tendoni, accanto arde un fuoco circolare, al centro appeso sopra le braci sta cuocendo un coscio di maiale.



All'imbrunire arriveranno gli amici dei genitori perche' la mamma si e' laureata a febbraio e deve ancora festeggiare. In serata il prosciutto sara' cotto.
Per il compleanno di M. non hanno voluto regali, ma ci hanno chiesto di portare pane secco, carote e mele perche' papa' e mamma hanno preparato una sorpresona.
Infatti in fondo al filare degli amareni intravvediamo legata con una corda ad un tronco "GOLOSA" una asina di 4 anni!




"Che paura!" "UAU!" "Tenera!" Tutti i bambini e le loro mamme le sono intorno e le reazioni sono le piu' svariate: chi la tocca con paura, chi le da delle carezze troppo 'energiche", "non starle dietro che tira calci!", chi le offre pane secco, chi la guarda con le pupille dilatate a meta' tra il terrore ed il fascino.
Ad un certo punto Golosa raglia infastidita e tutti schizzano via.
La nuova padroncina non ha nessuna paura e le sta addosso un po' gelosa e molto orgogliosa.
E' scalza con i capelli lunghi sciolti, maglietta e pantaloncini. Corre felice in mezzo all'erba con le sue amiche, va prendere i conigli che sono nascosti, controlla che Golosa sia legata bene all'albero, accoglie gli invitati grandi e piccoli prendendoli per mano e portandoli a vedere la sua asina: L'immagine della felicita'. A questa bambina non interessano i regali, ha tutto quello che le serve ed anche di piu'. I suoi fratellini piccoli come lei mezzi nudi in mezzo al vento e alle sporadiche gocce di pioggia approfittano che l'attenzione non sia rivolta verso di loro e combinano marachelle a nastro: fanno lo slalom tra i pali dei pomodori nell'orto, aprono l'acqua dell'irrigazione e spruzzano gli amichetti tentando di spegnere le braci che cuociono il maiale, si chiudono in macchina e saltano sui sedili incuranti della mamma che troppo presa dalle cose da fare ogni tanto li riprende da lontano.



Io sono li' che butto l'occhio ad E. che si e' aggregato alla banda, ma ogni tanto si guarda intorno per vedere dove sono.
E. e' uno scatenato rompiscatole quando sta a casa sua, ma quando e' fuori diventa un bambino socievole, ma con calma.
Infatti dopo un po' quando i bambini esagerano lui si siede su una panca e comincia a sfogliare un album di figurine che qualcuno ha lasciato incustodito. Mi avvicino e gli chiedo:"Non giochi piu' con gli altri?" " No, mi voglio riposare un po'" " Vuoi andare a casa?"  " Si dai mamma! Andiamo a casa nostra?". Che strano bambino il mio E.!


La sera io ed N. andiamo in Duomo a celebrare la Veglia di Pentecoste con il Vescovo. I bambini sono a casa con la babysitter stanchi della giornata e soddisfatti.
Noi come due sposini ci sediamo in mezzo ai cantori del coro.
L'atmosfera e' come al solito solenne, ma in realta' mi sento come i discepoli che stavano chiusi nel cenacolo. Avevano paura che i romani li arrestassero con l'accusa di aver trafugato il corpo di Gesu' e non avevano capito niente di questa Risurrezione.




In effetti in questi ultimi due giorni e' ritornata un po' "l'ansia antica" e nonostante le cose belle che ho e che avro' sono molto inquieta. E come sempre quando la mia fragilita' torna a galla mi chiedo il perche' di tante cose.
Lo Spirito Santo era venuto proprio per questo: il "Consolatore" che da' coraggio e chiarisce tante cose. Io ne ho bisogno.
P. ha deciso di divorziare e questa cosa mi ha proprio abbattuto. Per quanto possa sembrare l'inizio di una nuova vita sta generando una serie di ferite enormi e le conseguenze che avra' sul marito che tutto sommato e' un debole, saranno devastanti. Le sue figlie lo disprezzano gia'. Mi fanno tutti una grande pena. Ci penso in continuazione.
Credo che lo Spirito Santo mi debba aiutare ad accettare che siamo liberi di fare anche scelte sbagliate, Dio ci da' questa liberta', perche' io no?
Pero' come collega cosa posso fare?
Andarla a trovare, lasciarla parlare e se mi chiede aiuto dirle cosa penso.

Vabbe' insomma sono in questa Chiesa per questo. D'altra parte se il Consolatore non mi consola come faro' a consolare?

"Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto,
...
Lava cio' che e' sordido,
bagna cio' che e' arido,
sana cio' che sanguina."


2 commenti:

  1. Hai giornate davvero piene, trovi il posto per tutto. Gioia, allegria, tristezza, accettazione. Invidio la tua fede, la consolazione che riesci a prendere per poi distribuire a chi hai vicino ... e non solo. Solo che queste torte non fanno bene alla mia determinazione di rientrare nei vecchi vestiti!

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  2. Quelle torte non fanno bene neanche a me...ma d'altra parte sei capitata sul blog giusto! Oggi ricomincio la mia battaglia a suon di corse tra i ciliegi!
    Un abbraccio e grazie
    Scake

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